Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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LE SEI RAGIONI PER CUI I ROMANI CONSIDERAVANO LE DONNE ETRUSCHE “POCO SERIE”
(Mater Matuta - museo di Chiusi - V sec. A C.)
Le etrusche
- Presenziavano ai banchetti sdraiandosi sui letti triclinari insieme al marito, o se nubili accanto all’uomo che le accompagnava o ovunque ritenessero (quindi dove pareva loro ….).
- Durante i banchetti bevevano vino e mangiavano in quantità (ohhhhhhhhh!!!!!!)
- Uscivano da sole, montavano a cavallo e guidavano il carro (anche oggi qualche ometto ce l’ha con le donne al volante ….)
- Intrattenevano conversazione con gli uomini talvolta rivolgendo loro parola per prime (Ohhhhhhh!!!)
- Spesso si sceglievano il marito corteggiando spudoratamente l’oggetto dei desideri ( ma magari qualcuna timida c’era pure tra di loro …).Almeno nei ceti alti, raramente i matrimoni venivano imposti e se ciò avveniva era comunque la madre e non il padre a scegliere la moglie o il marito per la propria prole (core de mamma!) eh si le suocere etrusche erano un po’ “armeggione”.
- anche dopo il matrimonio la donna manteneva il suo patrimonio del quale poteva disporre a suo piacimento.
Le romane
- In epoca Repubblicana non presenziavano ai banchetti nella stanza insieme agli uomini oppure se lo facevano erano relegate a star sedute da una parte, guai a sdraiarsi sul letto triclinare!
- Non dovevano bere vino ai banchetti ma anche in privato, si racconta di severi paterfamilias che la sera tornando a casa passavano in rassegna le donne di famiglia odorandogli l’alito per capire se avevano trincato …(vivevano maluccio sti romani!)
- Guai ad uscire da sole, di cavalli non se ne parla figuriamoci di guidare carri!
- La fanciulla romana doveva tenere gli occhi bassi e non parlare ad un uomo se non dopo essere autorizzata dal paterfamilias.
- se non potevano parlare con gli uomini salvo autorizzazione, figuriamoci se potevano scegliersi il marito! I matrimoni erano combinati tutti dal paterfamilias (ma questo avveniva anche per i figli maschi almeno che non optassero per la fuitina e volessero essere cacciati dalla famiglia); questo è uno dei motivi dei fallimenti matrimoniali nell’antica Roma ed anche purtroppo dei numerosi parricidi che vi si praticavano.
- In epoca Repubblicana, i matrimoni erano “cum manu”, cioè il marito diventava il “padrone” della moglie e del suo patrimonio sostituendosi al padre e assumendosi il diritto di uccidere la moglie per adulterio o se avesse bevuto vino (pensa un po’!). Solo in epoca imperiale presero campo i matrimoni “sine manu” in cui la potestà sulla figlia rimaneva al padre anche dopo il matrimonio e questo sanciva anche la divisione dei patrimoni tra le due famiglie.
Erano un pò esagerati 'sti romani ...
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.