ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 05/02/2010

CRACK. NONSOLODROGA: DALL'ALTARE ALLA POLVERE

Post n°3051 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel giro di pochi giorni tre storie appesantiscono la difficile avventura degli educatori. La storia di Morgan, l'istrione di X-Factor, che ammette con orgoglio l'uso del crack: salvo poi nascondersi dietro un ovvio fraintendimento come nella migliore forma di arte politica. La storia di John Terry, capitano della nazionale inglese di calcio, pizzicato a letto con l'ex fidanzata di un compagno di squadra e costretto alla panchina causa decadimento di uno stile poco da leader. La storia di Danilo Di Luca, immagine di un ciclismo all'attacco e forse all'arrembaggio, incappato per la seconda volta con le mani nel fango del doping. Tre volti mediatici che riportano alla ribalta la questione dello stile e dell'esempio di chi sa d'essere motivo di emulazione da parte dei più piccoli e deboli di carattere. Se un idolo racconta in mondovisione che le scorciatoie fanno parte della furbizia per restare a galla, chi si trova agli incroci di qualche decisione non ci penserà due volte a scegliere la minor fatica per rubare la maggior gloria. Con buona minaccia di tutte quelle persone ed agenzie che nell'anonimato sudano e s'affaticano per addestrare alla nobile arte della pulizia del cuore: consci che i megafoni della nave oramai sono nelle mani del cuoco di bordo che dice cosa si mangerà e non più del capitano che conosce la rotta. Più di qualcuno trucca il sentiero, sposta la segnaletica, ruba passaggi di comodo: certamente qualcuno c'arriva con la sola arma dell'intelligenza e dell'onestà. Ma nessuno è così forte da concedersi il lusso d'accendere nell'immaginazione dei giovani figure e parole pericolose. Già le avventure politiche di certuni hanno rimesso in auge il dibattito tra responsabilità pubblica e scelte private: ognuno è libero di giocarsi la vita nella migliore delle ipotesi possibili. Ma nessuno dovrà essere così folle, una volta caduto nel fango, d'invitare alla resa altre anime solo per il gusto di non vedersi fallito da solo. D'altronde se questi sono i maestri a cosa servirà abbattersi contro una generazione che si sta scollando sempre più dai grandi ideali? Se chi sale in cattedra immagina la vita come qualcosa di ripetitivo, di stanco e di annoiato come potremo noi pretendere che la classe s'accenda, s'appassioni e s'addentri al fascino dell'esistenza? A Sanremo Morgan non lo vogliono più. In nazionale a capitan Terry gli hanno riservato la panchina, le salite del Giro Di Luca le vedrà proiettate sullo schermo. Peccato, comunque, che il danno perpetrato sia inestimabile: quello lo stiamo già vedendo in diretta. -  don Marco Pozza - Sullastradadiemmaus -

 
 
 

