ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 22/02/2010

LA BOMBA ATOMICA DI HIROSHIMA: LA PROTEZIONE DEL SANTO ROSARIO E ALTRI FATTI INCREDIBILI

Post n°3156 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Lo scopo era di annientare Hiroshima per distruggere il potere militare giapponese. Ma la Madonna, la Regina del Rosario, ha protetto miracolosamente una piccola comunità di quattro padri gesuiti, che vivevano nella casa parrocchiale, a soltanto otto isolati dal centro dell’esplosione. Padre Hubert Schiffer aveva 30 anni elavorava nella parrocchia dell’Assunzione di Maria, a Hiroshima. Ha dato la sua testimonianza davanti a decine di migliaia di persone: “Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto, tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce. Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravvissuti”. Nessuno sa spiegare con logica umana, perché questi quattro padri gesuiti furono i soli sopravvissuti entro un raggio di 1.500 metri. Per tutti gli esperti rimane un enigma, perché nessuno dei quattro padri è rimasto contaminato dalla radiazione atomica, e perché la loro casa, la casa parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno erano state distrutte e bruciate. Anche i 200 medici americani e giapponesi che, secondo le loro stesse testimonianze, hanno esaminato padre Schiffer, non hanno trovato nessuna spiegazione a perché mai, dopo 33 anni dallo scoppio, il padre non soffriva nessuna conseguenza dell’esplosione atomica e continuava a vivere in buona salute. Perplessi, hanno avuto tutti sempre la stessa risposta alle tante loro domande: “Come missionari abbiamo voluto vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario.” Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica! Oggi, nel centro della città ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa giorno e notte.
Un altro racconto di padre Schiffer aggiunge che avevano appena finito di dire Messa, e si erano recati a fare colazione, quando la bomba cadde:
"Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l'aria come di una tempesta di fuoco. Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò attraverso l'aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia in una raffica di vento d'autunno." Quando riaprì gli occhi, egli, guardandosi intorno, vide che non vi erano più edifici in piedi, fatta eccezione per la casa parrocchiale. Tutti gli altri in un raggio di circa 1,5 chilometri, si racconta, morirono immediatamente, e quelli più distanti morirono in pochi giorni per le radiazioni gamma. Tuttavia, il solo danno fisico che padre Schiffer accusò, fu quello di sentire alcuni pezzi di vetro dietro il collo. Dopo la resa del Giappone, i medici dell’esercito americano gli spiegarono che il suo corpo avrebbe potuto iniziare a deteriorarsi a causa delle radiazioni. Con stupore dei medici, il corpo di padre Schiffer sembrava non contenere radiazioni o effetti dannosi della bomba. In realtà, egli visse per altri 33 anni in buona salute, e partecipò al Congresso Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti gli otto membri della comunità dei Gesuiti di Hiroshima erano ancora in vita. Questi sono i nomi degli altri sacerdoti gesuiti che sopravvissero all'esplosione: Fr. Hugo Lassalle, Fr. Kleinsorge, Fr. Cieslik. Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki, dove un convento francescano - "Mugenzai no Sono" ("Giardino dell'Immacolata") - fondato da San Massimiliano Kolbe rimase illeso come a Hiroshima. Dal giorno in cui le bombe caddero, i gesuiti superstiti furono esaminati più di 200 volte dagli scienziati senza giungere ad alcuna conclusione, se non che la sopravvivenza degli otto gesuiti all'esplosione fu un evento inspiegabile per la scienza umana.

Sapevate che nel 1945 il 70% dei cattolici giapponesi viveva a Nagasaki? Era “la città cattolica del Giappone”.

