Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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LA CUCCUMELLA DI VULCI
La Cuccumella è il più grande tumulo di tutta l’Etruria, con il suo diametro di circa 65 metri ed un’altezza intorno ai 18 metri, è delimitata da un tamburo circolare di lastre di nenfro poste di taglio ed infisse nel banco di tufo, al disopra delle quali altri lastroni di tufo di dimensioni minori reggono il riporto di terra del tumulo.
Nel cuore del tumulo furono dissotterrate due torri, da tempo crollate, una di forma quadrata, l’altra conica, entrambe dell’altezza di circa 10 metri e che sembra abbiano avuto l’unico scopo di servire come sostegno alle statue da cui il monumento era coronato.
Nel secolo scorso sono stati fatti reiterati tentativi alla ricerca di tesori nascosti ed anche per interpretare il significato dell’unicità di questo monumento.
Né Luciano Bonaparte, né Alessandro François, né Alessandro Torlonia vennero a capo di nulla, anzi quest’ultimo fu il responsabile di uno degli interventi più devastanti per il tumulo. Infatti nel 1875-76, su incarico del principe, il Marcelliani scavò il cosiddetto “labirinto”, una serie di larghe gallerie sotterranee scavate senza criterio nel banco di tufo a circa 5 metri di profondità per una lunghezza complessiva di circa 700 metri.
Nel 1928 il Ferraguti tornò sulla Cuccumella, allora in stato di completo abbandono, e con un’imponente serie i scavi riportò alla luce tutto il tumulo e le gallerie sottostanti realizzando anche una documentazione fotografica di 69 lastre che costituisce a tutt’oggi la migliore testimonianza esistente della tomba. Poco dopo l’inizio degli scavi portò alla luce un largo corridoio che
“ Si inoltra scendendo verso il centro del tumulo e conduce in un grande ambiente rettangolare. Questo presenta gradinate tutt’intorno con due scale a sette gradini che salgono verso la base del tumulo e con due camerette sui lati…”.
La presenza del suddetto grande ambiente, probabilmente scoperto e delimitato da pareti che forse si elevavo oltre il monte di terra formante la massa del tumulo stesso, è uno dei misteri ancora irrisolti della Cuccumella. Forse era un luogo in cui si svolgevano riti funebri prima dell’inumazione dei cadaveri e le camerette erano vere e proprie camere sepolcrali. O forse, come ipotizza lo stesso Ferraguti, la Cuccumella non era una grande tomba, ma un “tumulus honorarius” eretto nel VI secolo in onore di qualche potente famiglia della prima metà del VI secoloa.C.
Da qualche mese sono in corso nuovi scavi che speriamo possano dare una risposta a questi interrogativi e rendano questo monumento finalmente visibile in tutta la sua imponenza ed il suo fascino.
Fonte www.canino.info
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Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
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ho scritto anche:
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L'INFAME (prima parte)
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E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.