LA STORIA INCREDIBILE DELL'ACQUA DI LOURDES

Post n°3050 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

A Lourdes arrivano ogni anno circa sei milioni di pellegrini. Molti sono infermi e vengono immersi, per un bagno, in grandi piscine dove è raccolta l’acqua che sgorga dalla fonte miracolosa. Sono migliaia e migliaia le guarigioni avvenute all’improvviso in seguito a quel bagno. E di quelle guarigioni, una settantina sono state riconosciute dalla Chiesa come portentosi miracoli. Anche la Scienza, naturalmente, si è interessata molto delle guarigioni che avvengono a Lourdes. L’acqua prodigiosa, perciò, è stata sottoposta a tutte le analisi scientifiche possibili, che non hanno mai messo in risalto niente di straordinario. Un fatto tuttavia ha sempre sconcertato gli scienziati. Nell’acqua delle piscine di Lourdes entrano ogni giorno centinaia di ammalati. Alcuni affetti da piaghe purulente e sanguinanti. A sera l’acqua è sporca, torbida, inquinatissima, piena di germi. Eppure, anche se viene cambiata solo due volte la settimana, nessun ammalato è mai stato contagiato durante quei bagni. Negli ultimi anni, l’acqua di Lourdes è stata studiata anche da scienziati che si avvalgono di metodi di ricerca nuovi, e i risultati ottenuti sono curiosissimi. Tra questi ricercatori moderni vi è la dottoressa italiana Enza Ciccolo, biologa. Laureatasi a Pisa, ha lavorato nei laboratori di varie università e in quelli dell’Istituto Mario Negri di Milano, ed ha poi studiato per sette anni a Lione in Francia, presso il Centro del professor Paul Nogier, neurofisiologo, fondatore della auricolomedicina, apprendendo le tecniche e le teorie che riguardano gli influssi della luce sul corpo umano. "Diversi anni fa", mi ha raccontato la dottoressa Ciccolo "andai a Lourdes con la mia famiglia. Rimasi affascinata nel vedere tutta quella gente che si immergeva nelle piscine alla ricerca di un beneficio: gente di tutti i tipi, chi con malattie, chi con piaghe sul corpo. Mi chiesi: "Chissà quanti batteri deve contenere quell’acqua", e decisi di analizzarla. Ne portai un campione nel mio laboratorio e vidi che era piena di organismi patogeni, ma che questi erano diventati innocui, non erano aggressivi. Facendo un esame spettroscopico, constatai che in quell’acqua erano presenti tutte le frequenze della luce, cosa che non si riscontra mai nelle altre acque. Ed erano proprio quelle frequenze perfette, straordinarie, potenti, che impedivano ai germi patogeni di agire, di nuocere. Ho constatato, inoltre, che quelle particolari frequenze presenti nell’acqua di Lourdes, portano benefici a tutto il corpo, ma in particolare ai tessuti che hanno un’origine ectodermica, cioè la pelle e il sistema nervoso. E’ noto infatti che a Lourdes sono moltissime le guarigioni che riguardano le malattie della pelle e quelle legate al sistema nervoso, come le paralisi". Esperimenti interessanti sull’acqua di Lourdes sono stati compiuti anche dal ricercatore giapponese dottor Emoto Masaru. Il mio interesse per lo studio dell’acqua", mi ha raccontato il dottor Emoto "è iniziato vent’anni fa, quando conobbi negli Stati Uniti il dottor Lee Lorenzen jr. E’ un biochimico che ha sviluppato la "micro-cluster water", detta anche "Magnetic Resonance Water" cioè l'acqua trattata con risonanza magnetica. Sua moglie era malata di una stranissima malattia, refrattaria a ogni tipo di medicine, e lui, riflettendo sul fatto che l'acqua costituisce gran parte del peso del corpo umano, pensò che, forse, inducendo cambiamenti nell'acqua presente nell'organismo, si poteva avviare un processo di guarigione. Mise a punto un procedimento con il quale, facendo passare dell’acqua attraverso un raggio laser e uno speciale campo magnetico, riusciva a far trattenere a quell’acqua informazioni che potevano giovare al corpo. E in quel modo riuscì a guarire la moglie. Furono quei risultati a dare l'avvio alle mie ricerche. Portai in Giappone un prototipo della macchina che Lorenzen aveva realizzato, e continuai ad esperimentare, ottenendo risultati eccezionali, che dimostravano come l’acqua magnetizzata faceva veramente bene. Ma continuavo a chiedermi se fosse possibile avere una prova "fisica", "visibile" del cambiamento dell’acqua trattata con la risonanza magnetica. Un giorno pensai all’acqua ghiacciata e mi venne l’idea di fotografare un cristallo di ghiaccio. Il cristallo è una sostanza solida con atomi e molecole disposti in modo ordinato. Mi dicevo: "Forse i cristalli dell’acqua magnetizzata hanno una certa forma, mentre quelli dell’acqua comune ne hanno un’altra. E lo stesso doveva essere per l’acqua pura e l’acqua inquinata". Erano idee, intuizioni. Ho cominciato a sperimentare. Sono riuscito a mettere a fuoco un apparecchio adatto a fotografare i cristalli del ghiaccio e quando ho ottenuto la prima fotografia, sono rimasto stupito. Mi sono trovato di fronte a una forma meravigliosa, di una bellezza incantevole. E da quel momento sono iniziati i miei esperimenti. I dati scientifici che ora, dopo otto anni di esperimenti ho in mano, sono costituiti da oltre diecimila foto di cristalli di vari campioni d’acqua, che dimostrano come questo elemento sia "vivo", una specie di nastro magnetico su cui sono incise moltissime informazioni, e che è in grado di "interagire" con l’ambiente e con le persone. Ho preso dell’acqua distillata e l’ho messa in una boccetta. Poi, di fronte a quell’acqua alcune persone hanno pronunciate parole dolci e piene di serenità come "mamma", "papà", "amore", "angelo", "grazie", "pace". Quindi ho fatto ghiacciare quell’acqua e ho fotografato i cristalli che sono apparsi bellissimi, armonici, geometrici, luminosi. In un secondo tempo ho sottoposto la stessa acqua a un trattamento di parole dure e negative, come "odio", "guerra", "morte", "sangue", "demonio". I cristalli ottenuti con il congelamento erano brutti, orrendi, contorti, scuri, disarmonici, incompiuti. Era come se fossero stati spezzati, schiacciati, devastati da una energia cattiva. Il 25 luglio del 1999 ho fatto un interessante esperimento presso il lago Biwa, che si trova nella provincia di Shiga, ed è il più inquinato del Giappone. Alle quattro e mezzo del mattino, ci siamo riuniti in 350 per pregare sulle sponde del lago. I cristalli dell’acqua prelevata prima della preghiera erano bruni, contorti, pieni di buchi e di separazioni; quelli dell’acqua prelevata dopo la preghiera erano bellissimi, pieni di equilibrio, con complicate forme geometriche. "Io non sono cattolico, ma conoscendo la fama dell’acqua di Lourdes, ho voluto sottoporla alle mie ricerche. Ho fotografato i cristalli dell’acqua di Lourdes ghiacciata e quello che ho ottenuto è meraviglioso". Il cristallo di quell’acqua ha una forma singolare, armonica, che dà una sensazione di gloria mistica. Nella nostra cultura giapponese usiamo la parola "hado" per intendere le vibrazioni di una energia estremamente sottile. Ebbene, l’acqua di Lourdes ha uno straordinario "hado" d’amore, capace di trasmutare l’odio in amore. -