Testimonianza del prof. Hikoka Vanamuri – sopravvissuto di Hiroshima nel 6 agosto 1945 ( tratto da: nelcuoredimaria ): Hikoka Vanamuri, già professore all'Università di Tokio in filosofia, è stato intervistato in occasione del suo pellegrinaggio a Fatima, e così ha risposto: «Non tornerò in Giappone. Dopo anni di studi, dopo anni di meditazione ho compreso che la vita nell'atmosfera viziata di Buddha è rimasta un’inacidita testimonianza storica di paganesimo vociferante e mi sono convertito alla religione cattolica. La decisione l'ho presa dopo lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima. Ero a Hiroshima per una ricerca storica. Lo scoppio della bomba mi trovò in biblioteca. Consultavo un libro portoghese e mi venne sott'occhio l'immagine della Madonna di Fatima. Mi sembra che questa si muovesse, dicesse qualcosa. All'improvviso una luce abbagliante, vivissima mi ferì le pupille. Rimasi impietrito. Era accaduto il cataclisma. Il cielo si era oscurato, una nuvola di polvere bruna aveva coperto la città. La biblioteca bruciava. Gli uomini bruciavano. I bambini bruciavano. L'aria stessa bruciava. Io non avevo portato la minima scalfittura. Il segno del miracolo era evidente. Non riuscivo tuttavia a spiegare quello che era successo. Ma il miracolo ha una spiegazione? Non riuscivo nemmeno a pensare. Solo l'immagine della Madonna di Fatima mi splendeva su tutti i fuochi, sugli incendi, sulla barbarie degli uomini. Senza dubbio ero stato salvato perché portassi la testimonianza della Vergine su tutta la terra. Il dott. Keia Mujnuri, un amico dal quale mi recai quindici giorni dopo stabilì attraverso i raggi X che il mio corpo non aveva sofferto scottature. La barriera del mistero si frantumava. Cominciavo a credere nella bellezza dell'amore. Imparai il catechismo ma sul cuore tenevo l'immagine di Lei, il canto soave di Fatima. Desideravo il Signore per confessarmi, ma lo desideravo per mezzo di Sua Madre». - Tratto da: La Signora di tutti i Popoli - Official Website: www.devrouwe.net - sursumcorda -

 
 
 

MIGRANTE CATTOLICA IN ARABIA SAUDITA: TRE ANNI SENZA MESSA E GIORNO DI RIPOSO

Post n°3155 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Durante i miei tre anni di lavoro in Arabia Saudita non ho mai avuto il permesso di uscire dalla casa o giorno di riposo per andare messa”.  È quanto racconta Rebeka  Perlas, filippina di 35 anni fino alla scorsa settimana impiegata come domestica in una famiglia musulmana di Riyhad  per poter mantenere i suoi due figli.  “L’unica cosa che ho potuto fare – continua – è stata alzarmi ogni mattina alle 3 e recitare il Rosario in ginocchio nella mia stanza, prima di iniziare il lavoro quotidiano”. La donna è uno degli oltre 10milioni di lavoratori filippini costretti a emigrare all’estero per mantenere le proprie famiglie. Di questi oltre 200mila risiedono in Arabia Saudita, dove non esiste libertà religiosa e tutte le religioni diverse dall’Islam wahabita sono bandite dal Regno. In Arabia Saudita è proibito costruire chiese e altri templi, portare simboli religiosi, appendere immagini anche in casa. La polizia religiosa (muttawa) opera serrati controlli per far obbedire a queste regole. Solo raramente il governo permette celebrazioni della messa in privato e in qualche ambasciata. La facilità di impiego continua però ad attirare i migranti che sopravvivono alle terribili condizioni di lavoro, al rischio di conversioni forzate e di abusi sessuali. In totale sono 8 milioni gli stranieri che vivono e lavorano nel regno. Secondo i dati della Philippine Overseas Employment Administration (Poea) dal 2007 al 2008 l’emigrazione verso il Medio Oriente ha visto un aumento del 29,5%. Rebeka Perlas afferma: “Il mio datore di lavoro non è stato duro con me, ma non mi ha mai concesso di andare in chiesa, nonostante le mie ripetute richieste”. La donna dice che in questi tre anni le è stato difficile rinunciare ai sacramenti, ma non aveva scelta. “Amo Gesù e la Vergine Maria e ho pregato ogni giorno durante tutto questo duro periodo. Solo la preghiera quotidiana e la fede in Dio mi hanno permesso di sopravvivere nel mondo musulmano”. La Chiesa filippina ha festeggiato ieri la 24ma Giornata nazionale dei migranti dal titolo: “Economia e sviluppo sostenibile: le chiavi per una effettiva riunificazione delle famiglie migranti”. In questa occasione i vescovi di tutte le diocesi hanno invitato i fedeli a pregare e riflettere sulla triste condizione dei lavoratori all’estero e delle loro famiglie.  “In questo giorno vogliamo ricordare il sacrificio e le difficoltà dei milioni di migranti all’estero – ha affermato p. Gil A. Alingasan dell’arcidiocesi di Manila – e invitiamo loro a stare lontani dalle tentazioni dei guadagni materiali che sono alla base di questo fenomeno, ricordando il loro potenziale nella diffusione del Vangelo”. Attraverso questa celebrazione, la Chiesa ha chiesto al governo maggiori misure economiche per aumentare i posti di lavoro nel Paese e fermare la diaspora del popolo filippino. - di Santosh Digal - asianews -

