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RASNA

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LA RUBRICA DI SASERNA

Post n°180 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da zoeal
 
Tag: Saserna

Saserna, era agronomo e tuttologo  etrusco vissuto verso la fine del II secolo a.C. che aveva acquisito proprietà terriere nella Gallia Cisalpina, presso Piacenza. Fu tenuto in gran considerazione anche dai Romani, per aver scritto un apprezzato trattato di agronomia, terminato e divulgato poi da suo figlio.Era anche un personaggio molto curioso in quanto, oltre agli argomenti strettamente attinenti all’agricoltura, aveva dispensato consigli in diversi campi (salute, bellezza, igiene ecc…), alcuni sono stati tramandati fino a noi dagli storici romani, e al giorno d’oggi appaiono molto bizzarri.

Alcuni esempi.

PER ELIMINARE LE CIMICI: procurarsi del cocomero selvatico serpentario ( non credo che nessuno abbia problemi di cimici in casa però che ne so, se avete un orto, una stalla, un fienile e siete interessati, il cocomero serpentario dovrebbe essere quella pianta pelosa che fa delle palline piene di semi e dei fiori giallastri), farlo marcire in acqua e spargere la mistura puzzolente nel luogo da disinfestare. Se le cimici sono nel letto (ohi ohi) pulirlo e disinfettarlo con un unguento composto da fiele di bue mescolato ad aceto. Lui garantiva i risultato.

PER DEPILARSI IN MODO INDOLORE: far bollire una mela renetta in circa un litro di acqua, quando l’acqua si è ridotta di 2/3, far intiepidire ed umettarsi le zone da depilare. Secondo lui i peli cadono come se nulla fosse.

IL VOSTRO CANE FA I CAVOLI SUOI E NON VI SEGUE?: porgetegli una rana cotta (ma che schifo!), non vi abbandonerà più!

Probabilmente il nostro Saserna era più pratico di agricoltura, fu il primo che studiò l’importanza dell’alternare le colture per non impoverire il terreno, in particolare consigliava di piantare fave dove l’anno precedente erano stati seminati cereali; le fave, una volta fiorite dovevano essere recise e interrate perché così facendo reintegravano la terra di azoto.

Aveva calcolato inoltre che per 8 iugeri (circa un ettaro) erano necessari 45 giorni di lavoro di un uomo, per cui,  il numero di contadini e di schiavi di cui dotarsi doveva essere commisurato alla quantità di terra posseduta, calcolando un margine che doveva tenere conto di eventuali malattie o infortuni. Due buoi erano invece necessari per arare 50 ettari.

 CORRO A COMPERARE UNA MELA RENETTA .... secondo voi dovrà essere biologica?

 

 
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"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)

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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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