Renzo Allegri -

 
 
 

GLI ANGELI IN TUTTE LE RELIGIONI

Post n°3049 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Gli angeli li ritroviamo dappertutto, quale che sia l’epoca, la cultura, la tradizione, la religione. La loro origine si perde nella notte dei tempi, ed essi sono sempre rappresentati allo stesso modo: come degli esseri luminosi, di forma umana, dotati di due o più ali ali. Le civilizzazioni, gli uomini cambiano, i linguaggi si trasformano, ma questi esseri misteriosi rimangono risolutamente universali. Dal bambino che "sorride agli angeli" fino all’angelo custode che ci protegge anche se non è "bello come un angelo", gli angeli fanno, ancora oggi, parte della nostra vita quotidiana. In tutte le religioni appaiono degli esseri invisibili diversi ed inferiori da Dio ma superiori agli uomini. Questa convinzione proviene soprattutto da esperienze ripetute con l’inesplicabile. Queste entità esistono permanentemente ed i fedeli di queste religioni accettano il più delle volte come una evidenza l’esistenza di questi spiriti e cercano di farseli amici per evitare di provocare la loro collera. Gli angeli sono degli esseri intermediari, tipico dei grandi monoteismi (Giudaismo, Cristianesimo e Islam). La popolarità degli angeli in Europa è cresciuta durante gli ultimi secoli, prima di scomparire quasi totalmente dopo il concilio Vaticano II a causa della protestantizzazione del Cattolicesimo voluta dalla corrente modernista. L’attuale ritorno degli angeli è un aspetto d’una spiritualità cattolica osteggiata dai teologi sedicenti " progressisti". Angelo viene dal latino angelus, che ricalca il greco anghelos, che significa un inviato, un messaggero, un emissario. Esso è utilizzato per tradurre l’ebraico mal’ak che possiede il senso ordinario di messaggero o di ambasciatore ed è impiegato in senso figurato per designare l’angelo di Yahvé o tutti quegli esseri che fanno parte della corte di Yahvé. Un Dio circondato da angeli è ad immagine di un re contornato da delegati, da ambasciatori che egli invia per compiere le sue volontà. Li si classifica in categorie di statuto variabile, di funzione differente, di sottilità diversa. Spingendo questa riflessione ai suoi limiti, questo ha dato, nel cristianesimo per esempio, la riflessione dello Pseudo-Dionigi sui nove cori degli angeli (VI secolo) od il trattato di Tommaso d’Aquino sugli angeli (XIII secolo). Da dove vengono questi angeli e questi demoni che hanno lentamente popolato la Bibbia ebraica e l’Antico Testamento cristiano? Il monoteismo ebraico ha lasciato sussistere intorno a Yahvé dei gruppi di potenze che portano il nome di "elohim" e che sono i suoi consiglieri o suoi messaggeri. Degli angeli di Dio appaiono già qua e là in dei racconti antichi del libro della Genesi. E’ un angelo di Yahvé che ha affermato a Giacobbe in sogno che egli era il Dio che gli era apparso a Betel (Gn 31, 11-13). Dopo la partenza dell’Arameo Laban, sono ancora essi che hanno affrontato Giacobbe che proseguiva il suo cammino (Gn 32, 2). I nomi di molti di questi angeli manifestano il loro rapporto stretto con l’Altissimo, quello di Raffaele, l’angelo che ha guarito Tobiolo, significa "Dio ha guarito"; Michele vuol dire "chi è come Dio?", ecc.Ma il dubbio che scende sull’identità reale di questi esseri si rafforza quando Giacobbe lotta contro un Angelo di Dio al guado di Yabbok e sostiene di aver visto Dio faccia a faccia. Questo angelo sarebbe un’antica divinità fluviale che avrebbe dovuto conciliarsi Giacobbe prima di attraversare le acque del guado e che il narratore biblico avrebbe pudicamente vestito in Angelo di Yahvé?
Intervengono anche nella Bibbia degli angeli di punizione o di giustizia, un angelo sterminatore, un angelo accusatore (il satana) il cui ruolo è di accusare gli uomini al tribunale di Dio, poi diverse forze del male che sono forse anche degli antichi dei delle nazioni circostanti. Diventando degli inviati di Yahvé, queste potenze ricevevano oramai da lui tutta la loro ragion d’essere. Falsi messaggeri si sono inorgogliti di questo compito. Questi falsi messaggeri sono dei demoni. La loro vera colpa consiste finalmente nel pensare che sono anch’essi capaci di inviare dei messaggi e dunque di pretendere di essere come Dio. Nel suo rapporto con l’umanità, il mondo angelico è organizzato secondo tre gerarchie perfette. E’ lo Pseudodionigi che per primo nel quarto secolo seppe estrarre dalla Bibbia questa rivelazione. La prima gerarchia, la più elevata, è composta dai Serafini, dai Cherubini e dai Troni. Essi sono così vicini a Dio che ricevono direttamente da lui le sue volontà su di noi che essi comunicano alle gerarchie inferiori. Essi sono un po’ come i ministri per il re. La seconda gerarchia, composta dalle Dominazioni, dalle Virtù e dalle Potenze si occupano