Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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Dopo sette mesi di pausa, sono ripresi a dicembre gli scavi archeologici a Vetulonia, che hanno permesso di riportare alla luce una intera domus etrusca, unica in Italia, risalente a 2400 anni fa. La casa aristocratica, che venne scoperta a maggio 2010 nel quartiere di Poggiarello-Renzetti, uno dei quartieri della città etrusco-romana di Vetulonia, è emersa in tutto il suo splendore riportando in vita aspetti della vita quotidiana degli etruschi, prima mai conosciuti agli storici. La nuova campagna di scavi ha permesso di scoprire due nuovi ambienti e altri vani continuano a svilupparsi sotto terra in direzione nord-ovest e nord-est. Dovrebbe trattarsi di una casa ad atrio, impostata su un atrio centrale a cielo aperto, con tetto a quattro falde displuviate e vasca centrale dell'impluvio a terra per raccogliere le acque piovane e l'ingresso, ancora da scavare, doveva aprirsi verosimilmente verso la via dei Ciclopi, una strada minore che si inerpicava sulla collina dove è disteso il quartiere parallelamente alla via Ripida sulla quale si apre la casa di Medea. I due nuovi ambienti della casa scavati facevano parte della zona residenziale della casa. Nella scorsa campagna erano stati messi in luce il settore della dispensa, dei magazzini, con gli orci e le anfore per contenere e conservare gli alimenti, l'olio e il vino; la nuova campagna di scavo ha proseguito verso la sala da pranzo, il triclinio, dove i signori della domus si ritrovavano a consumare i pasti distesi sui loro letti conviviali. La stanza da pranzo era in origine intonacata e sull'intonaco si estendeva la decorazione pittorica a colori vivaci ed i resti di questo intonaco dipinto si sono conservati su uno dei muri del vano. Nella stanza sono rimasti alcuni arredi di marmo, come sostegni a forma di colonnino e basette, che forse sorreggevano piccole tavole dove appoggiare i vasi e gli alimenti del banchetto; una vaschetta di marmo ornata da una testina di animale, ecc. Ma soprattutto questa stanza ha conservato uno splendido pavimento intero in cocciopesto, impreziosito
FONTE:Virgilio Notizie
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
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ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.