Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
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Messaggi del 23/02/2009
Avevo anticipato che mi sarei avventurata alla ricerca dell’antica Caletra (Marsiliana d’Albegna), ebbene, come pensavo, non ho trovato nulla: dove forse era situata l’acropoli etrusca, c’è un castello medioevale, non visitabile perché proprietà privata e gli altri resti sono sparsi per boschi e campagna, irriconoscibili o in luoghi impraticabili.Ho scoperto però i resti di un altro sito etrusco, ufficialmente quasi sconosciuto “ KALOUSION” . BREVI CENNI Il centro di Kalousion è visibile nella sua interezza solo con l’aereo; si estendeva per 230 ettari (considerate che il comprensorio di Vulci era di 107 ettari). Oltre all’immensità, Kalousion aveva una particolarità, non si trattava di una vera e propria città ma era costituito da una serie di “borghi” separati tra di loro da terreni agricoli ma uniti da un intricato sistema stradale che si dipartiva da una via principale ai lati della quale erano edificate la maggior parte delle abitazioni. Il tutto circondato da 6 km di cinta muraria che è stata visibile fino al diciannovesimo secolo, quando è stata smontata per farne pietrisco utilizzato per la massicciata di una strada statale nelle vicinanze. Inutile ripetere che Kalousion fu incendiata e rasa al suolo tra il 294 e il 280 a.C, dalle armate di Roma, che in quel periodo, nell'Etruria meridionale avevano "gettato l'atomica". Di questo centro, sono stati riportati alla luce solo pochi metri quadri che fra l’altro si trovano in un campo coltivato ma il proprietario in questo caso, ne consente l’accesso purchè i visitatori siano rispettosi e chiudano in cancello all’uscita. Adesso il sito prende il nome di “Doganella”, dall’omonima fattoria che li ingloba. Visto che la visita è stata breve, abbiamo continuato in direzione del Lago di Bolsena, ci siamo fermati a mangiare a Capodimonte e poi abbiamo visitato il museo di Bolsena. Kalousion, quel che ne rimane:
POI HO TROVATO ANCHE QUELLA CHE SECONDO ME E' UNA RARITA', non avevo mai visto cartelli come questo:
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03