del modo generale con cui queste volontà saranno applicate sugli uomini. Essi sono come lo Stato Maggiore dell’esercito del re. Quanto alla terza gerarchia, quella degli angeli inferiori, essa esegue presso di noi i comandi di Dio. Essi sono come l’esercito del re, presente sul terreno di combattimento. E’ giustamente in ragione della loro natura inferiore che essi possono essere così vicini a noi. Questa gerarchia è composta dagli Angeli dell’ordine dei Principati, incaricati del destino generale dei popoli, dell’ordine degli Arcangeli che annunciano le più importanti notizie ed infine, degli Angeli custodi che si occupano di ogni singolo individuo in particolare. Si potrebbe descrivere allo stesso modo la gerarchia demoniaca, con la differenza, tuttavia, che essa è tagliata dalla sua sorgente, Dio. Lucifero, principe dei demoni, comanda un esercito la cui potenza non mira che a distruggere. San Paolo ci consiglia di non sottostimare la loro importanza nella nostra vita. Egli non esita a scrivere, rivolto a quelli che soffrono delle persecuzioni nella loro vita: "Non è contro degli avversari di sangue e di carne che voi dovete lottare, ma contro i Principati, contro le Potenze, contro i Reggenti di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male che abitano gli spazi celesti".
Nell’India antica esistevano delle famiglie di entità non umane, le une propizie, le altre di cattivo augurio. Tra gli umani raggruppati in caste e grandi dei come Shiva o Visnù, l’induismo ha moltiplicato le truppe di esseri intermediari sovente dirette da un capo: le Adita, i Vasu, i Rudra (delle divinità), le Brahmarshi (dei saggi), le Prajâpati (dei genitori), le Gandharva (dei musici celesti), le Apsaras (delle ninfe o naiadi), le Yaksha e le Yakshi (dei geni), le Vidyâdhara (dei detentori di incantesimi), poi ancora altre forze più ambigue come le Asura, le Dânava, le Daitya, le Pishâca, le Râkshasa, le Nâga (dei dragoni), le Bhûta (degli Esseri), ecc. La maggior parte di questi gruppi innumerevoli esistono maggiormente nei racconti mitici e non si possono propriamente parlare di angeli o di inviati di Dio nel senso in cui si utilizza questo termine nel giudaismo, il cristianesimo e l’islam. Il Libro dei morti tibetano, che conosce ai giorni nostri un grande successo, testimonia una concezione filosofica secondo la quale l’esistenza stessa dell’universo dipenderebbe dalla potenza dello spirito. Ad una certa tappa del periplo d’una persona deceduta che non è ancora completamente liberata appaiono alla sua coscienza ogni tipo di fenomeni luminosi e sonori. Questa persona vede anche apparire davanti ad essa le truppe di divinità pacifiche e di divinità corrucciate, di cui i buddisti riconoscono l’esistenza. "Non legarti a questi fenomeni, previene il libro, altrimenti continuerai ad errare in questi mondi sbagliati ai quali tu aspiri. Queste luci sono degli ostacoli alla liberazione. Tu non hai più nulla da temere dai suoni, dalla luce e dai raggi. Ti occorre solamente riconoscerli come delle proiezioni della tua mente. lasciali apparire e scomparire come non importa quale altro fenomeno di coscienza". Conformemente ad una certa filosofia buddista, è tutto l’edificio cosmico, compreso questi esseri intermediari, che deva dapprima sprofondare per fare posto all’esperienza ultima. Zoroastro ha proceduto ad una riforma maggiore del politeismo indo-europeo che fioriva nell’antico Iran verso il VII secolo prima dell’era cristiana. All’uscita di questa riforma, un Signore Saggio (Ahura Mazda) fu promosso al rango di divinità suprema con ai suoi lati le sei entità astratte che sono la Giustezza, il Buon Pensiero, la Potenza, l’Applicazione, l’Integrità e l’Immortalità. Si chiama talvolta "arcangeli" la serie di entità che è così apparsa, benché non si tratti di messaggeri del Dio supremo. Questo gruppo di divinità è stato piuttosto chiamato così per analogia con gli angeli che si svilupperanno più tardi in Medio Oriente. Matteo 23, 31 ci dice che "tutti i santi angeli" accompagneranno Gesù quando ritornerà. Secondo Giovanni vi sono molto più di cento milioni di angeli nei cieli, e tutti saranno del viaggio. "Il loro numero erano delle miriadi di miriadi e delle migliaia di migliaia" (Apocalisse 5, 11) (Miriadi è uguale a diecimila, ). Gesù ha detto: "Poiché come il lampo viene dall’Oriente e si mostra fino in Occidente, così sarà l’avvento del Figlio dell’uomo" (Matteo 24, 27). Così tutte le tribù e gli abitanti della terra saranno testimoni di questo spettacolo straordinario. Paolo scriveva: "Poiché il Signore stesso, ad un dato segnale, alla voce di un arcangelo, e al suono della tromba di Dio, discenderà dai cieli ed i morti in Cristo risusciteranno per primi" (1 Tessalonicesi 4, 16). - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

