Creato da zoeal il 05/02/2008

RASNA

semplice passione

 

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IN CUCINA

Post n°130 pubblicato il 17 Novembre 2008 da zoeal
 

L’arte culinaria dagli Etruschi ai nostri giorni: le tradizioni che ancora sopravvivono nei sapori.

IL PAN DE' SANTI O PAN DE' MORTI

Si chiama così perché è tradizione prepararlo per queste ricorrenze, chissà se anche per gli Etruschi era una pietanza legata al culto degli antenati. E’ una ricetta che si trova per lo più in Toscana e nell’Alto Lazio, con lievi varianti a seconda delle zone.

Prendete della pasta di pane lievitata, oppure preparatela voi stessi con 400 grammi di farina, lievito di birra e acqua, e impastatela assieme ai seguenti ingredienti:

- 3 cucchiai d'olio
- 1 cucchiaiata di miele sciolto a bagnomaria
- alcuni fichi secchi e datteri tagliuzzati
- pinoli
- uva passa
- 100 grammi di noci a pezzetti fatta tostare in padella con un po’ d’olio.

(nel Grossetano si aggiunge anche un pizzico di pepe nero).

Date al pane una forma rotonda e fatelo lievitare ancora per una mezz'ora abbondante con un taglio a croce nel centro. Porre in forno caldo, avendo cura di spennellarne prima la superficie con altro olio.

TORTA AL TESTO

Più che una torta è una focaccia salata ed è tipica dell’Umbria, Est e Nord Toscana con alcune varianti a seconda delle zone, in alcuni luoghi infatti viene aggiunto nell’impasto dello strutto o del formaggio. E’ un pane azzimo che si cuoce con il “testo” cioè una piastra di pietra refrattaria scaldata ad alta temperatura, ma per i nostri tempi moderni va bene anche una padella antiaderente .

Setacciare della farina, aggiungere sale, olio d’oliva, acqua ed amalgamare fino ad ottenere un impasto ben omogeneo, che lascerete riposare per un quarto d’ora.
Scaldare la piastra del testo sul fuoco (avrà raggiunto la giusta temperatura quando versandovi un pizzico di farina, questa tosterà senza annerire); per chi usa la padella preriscaldarla.
Con il mattarello stendere l’impasto in un disco alto un dito del diametro della spanna di una mano; passarlo sul testo, bucherellarlo con i rebbi della forchetta e cuocerlo per venti minuti a fuoco lento, girandolo ogni tanto.
Tagliare la torta al testo a spicchi e farcirle a piacere con stracchino e rucola, o salsicce ed erba, o prosciutto e formaggio, ma è buona anche da sola come sostituto del pane.

 

 
Rispondi al commento:
zoeal
zoeal il 17/11/08 alle 15:24 via WEB
bene, se trovi una bella panetteria toscana, potresti trovarlo già fatto!...ma... non hai ancora mangiato?
 
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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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