 
 
 

CRISTIANOFOBIA: I GRAVI FATTI IN INDIA E UN LIBRO SUL NUOVO MARTIRIO CRISTIANO

Post n°3154 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ritratto blasfemi di Gesù e due Chiese distrutte in India

Violenze e chiese distrutte nello stato del Punjab (India Nordovest) dopo la diffusione di un ritratto blasfemo di Cristo, pubblicato su un testo scolastico edito a New Delhi e adottato nelle scuole indiane. A rilanciare la notizia è l'agenzia cattolica Fides che sottolinea come la protesta si sta allargando nel paese. Il testo, dell'editrice Skyline Publications, riporta il ritratto di Cristo che ha in una mano una sigaretta e nell'altra una bottiglia di birra, qualificandolo come "idolo". Fonti locali di Fides riferiscono che la diffusione del ritratto blasfemo, pubblicato anche da alcuni mass-media, ha generato la protesta delle comunità cristiane in diversi stati dell'India. Nello stato del Punjab il ritratto blasfemo è stato esposto per le vie della città di Jalandhar. I cristiani locali hanno protestato con le autorità civili, chiedendo la rimozione delle immagini. Nella città di Batala (distretto di Gurdaspur) la situazione è degenerata: alcuni giovani cristiani hanno cercato di rimuovere i manifesti presenti in un mercato di commercianti a prevalenza indù, ma altri giovani indù, hanno tentato di fermarli. «Ne è seguita una rissa e la violenza si è estesa all'intera città, in quanto esponenti dei movimenti estremisti come "Bajrang Dal" e "Shiv Sena" - riferiscono le fonti locali dell'agenzia cattolica - sono scesi in strada armati e hanno incitato gli animi alla violenza contro i cristiani". Due chiese protestanti, della "Chiesa dell'India del Nord" e dell' "Esercito della Salvezza" sono state attaccate, incendiate e rase al suolo. Anche i Pastori che ne erano responsabili sono stati aggrediti e percossi, e le loro case saccheggiate. Sempre secondo l'agenzia Fides, alcuni cristiani accusati di essere coinvolti nella violenza sono stati fermati dalla polizia, mentre nessun estremista indù è stato arrestato. Le autorità locali hanno, comunque, decretato un coprifuoco.

Esce l’inchiesta del laico Guitton sulla persecuzione e la scomparsa di un millenario magma umano

I veri artefici del progresso e costruttori di civiltà in tutto il mondo arabo islamico, oggi povere masse scacciate, depredate e decimate. Dei popoli cristiani sopravvivono ormai soltanto sparute minoranze, vestigia delle moltitudini che un tempo popolavano l’oriente e l’islam. Soltanto i cimiteri e le rovine evocano il loro passato. Il libro di René Guitton è soprattutto un generoso omaggio a questi volti pieni di sangue e lacrime, millenario magma umano svanito nel nulla. “Mentre qui si parla, altrove si uccide. I cristiani del Maghreb, dell’Africa sub-sahariana, del medio e dell’estremo oriente sono perseguitati muoiono o scompaiono in una lenta emorragia, vittime del crescente anticristianesimo”. Lo straordinario pamphlet del giornalista francese Guitton, “Cristianofobia”, che in Italia esce per Lindau, in Francia ha avuto il grande merito di porre il tema della nuova persecuzione dei cristiani come “uno dei drammi del XXI secolo”. A Parigi, presso una delle case editrici più in vista, Flammarion, il libro è stato pubblicato col titolo di “Ces chrétiens qu’on assassine”, ovvero “Questi cristiani che vengono uccisi”. Duecento milioni di persone, secondo le stime di International christian concern, una ong americana tra le più impegnate nella difesa della libertà religiosa dei cristiani, perseguitati per la propria fede. Questo pamphlettista laico ha saputo spezzare la cappa di silenzio che regna sull’eccidio dei cristiani. Le Figaro ha definito il suo saggio “un libro che farà storia”. In Francia René Guitton è una vera e propria autorità in ambito culturale. Per anni è stato corrispondente della televisione France 2 dal Marocco, produttore delegato al Grand Prix Eurovision, direttore generale delle dizioni Hachette e della prestigiosa casa editrice Calmann-Levy. Nel libro si lancia un richiamo alla coscienza ipocrita dell’occidente dei “mai più”: “Il nostro silenzio in proposito ricorda altri silenzi di sinistra memoria, e nel giro di due o tre decenni provocherà forse nuovi imbarazzati appelli al pentimento e dichiarazioni di rimpianto per non aver voluto far affiorare una verità che doveva essere resa nota a tutti.

