Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
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IL SISTEMA “FEUDALE” ETRUSCO, IL VILLAGGIO DI GHIACCIO FORTE
La località di Ghiaccio Forte si trova nel comune di Scansano, provincia di Grosseto. Grazie a campagne di scavo condotte da un ‘Università degli Stati Uniti (e te pareva…), è stato riportato alla luce un insediamento etrusco, rimasto vitale dal VII secolo a.C fino a circa il 280 a.C, data in cui questa parte dell’Etruria fu messa a ferro e fuoco dalla Roma Repubblicana, sotto il console Lucio Postumio Megello. Non era una grande città, dopotutto la lucumonia già era localizzata nella vicina Roselle, ma piuttosto un ricco villaggio fortificato che traeva la sua ricchezza dalla sua vocazione agricola, visto le numerose offerte votive a sfondo agreste che sono state ritrovate presso il santuario. Della cinta muraria rimane di particolare interesse la porta di accesso, ovvero una “doppia porta” studiata così per ragioni di maggior sicurezza, praticamente chi entrava, doveva stazionare all’interno fino a che, se gradito, non si apriva la seconda porta (un po’ come gli ingressi delle nostre banche). Situato in una posizione strategica, su una collina dalla quale si poteva controllare la costa e il fiume Albegna, che scorre poco più sotto e che a quei tempi era navigabile, si sa con certezza che l’attività principale fu la produzione di vino, tanto che una specie di vitigno selvatico, cresce ancora spontaneo sulle rive del fiume e dei suoi affluenti. Dall’esame del Dna del vitigno, si è avuta la certezza che in epoche remote erano stati fatti innesti per la sua addomesticazione. All’interno della cinta muraria sono presenti i resti della villa padronale, la cui caratteristica è di avere una stanza attrezzata a bagno, con una specie di lavabo, e delle abitazioni più modeste degli altri abitanti. Del signorotto del villaggio, si sa anche il nome, Setie, perché ritrovato scritto su stoviglie e armi. Questi probabilmente era il padrone delle terre che faceva coltivare ai suoi contadini ed in cambio forniva loro protezione con il suo piccolo esercito. Un vero e proprio feudo.
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.