Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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Messaggi del 09/03/2009
Spezzatino di cinghiale alla maremmana
Con gli Etruschi che c’entra? Niente, ma il cinghiale di sicuro “garbava” assai anche a loro.
Per 4 persone, ma se siete mangioni per 3
700 gr. Di spezzatino di cinghiale possibilmente non di allevamento ma selvaggio. 1 cipolla 1 o 2 spicchi d’aglio. 1 rametto di rosmarino Qualche foglia di salvia 1 peperoncino Mezza bottiglia di passata di pomodoro Olio Pepe Sale mezzo bicchiere di vino rosso
Preliminari: congelate lo spezzatino di cinghiale e tenetelo così per una settimana (facilita l’eliminazione del selvatico specie se il cinghiale è di cacciata). Il giorno prima di quello in cui intendete cucinarlo, scongelatelo, sciacquatelo e tenetelo a bagno nell’acqua per una notte (io l’ho meso in frigo con la baccinella). Svolgimento: risciacquate bene il cinghiale e mettetelo in una padella così com’è a fuoco basso e gettare l’acqua mano a mano che si forma; quando lo spezzatino non fa più acqua, allora può essere cucinato. Tritare grossolanamente l’aglio e la cipolla e farli soffriggere un po’ con il peperoncino, la salvia e il rosmarino; mettere il conghiale, sale e pepe e fare rosolare; quando è rosolato bagnare con mezzo bicchiere di vino rosso e far evaporare, poi aggiungere la passata di pomodoro e un po’ d’acqua; finire la cottura lentamente e se lo spezzatino dovesse essere un po’ duro, aggiungere altra poca acqua e far restringere senza avere fretta, aggiustando di sale alla fine se occorre. Buon appetito!.
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GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
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ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03