“Una tragedia non alla moda”

Guitton non è tacciabile di clericalismo quando pone il tema rovente del nuovo martirio cristiano. Se la prende infatti tanto con una certa omertà cattolica, che implica “una svalutazione implicita e sistematica del cristianesimo”, quanto con “i nuovi professionisti dell’anticristianesimo, intolleranti e irrispettosi delle credenze di coloro che hanno la sfortuna di non pensarla come loro”. Il libro non infinge sull’islam e già questa è una felice rarità nella saggistica europea. Da parecchi decenni, e in misura crescente oggi, i cristiani medi orientali sono obbligati al silenzio, vittime di uccisioni e persecuzioni e fughe di massa, è loro impedito di esprimersi e di praticare la propria fede; inoltre, i loro luoghi di culto e i loro cimiteri sono oggetto di profanazioni. Per esempio, un musulmano non può sposare un non musulmano a meno che questi non si converta all’islam; la moglie di musulmano, se resta cristiana, perde ogni diritto all’eredità del marito e la custodia dei figli in caso di separazione o di vedovanza. La vendita di bibbie in lingua araba è proibita. Guitton questa nuova persecuzione la chiama eloquentemente “tragedia non alla moda”, spiega perché “l’occidente non vuole sentir parlare di quei paria, sforzandosi di espiare il proprio passato coloniale”. Soltanto nella settimana di uscita del libro quattro cristiani sono stati assassinati in Iraq. Il libro di Guitton è il luttuoso, disperante tentativo di dare voce ai “dimenticati”. Prima che il medio oriente si svuoti del tutto dei suoi aborigeni in questa guerra combattuta a fari spenti dall’internazionale islamista. Vittime di una persecuzione globale, quotidiana, amorfa. Mostruosa. - Giulio Meotti - culturacattolica
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IN TANTE PARTI DEL MONDO LA MADRE DI DIO CI AVVISA, MA NOI NON ASCOLTIAMO....

Post n°3153 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Preciso annuncio di catastrofe di Nostra Signora di Anguera (Brasile) nell'isola di Madera, ma i suoi appelli urgenti come tanti altri non sono stati ascoltati.

Messaggio del 21 gennaio 2010 - Cari figli, l’isola di Madera sarà devastata e gli abitanti della grande città a lato del fiume Tago sperimenteranno una croce pesante. Inginocchiatevi e pregate. Dio Mi ha inviata per chiamarvi alla santità. Vivete rivolti verso il Paradiso per il quale unicamente siete stati creati. L’umanità porterà una croce pesante perché gli uomini si sono allontanati dal Creatore. Convertitevi. Il vostro Dio vi attende a braccia aperte. Io sono vostra Madre Addolorata e soffro per ciò che vi attende. Cercate forza nell’Eucarestia e testimoniate coraggiosamente i miei appelli. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace. - http://www.apelosurgentes.com.br/

NOTIZIA ANSA 20 FEBBRAIO 2010: INONDAZIONI A MADERA, SONO 42 LE VITTIME

Dopo la giornata da incubo di sabato, la "perla dell'Atlantico" si è svegliata oggi in un paesaggio di dolore e devastazione: i morti sono almeno 42, un bilancio che potrebbe aggravarsi ancora, i danni sono enormi. Il presidente della Commissione Ue, il portoghese Manuel Barroso, ha detto che l'Europa è pronta ad aiutare Madera, di fronte alla "terribile catastrofe" che l'ha colpita. Il calciatore del Real Madrid Cristiano Ronaldo, nato in un quartiere povero di Funchal, ha parlato di "una tragedia senza precedenti". Secondo la stampa portoghese quella di sabato è la peggiore catastrofe che abbia colpito l'isola da più di un secolo. A Funchal, la capitale, 100 mila abitanti, i soccorritori oggi erano al lavoro ovunque. La tempesta si è placata, spostandosi verso l'Europa, a sprazzi è apparso il sole, illuminando scene di distruzione ovunque. Case e ponti crollati, alberi sradicati, auto accartocciate e accatastate dalla furia dei torrenti di fango che ieri hanno invaso la città, seminato distruzione e fatto scivolare pezzi di montagna. Le immagini delle Tv portoghesi mostrano che il fango è dappertutto. Sulle strade, nelle case, nei supermercati. Sul lungomare, dove si trovano la maggior parte dei grandi alberghi per i turisti, si sono formati mucchi di macerie. I soccorritori hanno scavato per tutto il giorno. Per liberare le strade, cercare possibili vittime rimaste bloccate nelle auto trascinate dall'acqua, nei parcheggi sotterranei, sotto le macerie delle case crollate. Alcune zone sono ancora isolate. Ieri Funchal e buona parte dell'isola sono rimaste senza luce, acqua, telefoni, che oggi vengono progressivamente ripristinati. Al momento non si ha notizia di vittime fra gli italiani, ha detto all'ANSA l'ambasciatore in Portogallo Luca Del Balzo. - medjugorje-bz -

