Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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Messaggi di Giugno 2009
MURLO E L'UOMO DAL SOMBRERO: OLE' Cosa si fa il pomeriggio di una domenica estiva che di "estivo" ha molto poco tranne il caldo e quando pensi di andare a frescheggiare in montagna, vedi in lontananza un Tinia piuttosto incacchiato che lancia giù per terra tutto quello che di elettrico c'è in giro, mentre se pensi di rivolgerti verso il mare vedi tutto nero e ti ricordi del vecchio proverbio "Quando è nera la marina mangia e bevi e vai in cantina"??? Almeno a casa mia, si piglia la macchina e si va in giro! Dove? intanto si prende la macchina e poi si decide e allora...a sud verso Talamone ci siamo andati che è poco, a Castiglione della Pescaia ci andiamo sempre e comunque il tempo al mare non attira...allora SUPERSTRADA PER SIENA! e quando eravamo già ad una trentina di chilometri dalla città del palio abbiamo deciso: perchè non si va a Murlo! Piccole notizie storico-geografiche: piccolo e bellissimo borgo fortificato medioevale che sorge a venticinque chilometri da Siena. Si affaccia sullo scenario bellissimo delle verdi colline toscane, un tripudio di boschi, di viti e di antiche vestigia. Perchè Murlo è famoso?: perchè gli abitanti originari da generazioni di quel comune sono gli unici in toscana che mantengono la più alta percentuale di patrimonio genetico anatolico, sono quindi più "etruschi" degli altri. Murlo oltre ad essere un bel borgo medioevale, conserva nei dintorni (poggio Civitate) molti resti della civiltà etrusca in particolare, nel suo bell'antiquarium mostra i resti di una villa principesca del V-VI secolo a.C, distrutta da un incendio nello stesso secolo, ricostruita dai proprietari e probabilmente abbellita ed abbandonata cinquant'anni dopo senza dimenticare di seppellire tutto ciò che non poteva essere portato dietro per proteggerlo dalle razzie: antefisse, statue, abbellimenti di terracotta, così belli da lasciare senza fiato. Alcuni pezzi, ma sono solo un minuscolo assaggio di quello che potete ammirare là: Tra gli elementi decorativi del tetto: l'uomo con fascia in testa per trattenere i ricci la lastra di rivestimento fittile ma soprattuto l'uomo con il sombrero! e QUESTA E' LA PROVA, CHE ANCHE IL SOMBRERO LO ABBIAMO INVENTATO NOI!
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di Giulia Pettena
Raffigurazione di nave etrusca I primi scambi di oggetti con le popolazioni della Sardegna, dove era diffusa la produzione di oggetti in metallo, avvenivano soprattutto in occasione dei matrimoni, mentre l'attività di scambio fra i nobili greci delle colonie e i "principi" etruschi e latini era quasi una cerimonia, che si svolgeva con il dono reciproco di oggetti preziosi, e per questa ragione verso la fine dell'VIII sec. a.C. lungo le coste tirreniche circolavano molti beni di lusso. Note [7] I tipici vasi di colore nero, prodotti solo in Etruria. [8] Si tratta di una particolare ceramica dipinta prodotta in Etruria fra il 630 e il 540 a.C. a imitazione dei vasi provenienti da Corinto. [9] Il bucchero è una ceramica tipicamente etrusca che, per il particolare processo di cottura, in carenza di ossigeno, a cui veniva sottoposta, risultava particolarmente liscia e lucente e totalmente nera, non soltanto sulla superficie ma anche nell'impasto interno. |
In ogni luogo, in ogni contesto, la mancanza di libertà è pagata con il prezzo del sangue di chi la brama mentre chi ce l'ha la considera come un mezzo per toglierla agli altri. La violenza non è la via per la democrazia e la libertà ma è la strada che percorrono coloro i quali vogliono sostituire un tipo di oppressione con un' altra facendo leva su sentimenti comuni Gli innocenti ne sono solo e comunque le vittime. Onore a chi si immola pacificamente ancora per essa, sia maledetto chi utilizza il potere per sopprimerla. Questi ultimi non vinceranno, perchè nonostante gli strumenti della paura, della tortura, dell'utilizzo delle armi, il desiderio di essa alberga nel cuore di ogni uomo. Anche se represso, spinge come un fiume in piena che prima o poi romperà gli argini, perchè il desiderio di libertà è l'orgoglio, esso è l'idea e come orgoglio ed idea non può morire MAI |
