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RASNA

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INTERVISTA AL PROF. GIOVANNI FEO

Post n°165 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da zoeal

MA GLI ETRUSCHI APPRODARONO SUBITO SULLE COSTE DELL'ATTUALE TOSCANA?

Le rotte marittime utilizzate dai Tirreni erano da questi già conosciute? Dove avvenne il loro approdo sulle coste italiane? Cito sempre Erotodo: “…oltrepassati molti popoli giunsero al paese degli Umbri, ove costruirono città e abitano tuttora”. In Italia gli Umbri si erano diffusi in un’area che comprendeva anche l’odierna Toscana, quindi sarebbe plausibile identificare, come da tradizione, il luogo dello sbarco proprio sulle coste di questa regione. Ma vi è un’altra ipotesi suffragata da corposi indizi….”

G.F.:”Non credo proprio che i Tirreni arrivati in Italia verso il XIII-XII secolo a.C. abbiano improvvisato il viaggio da Smirne all’Italia. Erano un popolo di esperti navigatori, famosi già nell’età del bronzo per le loro capacità marinare, conoscevano la “rotta dei metalli” ed erano in contatto con altri popoli del mare con i quali si alleavano e promuovevano scambi. Probabilmente, prima di insediarsi nella penisola, già avevano avviato alleanze con i nativi, fondando empori e approdi sicuri . Ultimamente è andata crescendo negli studiosi l’opinione che la prima tappa dove i Tirreni sostarono, prima di occupare il centro Italia, sia stata la Sardegna. Sono molti gli indizi a sostegno di tale tesi. Non solo, ma già in età antica era diffusa la notizia che sia i Sardi che gli Etruschi erano ambedue di ceppo “tirrenico”. Il nome TIRRENI è in relazione alla dea TURAN (la Grande Madre etrusca) e alle parole ‘Torre’ e ‘Tiranno’ (‘il signore della Torre’). Ciò è in rapporto alle acropoli etrusche costruite su alture (anatolico ‘THURA’); Tirreni furono anche i Sardi, costruttori delle ‘torri’ nuragiche. Esiodo (VIII a.C.) ha scritto che i Tirreni regnavano sulla Sardegna prima dell’età micenea. Strabone (V,2,7) conferma la presenza di Tirreni nell’isola. Un fatto certo è che in Sardegna la civiltà si sviluppò molto prima che sulle coste peninsulari. Servio (X, 172) racconta che un popolo proveniente dalla Corsica venne in Italia e fondò Populonia. Silio Italico (Punica, VIII, 472) chiama Populonia “gloria degli antichi Meoni” e sappiamo che la regione anatolica della Meonia fu poi la Lidia di età storica. Bronzi sardi sono stati rinvenuti numerosi nelle tombe di Populonia, Vetulonia, Vulci, Tarquinia, Cerveteri. “Navicelle” votive sarde del IX sec. a.C. furono ritrovate in Etruria e nel Lazio. Un fatto ancora poco è il ritrovamento di importanti necropoli etrusche lungo il fiume Tirso, che attraversa il centro-nord della Sardegna e sfocia nel golfo di Oristano, vicino all’importante porto di Tharros. Tirso ha la medesima etimologia di Tirreni, nome dato dai Greci agli Etruschi. I Tirreno-Etruschi sarebbero in un primo tempo sbarcati in Sardegna e, in un secondo tempo, avrebbero occupato l’isola mineraria dell’Elba, per poi sbarcare sulle coste della futura Populonia. Essendo i Tirreni esperti metallurgi è plausibile che si siano diretti ai ricchi giacimenti sardi, corsi, elbani, fino ad insediarsi nella ricca area metallifera di Populonia. Una singolare “coincidenza”: l’isola d’Elba fu anticamente Aithalia, la “fumosa”, esattamente lo stesso nome dato all’isola di Lemno, anch’essa ricca di metalli e ricordata per il fumo delle fonderie.

 

 

 
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Kappa_A
Kappa_A il 20/01/09 alle 18:12 via WEB
Pure la Sardegna...
 
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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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