 
 
 

SANTA MARGHERITA DA CORTONA PROTETTRICE DELLE PROSTITUTE PENTITE E GLI ANGELI

Post n°3152 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Chiesa il 22 febbraio fa memoria liturgica di Santa Margherita da Cortona che era figlia di genitori coloni di Laviano di Castiglione del Lago presso Perugia dove nacque nel 1247. A 16 anni incontrò un giovane nobile di Montepulciano di nome Arsenio. Morta la madre, suo padre si era risposato con una donna che si rivelò molto gelosa verso di lei. Perciò Margherita, incurante delle critiche della gente andò a convivere con Arsenio senza il sacramento del matrimonio ed ebbe anche un figlio da lui. Dopo nove anni di convivenza il suo compagno venne assassinato durante una rissa. Nel terribile trauma con l’assurdità della morte si rivolse a Dio. Nella sua gioventù quindi Margherita aveva condotto una vita di peccato per circa nove anni, ma scossa dalla violenta morte di colui con il quale aveva peccato, ella decise di fare penitenza per il resto della sua vita. Allora ella si dedicò, sotto la guida dei Padri Francescani, alla preghiera, alla mortificazione e a duri castighi della carne, perseverando in questi sforzi fino alla morte. Il Signore non solo dimenticò il male che ella aveva compiuto ma la innalzò alla grande santità e le diede grazie mistiche e il privilegio di frequenti apparizioni del suo angelo Custode, che la istruiva e la rassicurava dell’amore di Dio per lei. Nei monumenti in cui ella non riusciva a capire come Dio avesse dato tali consolazioni, luce e carisma a una peccatrice, Nostro Signore e il suo Angelo venivano a rassicurarla: "Io sono stata l’oscurità; sono stata più buia della notte!" gridava Margherita, e Cristo le rispondeva: "Grazie al tuo amore, nuova luce, io benedico la piccola cella dove vivi nascosta per amor mio." L’Angelo Custode aiutava Margherita a diventare consapevole delle strade mistiche da percorrere, ed egli dunque caratterizzava le varie fasi dell’ascesa al Padre della luce. L’angelo le disse un giorno: "Tu sei come una casa che è stata data alle fiamme; brucerà finché non sarà completamente consumata; così tu rimarrai nel fuoco della tribolazione fino alla fine. Circondata come sei dalla pace, tu attualmente vivi in uno stato di guerra. Ricorda che l’oro viene purificato nella fornace." Subito dopo l’angelo sviluppò l’idea fondamentale della sua istruzione e la portò dal minore livello di sofferenza al più alto dell’amore di Dio e di unione con lui: "Dio attende il cuore e lo rende attento dal tempo del primo desiderio d’amore. Quando quell’amore Lo desidera ardentemente, Egli non differisce più dal ritornare all’anima. L’amore allora raggiunge in un momento ciò che si compie solamente col tempo nelle anime della carità meno ardente." Qui l’angelo, come una buona guida spirituale parla dei vari gradi dell’amore di Dio, che sono più o meno i ben noti gradi della purificazione, illuminazione e unione: "Ci sono tre livelli," disse l’Angelo, "in questo puro amore per mezzo dei quali l’anima fedele e fervente attira a se il suo Dio. Quando l’anima considera se stessa povera di tutto il divino amore, niente può confortarla se non Dio. E’ allora che l’Altissimo si volge e simpatizza con la povera creatura angosciata…ma prima il Padre di tutti entra nell’anima che Egli ha creato e redento, l’amore purifica il cuore da tutte le sue illusioni. Il terzo grado dell’amore è un desiderio che infiamma lo spirito come fuoco. In questo stato finale l’anima non cessa mai di cercare il suo amato, la sua sposa, dovunque e in ogni cosa." Ogni giorno Margherita recitava cento pater in onore di tutti i santi angeli ed invocava ciascuno dei nove cori angelici per chiedere la carità dei serafini, la sapienza dei cherubini e così via una qualità da ciascun altro coro. Vedeva talmente spesso il suo angelo custode che per timore che fosse invece Satana che si trasfigurava in angelo di luce, onde evitare inganni diabolici appena scorgeva l’angelo gli chiedeva di cantare l’Ave Maria. Si narra che Margherita si sottoponesse a durissime penitenze, dormendo per terra o su rigidi tavolacci; si flagellava e digiunava frequentemente per liberarsi dal suo attaccamento alla sua bellezza e al mondo. Margherita completamente convertita al Regno di dio, fondò a Cortona l’ordine delle Poverelle e costruì l’ospedale di Santa Maria della Misericordia, tuttora esistente per ospitare i poveri e gli ammalati. Condusse una vita di stenti e quando il 23 febbraio 1297 morì a Cortona, dopo aver trascorso gli ultimi anni in quasi completo isolamento, il popolo la volle rivestita di porpora, ed in seguito costruì un santuario a lei dedicato. Margherita è la protettrice delle prostitute pentite e si dice che la santa, secondo quanto promesso in vita, andrebbe a visitare in Purgatorio tutti coloro che prima di morire l’avessero invocata. - Don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

