Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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Cultori più che altro della preservazione della loro salute, avevano particolare cura dell’igiene personale e al mantenimento dell’aspetto sano del fisico (attenzione per loro “aspetto sano” non significava fisico da palestrato come intendiamo oggi, ma fisico ben alimentato per cui anche una sana pancetta era sinonimo di benessere),all’alimentazione e anche alla cura dell’ambiente. Riguardo a questo ultimo punto dobbiamo ricordare i sofisticati interventi di bonifica dei corsi d’acqua presso i quali venivano edificati gli insediamenti urbani, operati attraverso gallerie dotate di lastre di piombo perforate che permettevano il drenaggio dell’acqua nei punti dove avrebbe potuto ristagnare provocando la formazione di agenti patogeni.
Gli etruschi erano grandi conoscitori delle proprietà delle acque termali, che impiegavano nella cura di molte malattie. Le sorgenti salutari erano santuari specializzati, in cui la possibilità di accedere alle acque seguiva tappe obbligate, come il preventivo acquisto delle parti anatomiche che rappresentavano la parte affetta (ex voto anatomici) e la loro affissione sulle pareti del tempio o la loro immersione nelle acque termali. Quando però si ammalavano, facevano ricorso a quella che oggi sarebbe chiamata Fitoterapia: profondi conoscitori delle piante medicinali e della preparazione dei medicamenti, gli etruschi impiegavano, ad esempio, il ricino (purgativo), il mirto (astringente), la camomilla (calmante), l’aglio e la cipolla (contro i parassiti intestinali) ed anche alcuni minerali come la limatura e l'ossido di ferro (anemie) rame (infiammazioni).
Dalle fonti archeologiche siamo in grado di capire quanto fossero approfondite le conoscenze dei medici etruschi: sono stati ritrovati numerosi ferri da chirurgo (coltelli, pinze, sonde, cauteri) e da dentista (a tale proposito ho fatto un post dedicato). Accanto a questi reperti non possiamo poi non menzionare le raffigurazioni delle tombe e dei corredi funerari.Visto però che, nonostante tutto, non si aveva ancora conoscenza dell’esistenza di virus e batteri, e spesso la sola medicina fitoterapica non era sufficiente, ci si affidava anche agli Dei. Infatti la medicina etrusca era anche di tipo teurgico: la testa e l’udito erano sotto la tutela di Tinia (lo Iuppiter latino), gli occhi di Uni (Iuno Lucina), i fianchi di Laran (Marte), le dita, il senso ed il tatto erano riferiti a Menerva, gli organi genitali a Turan, i piedi a Turms (Mercurio). II rituale religioso, officiato dai sacerdoti, si componeva di suppliche, preghiere, invocazioni, processioni, sacrifici di vittime animali.
Curiosità:
- Furono i Medici i primi a stimolare lo studio della civiltà etrusca per rivendicare la propria autonomia culturale nei confronti della civiltà romana e della curia cattolica.
- Gli ex voto prendevano la forma della parte del corpo di cui si voleva chiedere la guarigione.
- L’autopsia su un cadavere non fu mai eseguita né da Ippocrate né da Galeno (i più grandi medici del mondo), mentre sembra che già nel VI sec A.C. Alcmeone, della celebre scuola di medicina di Crotone, abbia eseguito dissezioni umane. Grande importanza assunse, nel III sec, la scuola alessandrina con Erofilo, che studiò particolarmente il cervello, e Eresistrato, che si occupò, tra l’altro, di sezionare il cuore distinguendo arterie e vene.
- Il dio infernale per gli Etruschi divenne Mantus, il San ( c ) tus dei romani (appellativo riferito ad Apollo.
- La saliva contiene il lisozima, un enzime ad azione batteriolitica da qui l'usanza nelle nostre campagne di nettarsi le piccole ferite con la saliva.
- La grande incidenza percentuale dell’anemia mediterranea in Toscana si spiega perché i globuli rossi degli anemici (e dei portatori sani del morbo) hanno una vita più breve del normale e non permettono al plasmodio (causa della malaria) di completare il proprio ciclo riproduttivo nel sangue dell’infettato.
- Pella, Scelba, Fanfani e il giovane Prodi fecero una seduta spiritica per ritrovare l’on. Moro dopo il sequestro (??????????.......)
- Per curare il mal di piedi, gli Etruschi formulavano 27 volte questa formula qui riportata in latino: Terra pestem teneto/ salus hic maneto in meis pedibus, poi toccavano terra, sputavano e cantavano a digiuno.
ALLORA PER IL MAL DI TESTA CHE OGNI TANTO MI TORMENTA POTREI SACRIFICARE QUALCHE ANIMALE...CHE NE SO, MAGARI DUE O TRE FORMICHE...POVERINE...
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.