I "CASINI" DELL'UDC: MOVIMENTI PER LA VITA CONTRO LA BRESSO

Post n°3048 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Per tutto l’arco del mandato che va a concludersi, la presidente Bresso, con la sua giunta, ha connotato la sua azione con una costante e pervicace politica di opposizione alla vita e alla famiglia". È così che

Federvita Piemonte, che raggruppa settanta tra Movimenti per la Vita e Centri di Aiuto alla Vita, esordisce nel suo Comunicato stampa Elezioni regionali 2010. La Bresso, si osserva, "è una bandiera nazionale dell’attacco alla vita". La governatrice non ha mai fatto mistero della sua avversione alla Chiesa ("Quale è la differenza tra l’Italia di oggi e gli stati clericali, come quello degli Ayatollah?") e della collaborazione, in tema di aborto, con Emma Bonino. Federvita Piemonte, pertanto, ritiene fortemente auspicabile un’alternativa alla rielezione di Mercedes Bresso alla guida della Regione Piemonte.
Con buona pace dell’Udc-Casini…

Comunicato Stampa di Federvita Piemonte In vista delle elezioni che rinnoveranno il Consiglio regionale il 28/29 marzo, Federvita Piemonte, federazione regionale comprendente 70 tra Movimenti per la Vita (MpV) e Centri di Aiuto alla Vita (CAV), nonché alcune case di accoglienza per ragazze madri e alcuni micro asili nido, ritiene opportuno esprimere alcune considerazioni, alla luce della tutela del diritto alla vita e della sua accoglienza che anima l’impegno ormai trentennale dei suoi numerosi volontari. Per tutto l’arco del mandato che va a concludersi, la presidente Bresso, con la sua giunta, ha connotato la sua azione con una costante e pervicace politica di opposizione alla vita e alla famiglia, violando le più elementari regole di rispetto, di aiuto e di tutela che stanno alla base della civile convivenza. Basti qui ricordare:

La dichiarata e pronta disponibilità della presidente Bresso, nel corso della vicenda Englaro che ha segnato con una tragica caduta l’ethos e la coscienza civile del nostro Paese, ad offrire un ospedale piemontese in cui poter far morire per fame e per sete una giovane donna disabile.

