Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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Tutti si sono chiesti sempre la stessa domanda: ma gli Etruschi, che razza di popolo erano? Cioè erano evoluti oppure no? erano cafoncelli superstiziosi oppure avevano la loro cultura? Ebbene per decenni gli studiosi hanno relegato il glorioso popolo Etrusco ad una razza primitiva, per cui alla domanda: ma gli etruschi avevano una cultura scritta? La risposta era quasi sempre: no, la scrittura era dominio di pochi sacerdoti e riguardava formule magiche o riti propiziatori. Il motivo della risposta, lo sappiamo bene ed è da ricercarsi nel fatto che i documenti scritti originali etruschi sono rari e sono quelli scritti su materiali non deperibili (roccia, metalli). Ultimamente gli studiosi si sono occupati in modo meno superficiale del fenomeno poiché vale la pena rispondere ad una doverosa domanda: ma è possibile che un popolo che ormai sappiamo, progredito e ricco, conoscitore delle vicende eroiche greche, che hanno riprodotto esattamente nelle pitture di alcune loro tombe, di loro non abbiamo lasciato, niente, ma proprio niente di scritto? Ebbene, il patrimonio letterario etrusco è andato completamente perduto ma il trascorrere del tempo non è il motivo principale. Studio recenti hanno trovato la prova che a Roma esisteva una biblioteca etrusca, che nel corso dei secoli si sono praticate distruzioni e roghi sia a causa di saccheggi ma anche e soprattuto dal II secolo dopo Cristo in poi per mano di Imperatori cristiani prima, Papi e Inquisizioni poi, tutti hanno avuto di che bruciare per un millennio ed ecco la risposta, su che fine ha fatto il pratimonio letterario etrusco: è andato letteralmente in fumo! Perché? Perché erano pagani; ma qualcuno potrebbe obiettare: tutti prima dell’avvento del cristianesimo erano “pagani” tuttavia i poemi greci e latini sono stati tramandati. Perché quelli etruschi no? La risposta è altrettanto semplice, le pratiche religiose e rituali etrusche, per molto tempo sono state dure a morire, si sono inglobate all’interno dei riti magici e delle superstizioni popolari e sono state viste come minacce dalla Chiesa. E’ stato ritrovato un documento del VII secolo D.C. in cui si esorta di debellare i riti etruschi ancora troppo presenti nella vita popolare. Così è stato e così si ripete ogni volta, anche ai nostri giorni, quando si vuole debellare la memoria di un popolo.
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
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Nickname: zoeal
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.