Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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La statua (cm.115), che si trova (purtroppo) al museo del Louvre di Parigi, mentre a Piombino ne abbiamo solo una copia (nella foto) fu rinvenuta al largo di Baratti (Populonia) nel 1832, presso la Punta delle Tonnarelle. Il Dio, nel suo incedere serenamente calmo, doveva sostenere con la mano sinistra l'arco e con la destra forse la preda. " Il viso, mosso da un appena accennato sorriso, è uno slancio di gentilezza luminosa che si propone al nostro sentire come l'ideale raggiungimento di un'armonia spirituale che supera di certo l'umana condizione" (Aldo Mazzolai).
Sin dall'epoca del suo ritrovamento, l'Apollo ha alimentato complessi dibattiti tra gli esperti del settore, per stabilirne la scuola di provenienza ed una verosimile datazione.
Gli studiosi giudicano l'Apollo come opera greca degli inizi del V secolo a.C. o romana della prima età imperiale. È comunque considerato una rielaborazione della statua di culto creata dallo scultore Kanachos di Sicione per il tempio di Apollo Philesios a Mileto, intorno al 490 a.C., descritta da Plinio il Vecchio ed oggi perduta, forse destinata ad un ricco collezionista locale etrusco o commissionata per un tempio prima che una tempesta non se la portasse via insieme alla nave che la stava trasportando.
Questa è l'immagine delicatamente poetica che ci dà di lui lo studioso recentemente scomparso Aldo Mazzolai in "Miti ed eroi classici nell'Etruria Maritima (tra Cecina e Corneto) Editrice Innocenti (si proprio la stessa de I Medaglioni):
"Non la nave di Ulisse, il legno e la sua compagna picciola navigante di costa in costa e poi per l'alto mare aperto verso lontane o segrete mete, ma un'umile paranza da pesca con la sua vela latina e il sacco a strascico, portò alla luce nel secolo scorso, intorno al 1830, la statua in bronzo di Apollo, sotto la punta delle Tonnarelle, secondo il racconto del barone Raoul Rochette. Trascinato dalle reti, il corpo del dio" quanto di più alto, glorioso ed a un tempo luminoso si possa pensare" apparve alla brutalità e alla confusione di questo mondo, nella luce dell'astro con cui si identifica. Aveva, con quelli delle alghe, i mille colori dell'abisso, che presto, però, svanirono, come acqua che sgronda. Nella purificazione della luce poi si svelò la delicata giovinezza del dio. Oltre la scienza di Talete il più puro di tutti i fiori sbocciati nelle epifanie dal mare restituì all'uomo la sublime commozione della poesia e instaurò l'ordine spirituale, la sapienza, l'onniveggenza, l'armonia e la solarità della bellezza.E il monte, che prima era spoglio, si coprì d fronde d'oro, e una fragranza si sparse per il mare. Chiari, benevoli, luminosi venti vennero da lontano, dai mari del silenzio, e portarono luce e profumi di isole perdute nella fantasia. Lo spirito del dio greco avvolse la nave e gli uomini turbati."
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
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DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
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L'INFAME (prima parte)
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.