Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
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« Messaggio #157 | PIACEVOLEZZA DEL "CREARE" » |
SU GENTILE SEGNALAZIONE DELLA SORELLA DI STIRPE TIUVEIO:
(AGI) - Roma, 9 gen. - Tarquinia e' la culla della civilta' etrusca e la sua Necropoli e' tra le mete piu' importanti del Mediterraneo per gli appassionati di archeologia ed arte antica. All'interno dell' antica necropoli, e' stata aperta al pubblico una nuova tomba dipinta, decorata circa 2500 anni fa. Si tratta della bellissima tomba della Caccia al Cervo, una delle piu' suggestive del mondo etrusco. La tomba risale al 450 a.C. ed e' composta da una camera unica, con soffitto a doppio spiovente e strette banchine lungo le pareti laterali, corredate da sette incassi per i sostegni dei letti funebri. Per quanto riguarda le decorazioni, al centro del timpano della parete di fondo e' dipinto il sostegno della trave centrale del soffitto, con una bella scena di caccia al cervo, mentre nei semitimpani possiamo ammirare due pantere che si affrontano. Sulla parete di fondo e' ben visibile una scena di banchetto, con tre coppie di commensali sdraiati su klinai, i letti conviviali . Nella parete di destra un'altra bella decorazione, ben curata, con cinque figure danzanti alternate da alberelli, mentre nella parete di sinistra una figura di guerriero effettua una danza armata. Il soggetto principale di questa tomba etrusca, costituito da scene di banchetti e danza, e' molto diffuso in quel periodo, mentre la scena del timpano, con scene di caccia, trova confronto solamente in un'altra tomba, anch'essa dipinta a Tarquinia, nella famosa necropoli, dove l'affascinante mondo dei Tirreni rivive attraverso le antiche pitture, Patrimonio dell'Umanita'. Nella Necropoli di Tarquinia le immagini degli affreschi scorrono come un libro aperto, che ci aiuta a capire desideri e passioni delle genti etrusche. .
GRAZIE PER LA NOTIZIA!
in attesa di trovare immagini dei nuovi affreschi, vi lascio in religiosa contemplazione con tre esempi che si possono trovare nella necropoli di Monterozzi di Tarquinia:
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.