IN ITALIA I BAMBINI DOWN SI POSSONO UCCIDERE MA NON OFFENDERE

Post n°3151 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L'Associazione Due minuti per la vita si unisce al giusto coro di condanne, provenienti da personalità politiche, Associazioni e società civile nei confronti del recente gruppo su Facebook che offende gravemente, ed in maniera intollerabile, la dignità dei bambini down.

Mentre si auspica il celere intervento dell'autorità giudiziaria sulla vicenda, non si può omettere di ricordare che in Italia l'uccisione delle persone down è legale da oltre 30 anni, quando nel 1978 la legge 194 rese lecito l'aborto al verificarsi di "un serio pericolo per la sua [della donna] salute fisica o psichica in relazione [...] a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito" (art. 4, aborto entro i primi 90 giorni) ovvero "quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna" (art. 6, aborto dal 90° giorno fino alla possibilità di vita autonoma del feto).

Allo stesso modo occorre menzionare le pronunce dei giudici attraverso le quali è stato permesso, in totale sfregio e disapplicazione della legge 40/2004, di praticare la c.d. diagnosi pre-impianto, con conseguente selezione, sugli embrioni (ottenuti con le tecniche di fecondazione artificiale) prima del loro trasferimento in utero.

Il gravissimo episodio del gruppo di Facebook non è dunque che la coerente e cinica applicazione di quanto già avviene legalmente, ed impunemente, nel nostro paese: dopo che la società ha respirato per decenni, e continua a respirare tuttora, l'alito appestato della disumana mentalità eugenetica, come si può pretendere che si rispetti una persona disabile una volta nata se quando è ancora nel grembo materno è lecito ucciderla?

L'Associazione Due minuti per la vita augura che questo deplorevole episodio possa essere un'occasione per ricordare senza compromessi e mistificazioni il diritto inalienabile alla vita di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale: si dica la verità tutta, evitando la triste miopia di considerare la dignità ed il decoro di una persona più importanti del suo diritto alla vita.

Associazione Due minuti per la vita

Casella postale 299 10121 Torino - Fax. 011.19.83.42.99

 
 
 

22 FEBBRAIO 1931: VENERAZIONE DELL'IMMAGINE DI GESU' MISERISORDIOSO

Post n°3150 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il disegno di questo quadro è stato mostrato a Santa Faustina Kowalska nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Plock. "La sera, stando nella mia cella - scrive la santa - vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido (...) Dopo un istante, Gesù mi disse "Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te" (Q. I del Diario di Santa Faustina, p. 26). Tre anni dopo Gesù ha spiegato il significato dei raggi: "I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua" (Q. I, p. 132). Non si tratta qui di un qualche effetto artistico, ma di una simbologia del quadro estremamente profonda.

Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù, confido in Te". "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in evidenza" (Q. I, p. 138). Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p. 140).

Qual è il significato di questo quadro?

Gesù ha legato la benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica dopo Pasqua, festa della Divina Misericordia. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29). A questa scena del Cenacolo si sovrappone l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p. 132). Gesù ha spiegato poi che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). Alla luce del Vangelo di Giovanni l'acqua e il sangue stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono state donate per la morte di Cristo, ed in modo particolare i sacramenti della Confessione e dell'Eucarestia. L'immagine del Gesù Misericordioso rappresenta quella della Divina Misericordia poiché‚ nella passione, morte e risurrezione di Cristo la misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.