La sperimentazione, caldeggiata e difesa ad oltranza, della RU 486, che per la prima volta in Italia è stata promossa e usata nell’ospedale Sant’Anna di Torino, in alternativa all’aborto chirurgico, in una spirale di banalizzazione dell’aborto volontario e contro i pur deboli presidi posti alla vita nascente dalla legge 194/78.

Il protocollo di applicazione della legge 194/78 il quale, partendo da posizioni ideologiche secondo le quali l’aborto è "necessità assistenziale che deve essere garantita", non contiene traccia di quella "preferenza per la vita" né di quella prevenzione che, enunciata solennemente nell’art. 1 della legge, è poi ribadita agli artt.2 e 5.

Lo stesso protocollo sancisce un’aprioristica chiusura verso la partecipazione del volontariato pro-vita alla prevenzione all’aborto, promuove la diffusione della contraccezione di emergenza (aborto precoce) anche fra le minorenni, prevede l’estrema facilitazione del percorso abortivo in tutti i casi.

I reiterati tentativi di cancellare quanto la precedente Amministrazione, relativamente alle politiche per il diritto allo studio, aveva posto in atto per rendere effettiva la libertà di educazione, che si esplica anche nella scelta della scuola, sancita dall’art. 30 della Costituzione.

Per tutti questi motivi Federvita Piemonte ritiene fortemente auspicabile un’alternativa alla rielezione di Mercedes Bresso alla guida della Regione Piemonte. Federvita Piemonte, forte dell’impegno profuso da numerosi volontari che operano sul territorio della Regione a sostegno delle maternità difficili e per la diffusione nella scuola, tra i giovani, nella pubblica opinione, della cultura della vita, sottopone, a coloro che saranno eletti alla guida della Regione Piemonte, alcune richieste ritenute prioritarie nell’ambito della tutela del diritto alla vita e della famiglia.

Un’autentica prevenzione dell’aborto volontario, in attuazione al già citato art.1 della L.194/78, che preveda percorsi, per le madri in difficoltà , di condivisione, di sostegno, di congruo aiuto economico, nella ferma convinzione che la donna che sceglie di abortire non esercita un suo diritto all’autodeterminazione, ma cede a pesanti condizionamenti sociali e economici che spetta alle Istituzioni rimuovere. Tale prevenzione postula innanzi tutto la riconversione dei Consultori familiari, ai sensi della legge 405/75 che li ha istituiti come il luogo di sostegno della famiglia, in tutte le sue problematiche e non come il presidio esclusivamente sanitario che eroga la certificazione per l’aborto, cui li ha ridotti l’attuale deriva. Postula inoltre l’apertura alla collaborazione con il volontariato pro-vita nel momento di dissuasione dall’ipotesi abortiva.

Una politica a favore della famiglia, in quanto tale, riconosciuta come soggetto titolare di diritti, come cellula fondamentale della società, luogo di trasmissione della vita, della cultura, dell’educazione, della solidarietà intergenerazionale, e spesso ammortizzatore sociale, in alternativa alle politiche solo assistenziali, caratterizzate perlopiù dal segno dell’emergenza e della frammentarietà, che hanno finora connotato le iniziative rivolte alla famiglia.

In particolare, a tutela della famiglia si chiede:

- un deciso rifiuto all’omologazione della famiglia fondata sul matrimonio, a norma dell’art.29 della Costituzione, ad ogni altra forma di convivenza anche omosessuale.

- una politica di sostegno alle giovani coppie che vogliano contrarre matrimonio, o a famiglie giovani.

- una politica dei servizi che tenga conto dei carichi familiari e del numero di figli.

- una politica che renda effettiva la libertà di educazione mediante erogazione di bonus o rimborsi che consentano alle famiglie la scelta della scuola libera.