di Giulia Pettena I più antichi naviganti percorrevano il mare solo durante il giorno, a piccole tappe, lungo la costa oppure, nelle rotte che attraversavano lunghi tratti di mare, cercavano quanto più possibile di seguire un percorso nel quale la terra rimanesse spesso in vista perché, non possedendo strumenti per la navigazione, l'unica guida alla navigazione erano l'esperienza dei marinai, i riferimenti a terra e la loro conoscenza della conformazione delle coste e dei fondali. In caso di navigazione notturna (caso rarissimo o fortuito), si faceva riferimento alle stelle. [4] Tra il 470 e il 400 a.C. fu affrescata un'altra magnifica nave sulle pareti della cosiddetta Tomba "della nave" di Tarquinia. [5] Strabone (Geogr. VI, 2, 2), riferendo una notizia di Eforo, parla, infatti, di azioni di disturbo di "pirati" etruschi proprio nelle acque della Sicilia ai tempi della fondazione delle prime colonie greche, e la scena di battaglia navale dipinta sul cosiddetto cratere di Aristonothos, ritrovato a Cerveteri e datato, come l'affresco sopra citato, fra il 675 e il 650 a.C., sembra rappresentare proprio un conflitto fra Etruschi e Greci. [6] La colonia fu fondata da un gruppo di abitanti dell'isola di Cnido nel 580 a.C. |
Gli Etruschi fin dalle origini assidui naviganti nel Tirreno accanto a Greci e Fenici di Giulia pettena Il territorio abitato dagli Etruschi, le attuali Toscana e Lazio settentrionale, fu raggiunto già intorno al 1200 a.C. da naviganti micenei e, sulle stesse rotte, circa tre secoli dopo da mercanti fenici e greci d'Eubea attratti dalle risorse minerarie e dalla ricchezza grazie alle quali prosperò per quasi tutto il primo millennio avanti Cristo la civiltà etrusca.
Note [1] Fra le quali senz'altro la più nota è quella detta "dei bronzetti sardi" a Vulci. [2] Fondamentale è per esempio l'introduzione nel corso dell'VIII sec. a.C. della coltura della Vitis vinifera finalizzata alla produzione di vino. [3] Tucidide (I,5), il celebre storico greco vissuto nel V sec. a.C., spiega che in tempi più antichi rispetto ai suoi (ad esempio ai tempi degli avvenimenti narrati nell'Odissea) la "pirateria" era un'attività normale e molto diffusa che rendeva rispettabile e potente chi la praticava. Si trattava, infatti, di una forma di commercio spesso esercitato dagli aristocratici proprietari di navi. |
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Post n°233 pubblicato il 05 Giugno 2009 da zoeal
POGGIO BUCO: STATONIA? L’insediamento di Poggio Buco si sviluppa nel pianoro tufaceo di Le Sparne, nel comune di Pitigliano. Il nome antico di questo insediamento rimane ancora sconosciuto e priva di fondamento risulta essere l’identificazione di questo sito con l’antica città di Statonia proposta in seguito al rinvenimento di alcune ghiande missili con l’iscrizione Staties o Statnes. Oggi delle strutture rinvenute ben poco è visibile poiché l’area è coperta da una fitta vegetazione e i resti attualmente riconoscibili nella porzione sud-est del pianoro, in quella che doveva essere l’acropoli etrusca, non sembrano appartenere a questa fase storica, ma da riferire a una chiesa appartenuta ai Cavalieri di Malta. L’architettura funeraria della necropoli di Poggio Buco, pertinente all’abitato rinvenuto sul pianoro Le Sparne, si presenta diversificata diacronicamente. Il tipo più antico è costituito da una fossa scavata nel tufo (terzo quarto dell’VIII secolo a.C.), successivamente evoluto nella variante che prevede una fossa con uno o due loculi ricavati nei lati lunghi e chiusi con blocchi di tufo (ultimo quarto dell’VIII – inizi del VII secolo a.C.). Intorno alla metà del VII secolo a.C. compaiono tombe a camera interamente scavate nella roccia tufacea con vestibolo e breve corridoio di accesso, mentre nella seconda metà del secolo, presumibilmente in concomitanza con i mutamenti sociali che portano all’emergere del ceto gentilizio, subentrano tombe a camera di più ampie dimensioni, con più celle funerarie che si aprono sul vestibolo. Sono inoltre attestate alcune tombe che riproducono nel tufo elementi architettonici lignei, come nel caso della cosiddetta tomba della Regina, il cui soffitto rappresenta un tetto displuviato con travature lignee. |
Le nostre conoscenze dell’abbigliamento degli etruschi si basano fondamentalmente sulle testimonianze figurate, che non sempre consentono di distinguere tra i vestiti indossati quotidianamente e quelli che invece sono il frutto di convenzioni artistiche; talora è possibile ricorrere all’ausilio delle fonti scritte sull’abbigliamento dei romani, in parte ispirato a quello etrusco. LINK:THUI |
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: zoeal
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![]() ![]() ![]() ![]() Età: 53 Prov: GR |
LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.