In cosa consiste il culto dell'immagine della Divina Misericordia?

L'immagine occupa una posizione chiave in tutta la devozione alla Divina Misericordia, poiché‚ costituisce una sintesi degli elementi essenziali di questa devozione: esso ricorda l'infinita fiducia nel buon Dio e il dovere della carità misericordiosa verso il prossimo. Della fiducia parla chiaramente l'atto che si trova nella parte bassa del quadro: "Gesù, confido in Te". Inoltre l'immagine che rappresenta la misericordia di Dio deve essere per chiara volontà di Gesù un segno che ricordi l'essenziale dovere cristiano, cioè l'attiva carità verso il prossimo. "Essa deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché‚ anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere" (Q. II, p. 278). La venerazione del quadro dunque consiste nell'unione di una preghiera fiduciosa con la pratica di atti di misericordia.

Le promesse legate alla venerazione dell'immagine: Gesù ha definito con molta chiarezza tre promesse:

- "L'anima che venererà questa immagine, non perirà" (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna (naturalmente praticando il culto della divina misericordia come esposto sopra).

- "Prometto pure già su questa terra (...) la vittoria sui nemici" (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.

- "Io stesso la difenderò come Mia propria gloria nell'ora della morte" (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.

La generosità di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto: "Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia" (Q. I, p. 141), non ha posto alcun limite ne al campo ne alla grandezza di queste grazie e dei benefici terreni, che ci si può aspettare, venerando con incrollabile fiducia l'immagine della Divina Misericordia.

Ricordiamo infine che la Festa della Divina Misericordia, quest'anno cadrà domenica 11 aprile. Nel 2002 Giovanni Paolo II ha istituito la Festa della Divina Misericordia con annessa l’Indulgenza Plenaria. - Innamorati di Maria -

 

 
 
 

22 FEBBRAIO: CATTEDRA DI SAN PIETRO

Post n°3149 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». - Mt 16,13-19 -
Tu sei Pietro!

Il Vangelo di oggi è il Vangelo della consegna delle chiavi a Pietro. Su di esso la tradizione cattolica si è sempre basata per fondare l’autorità del papa su tutta la Chiesa. Qualcuno potrebbe dire: ma che c’entra il papa con tutto questo? Ecco la risposta della teologia cattolica. Se Pietro deve fungere da "fondamento" e da "roccia" della Chiesa, continuando ad esistere la Chiesa deve continuare ad esistere anche il fondamento. È impensabile che delle prerogative così solenni ("a te darò le chiavi del regno dei cieli") si riferissero solo ai primi venti o trent’anni di vita della Chiesa e che esse sarebbero cessate con la morte dell’apostolo. Il ruolo di Pietro si prolunga dunque nei suoi successori.

Per tutto il primo millennio, questo ufficio di Pietro è stato riconosciuto universalmente da tutte le Chiese, anche se interpretato alquanto diversamente in oriente e in occidente. I problemi e le divisioni sono nati con il millennio da poco terminato. E oggi anche noi cattolici ammettiamo che non sono nati tutti per colpa degli altri, dei cosiddetti "scismatici": prima gli orientali, poi i protestanti. Il primato istituito da Cristo, come tutte le cose umane, è stato esercitato ora bene ora meno bene. Al potere spirituale si è mescolato, via via, un potere politico e terreno, e con esso degli abusi. Il papa stesso, Giovanni Paolo II, nella lettera sull’ecumenismo, Ut unum sint, ha prospettato la possibilità di rivedere le forme concrete con cui è esercitato il primato del papa, in modo da rendere di nuovo possibile intorno ad esso la concordia di tutte le Chiese. Come cattolici, non possiamo non augurarci che si prosegua con sempre maggiore coraggio e umiltà su questa strada della conversione e della riconciliazione, specie incrementando la collegialità voluta dal concilio.

Quello che non possiamo augurarci è che il ministero stesso di Pietro, come segno e fattore dell’unità della Chiesa, venga meno. Sarebbe un privarci di uno dei doni più preziosi che Cristo ha fatto alla sua Chiesa, oltre che contravvenire alla sua precisa volontà. Pensare che basti alla Chiesa avere la Bibbia e lo Spirito Santo con cui interpretarla, per poter vivere e diffondere il Vangelo, è come dire che sarebbe bastato ai fondatori degli Stati Uniti scrivere la costituzione americana e mostrare in se stessi lo spirito con cui doveva essere interpretata, senza prevedere alcun governo per il paese. Esisterebbero ancora gli Stati Uniti?