La presidente Prof. Marisa Baretto Orecchia  - http://www.federvitapiemonte,it

 

 
 
 

FINGE UN ABORTO PER FAR NASCERE LA SUA BAMBINA

Post n°3047 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da diglilaverita
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I suoi genitori avrebbero voluto farla abortire, ma lei ha gridato il suo ' no' nel modo più coraggioso. Adesso stringe tra le braccia la sua bambina che, ignara di tutto, chiude i pugnetti e sorride. Miriam ( il suo è un nome di fantasia) ha 25 anni e una volontà di ferro. Ha scelto la vita andando contro la volontà dei genitori, contro i benpensanti, contro i pregiudizi. Ora ne è fiera ed è lieta di raccontare al mondo la sua gioia, perché nessun’altra donna si trovi costretta a rinunciare a una nuova vita. La sua è la storia di una ragazza di un paesino della provincia siciliana. Proviene da una buona famiglia, studia all’Università, ma, durante una relazione con un uomo di cui preferisce non parlare, scopre di essere incinta. È spaventata, eccitata, emozionata. L’idea di interrompere la gravidanza non la sfiora nemmeno. Così, come racconta il ' Giornale di Sicilia', si confida con i genitori, ma trova un muro di vergogna e dissenso. « Devi abortire, non sei sposata, non possiamo perdere la faccia » , le dicono. Miriam non riesce neppure a replicare, non ci vuole credere, si sente terribilmente sola. Ma non perde la ragione e nemmeno il coraggio. « Ho amato la mia creatura sin dal concepimento – racconta con emozione, ancora coricata nel letto di ospedale –. Ho una solida vocazione genitoriale e non potevo permettere a nessuno che la scintilla di vita che si era accesa nel mio grembo venisse spezzata » .
Ricorre allora a uno stratagemma. Simula un aborto spontaneo, cosicché non è necessario recarsi in ospedale. Poi, quando i genitori si sono rasserenati, cerca di trovare un’altra strada per far crescere quella vita. Riflette, si rivolge ai servizi sociali attraverso il Centro aiuto alla vita del suo paese, chiede di essere aiutata a continuare la gravidanza. La informano che a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, esiste il centro di accoglienza ' Don Pietro Bonilli', gestito dalle suore della Sacra Famiglia, nato proprio per ospitare le donne in difficoltà. Quasi due anni fa Niscemi era salito agli onori della cronaca per una terribile storia di violenza da parte di tre minorenni che massacrarono e gettarono in un pozzo una ragazza di 14 anni, Lorena Cultraro. Oggi, a pochi giorni dalla Giornata per la vita, diventa il luogo della speranza. Miriam pensa che sia la Provvidenza a indicarle quella strada. Così, dice ai genitori che deve andare in una città lontana per motivi di studio e, invece, va a Niscemi dove trova suor Genoveffa Calì e suor Provvidenza Orobello a braccia aperte. La più anziana, suor Genoveffa, diventa una seconda mamma per Miriam: la conforta, la sostiene, le dà la forza per andare avanti e non demoralizzarsi, le è vicina al momento delle doglie del parto. Il 26 gennaio scorso Miriam si ricovera all’ospedale di Niscemi ' Suor Cecilia Basarocco', dove viene alla luce la piccola Gianna, una bellissima bambina paffuta e piena di capelli corvini. Miriam ha voluto darle il nome di Santa Gianna Beretta Molla, che strenuamente ha difeso la vita della creatura che portava in grembo. La gioia è infinita, indescrivibile. Ma Miriam, poche ore dopo il parto, viene colpita da una forte emorragia. La sera stessa l’équipe del dottore Giovanni Di Leo interviene per bloccarla. Adesso stanno bene sia la mamma che la figlia. Nella stanza del reparto è un viavai di suore, volontarie, nuove amiche di Miriam. Fanno a gara per cambiare pannolini, mettere la tutina alla piccola, cullarla. « Questa ragazza ha mostrato una fragilità e una forza incredibili. È vero che il Signore non abbandona i deboli » , commenta suor Provvidenza, 38 anni, responsabile della casa. E racconta il lieto fine della storia. « Dopo la nascita di Gianna, Miriam ha voluto chiamare i suoi genitori ai quali aveva nascosto dove si trovava realmente e per quale motivo - aggiunge suor Provvidenza - . Papà e mamma sono rimasti sbalorditi, ma sono venuti subito a trovarla. Pochi giorni fa, nonni, mamma e nipotina si sono riabbracciati » .. Alessandra Turrisi - ISegni dei Tempi -

 
 
 

RICORDIAMOCI ANCHE L'OLOCAUSTO DEI NON NATI

Post n°3046 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da diglilaverita
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«Essere umano ma non persona» e l’aborto è vantato come conquista di civiltà e diritto fondamentale? Torna la teoria della discriminazione tra esseri pienamente umani e «intermenschen»

Il 27 gennaio «Giornata della memoria». Le massime autorità dello Stato e i mezzi di informazione hanno ricordato le sofferenze dei lager nazisti, in particolare la programmazione e l’attuazione di quella che fu chiamata «soluzione finale»: la distruzione del popolo ebraico. Il presupposto dell’eccidio fu la qualificazione degli ebrei come essere subumani. A Milano, in corrispondenza del binario 21, è stato inaugurato il museo della Shoah perché proprio il 27 gennaio 1944 da quel binario 600 uomini, donne e bambini, partirono in carri bestiame piombati verso la morte di Auschwitz. È giusto non dimenticare. Non per rendere eterni il dolore ed il rancore, ma perché non si ripetano più tragedie simili. Il ricordo impedisce il riemergere della teoria discriminante secondo cui ci sarebbero degli «intermenschen »: esseri umani inferiori. «Dimenticare - ha scritto su La Repubblica Elie Wiesel, sopravvissuto e testimone dell’olocausto -è un grande pericolo perché l’oblio significa tradimento. E dal tradimento non può mai derivare il bene».Al riguardo Avvenire ha titolato un suo editoriale: «Lasciamoci ferire per stare svegli. Per restare uomini». 7 febbraio: Giornata per la vita. È lecito accostare le due date? È opportuno paragonare l’aborto di massa, culturalmente accettato e gestito nel- la forma di un servizio sociale, alla Shoah? Crescerà il rispetto per la vita se,così come mostriamo le immagini di cadaveri accatastati nei lager, per contrastare l’aborto mostreremo le fotografie di feti frantumati e sanguinanti? Ho sempre sostenuto la maggior capacità di introdurre un dialogo persuasivo dell’immagine stupefacente e commovente del feto che a 3 mesi si poppa il pollice. «È tanto meglio un bimbo vivo» fu il primissimo slogan del Movimento per la vita. Tuttavia, come ripetere la irrinunciabile verità usando le parole «essere umano», «soggetto» «bambino non ancora nato » «persona» e poi non fremere di fronte alle spaventose cifre dell’aborto legale in Italia e nel mondo, cui si debbono aggiungere quelle degli aborti nascosti e delle distruzioni embrionali nei molteplici laboratori biotecnologici? E allora come respingere l’idea di un nuovo permanente «olocausto », nel quale il nascituro è qualificato «grumo di cellule» o anche «vita soltanto potenziale» ovvero » Tuttavia avverto un profondo disagio nell’accostare la Giornata per la vita alla Giornata della memoria. È timidezza? Timore delle reazioni? Diplomazia politica? Effetto di una diversa scelta argomentativa? Medito e rispondo: no, non è così. Da un lato vedo una cinica crudeltà ed una diabolica smania di potere; dall’altra giovani donne sempre nella solitudine e nella paura, talvolta con il cuore piangente. Il figlio che recano in seno è frutto di un incontro, che, se non è imposto con violenza, è oggettivamente segno di amore e che comunque, anche quando è sbagliato, manifesta soggettivamente il bisogno di superare solitudini e di felicità, non cinica crudeltà e smodata ansia di potere. Se poi riflettiamo sulle responsabilità dei padri («È affar tuo. Veditela te»), sulla opprimente banalizzazione della sessualità imposta da «maestri» di ogni genere, sulle spesso reali difficoltà che rendono problematica una gravidanza, possiamo concludere non irragionevolmente che le vittime sono due: il figlio in primo luogo, ma anche la madre. Di fronte alla Shoah un solo sentimento è possibile: la esecrazione. Di fronte all’aborto compare forte anche la compassione. Il giudizio resta severo perché non si può lenire il dolore con la menzogna , dicendo che il bambino non c’è, ma vorremmo tanto aiutare la madre a restare madre, non condannarla. Le stesse leggi che permettono l’aborto sono «integralmente inique» (La Pira) perché – in definitiva – consacrano la menzogna dell’«intermenschen», ma i legislatori furono mossi anche da un senso di pietà. C’è, però, un aspetto che lega sicuramente la Giornata della memoria e la Giornata per la vita: la necessità di contrastare il «negazionismo». Nel caso della Shoah tutti sono insorti contro le voci isolate che hanno tentato di negare lo sterminio riducendolo ad una strumentale invenzione. Nel caso dell’aborto i più distolgono lo sguardo: non c’è tragedia, non ci sono milioni di vittime. La censura, il silenzio, il negazionismo permettono che tutto continui come prima, anzi che la tragedia si allarghi e si consolidi. In questo senso anche la Giornata per la vita, non a caso istituita all’indomani della legge 194, è Giornata della memoria. Non per polemizzare e condannare. Ma per non rassegnarci. Per contenere e alla fine far cessare la tragedia. Per costruire un mondo migliore in cui davvero tutti gli uomini siano uguali. Non dimentichiamolo. -di Carlo Casini presidente Movimento per la Vita -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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