Una cosa che possiamo fare subito e tutti per spianare la strada alla riconciliazione tra le Chiese è cominciare a riconciliarci con la nostra Chiesa. "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa": Gesù dice la "mia" Chiesa, al singolare, non le "mie" Chiese. Egli ha pensato e voluto una sola Chiesa, non una molteplicità di Chiese indipendenti o, peggio, in lotta fra di loro. "Mia", oltre che singolare, è però anche un aggettivo possessivo. Gesù riconosce dunque la Chiesa come "sua"; dice "la mia Chiesa" come un uomo direbbe: "la mia sposa", o "il mio corpo". Si identifica con essa, non si vergogna di essa. Sulle labbra di Gesù la parola "Chiesa" non ha nulla di quei sottili significati negativi che vi abbiamo aggiunto noi.

C’è, in quell’espressione di Cristo, un forte richiamo a tutti i credenti a riconciliarsi con la Chiesa. Rinnegare la Chiesa è come rinnegare la propria madre. "Non può avere Dio per padre - diceva san Cipriano - chi non ha la Chiesa per madre". Sarebbe un bel frutto della festa dei santi apostoli Pietro e Paolo se imparassimo a dire anche noi, della Chiesa cattolica a cui apparteniamo: "la mia Chiesa!" - Padre Raniero Cantalamessa -

 
 
 

DONNA CHE MINACCIO' CON UN COLTELLO UNA MILITANTE PRO-VITA DECIDE DI NON ABORTIRE GRAZIE A LEI

Post n°3148 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Una donna incinta, che minacciò con un coltello un'attivista pro-vita che manifestava pacificamente nei dintorni di una clinica abortista a Duluth, Minnesota (Stati Uniti), ha raccontato che fè stato grazie al coraggioso intervento della giovane che ha desistito di abortire per tenere il suo bambino. I fatti risalgono al passato 24 di novembre del 2009 ma solo ora, durante il processo seguito all' aggressione, si è saputo della rinuncia ad abortire di Mechelle Hall, una donna di 26 anni che minacciò con un coltello la gola di Leah Winandy, di 21 anni. Leah, sua madre Sarah Winandy ed altri attivisti stavano manifestando pacificamente nei pressi di una clinica abortista, nel tentativo di convincere le donne a non abortire. "Sono grata a Leah per essere stata lì. Se non ci fosse stata, probabilmente avrei proseguito e mi sarei pentita per il resto della mia vita. Probabilmente avrei seguito un'altra strada, quella dell'aborto. Sono davvero addolorata per quello che le ho fatto", ha dichiarato telefonicamente Hall, rsipondendo su quello che pensava di Winandy. Da parte sua, Leah Winandy dal Wisconsin ha commentato che "era lì per chiedere alle madri di non uccidere i suoi bambini nella clinica abortista. Hall, stava camminando verso me. Tirò fuori un coltello e lo brandiva mentre le dicevo di non avvicinarsi. Le ho detto 'per favore non uccidere il tuo bambino. Temi Dio'. Mi sono avvicinata in po' di più e le ho detto: 'guarda ed ascolta il tuo ultrasuono'. Invece lei si è scagliata su di me e ha poggiato il coltello sulla mia gola." L'ufficio del pubblico ministero che segue il caso ha contattato Leah Winandy e gli ha domandato se fosse stata d'accordo con le concessione della libertà condizionale a Michelle Hall invece della prigione. Leah ha acconsentito. "Perdono Michelle per quello che ha fatto e lo faccio perché Dio mi ha dato il perdono nel mio cuore per lei", ha aggiunto. Michelle Hall ha spiegato che conoscerà il sesso del bambino che porta nel suo seno da novembre, il prossimo mese di marzo. Da parte sua, il Direttore Nazionale di Priests for Life (Sacerdoti per la Vita), P. Frank Pavone, ha dichiarato che questo caso mostra "la verità su chi cerca di abortire e perfino su chi alla fine abortisce: sono donne confuse e ambivalenti. A dispetto dei loro sforzi per apparire sicure di quello che fanno, non lo sono. A dispetto della retorica sulla 'libertà di scelta', si decidono per l'aborto perché sentono che non hanno libertà né altra opzione." "E la lezione per l'attivista pro-vita è che quello che frequentemente si presenta come ira e dispiacere è il primo passo per la conversione. Non dobbiamo temere queste reazioni", ha concluso. - Isegnideitempi -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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