ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 09/03/2010
Post n°3238 pubblicato il 09 Marzo 2010 da diglilaverita
Bulli, droga, adolescenti in affanno e adulti in preda al panico, comunicazione balbuziente e mala gestione dei conflitti che degenerano, insomma un effetto trascinamento che non assolve nessuno, anzi crea le basi per sempre nuove drammaticità. Siamo abituati a vedere e pensare agli effetti causati dalla droga, quella dei composti chimici, dei derivati, delle sostanze dai nomi bizzarri, e non ci accorgiamo di quanto sta accadendo e sbancando alle fondamenta la nostra società di primi della classe. |
Post n°3237 pubblicato il 09 Marzo 2010 da diglilaverita
La Vergine, già nel 1510, ci richiama sul digiuno in Quaresima! Il 9 marzo del 1510 Giovanni Cigana, un anziano contadino di 79 anni abitante di Motta di Livenza (TV), si stava recando in un paese vicino. Giovanni era un uomo buono, recitava ogni giorno il Santo Rosario e quando passava davanti ad un capitello con l'immagine della Madonna si fermava e in ginocchio recitava qualche preghiera. Anche quel giorno pregò devotamente, e terminata la preghiera si alzò e riprese il cammino. Subito si fermò stupito, vedendo seduta tranquillamente sul grano del campo, una bellissima fanciulla tutta vestita di bianco, dall'età di circa 12 anni, che lo guardava con occhi dolcissimi. Riavutosi dallo stupore Giovanni La salutò: "Dio vi dia il buon giorno!" e la Fanciulla, parlando con una graziosa cadenza dialettale come l'anziano, gli rispose: "Buon giorno e buon anno!". Fino ad ora il buon uomo aveva scambiato la Fanciulla per una contadinella, ma dopo uno scambio di battute, un'improvvisa luce spirituale gli rischiarò l'anima ed egli cadde in ginocchio, colpito dalla visione che gli stava davanti: la Vergine Benedetta, la Madre di Dio, vestita di bianco come una semplice fanciulla dei campi! Ci fu un minuto di silenzio, poi risuonò la voce della Madonna, limpida ma insieme piena di dolore e di pietà. Dovete sapere che allora, come adesso, il 9 marzo cadeva durante la Quaresima, nella quale in quei tempi, era prescritto un digiuno rigorosissimo. Ma l'ondata di paganesimo, che nel 1500 si era diffuso in Italia, aveva fatto dimenticare al popolo il valore del digiuno e della penitenza, e le leggi di Dio e della Chiesa erano calpestate allegramente! Allora la Madonna con materna sollecitudine richiamò gli uomini alla preghiera e al digiuno per scongiurare altri castighi di Dio. La Vergine ordinò al Cigana di digiunare insieme alla famiglia per tre sabati consecutivi e gli chiese di annunciare tale digiuno a tutta la gente di Motta e di predicarlo per nove giorni consecutivi in tutte le città, borgate e villaggi della terra trevigiana. "Chi digiunerà con vero pentimento - disse la Madonna - otterrà misericordia e perdono da nostro Signore Gesù Cristo, sdegnato per i troppi peccati del popolo". La Vergine chiese, inoltre, che in quel luogo venisse costruita subito una chiesetta dove il popolo potesse raccogliersi in quei giorni di espiazione e di penitenza. "Questa sera guarderete il sole e vedrete un segno che vi farà credere e io disporrò bene il cuore degli uomini del paese, così che vi crederanno". Dopo tali parole, la misteriosa Fanciulla benedisse il Cigana e scomparve. Preghiera Madonna dei Miracoli e Madre nostra Maria, Mediatrice potentissima di tutte le grazie, - Nostra Signora dei Miracoli, prega per noi. [Innamorati di Maria] |
Post n°3236 pubblicato il 09 Marzo 2010 da diglilaverita
Le donne continuano a subire violenze e discriminazioni in molte parti del mondo, una situazione che l'Onu non riesce ad affrontare efficacemente a causa - secondo l'Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, Monsignor Celestino Migliore - di politiche ''di genere'', ''dettate dall'ideologia'', che, negando le differenze tra i sessi, di fatto ''ritardano un reale avanzamento delle donne''. Intervenendo alla 54/a sessione della Commissione Onu sullo status delle donne, riunita in occasione festa dell’8 marzo, a New York, Migliore ha sottolineato alcuni progressi registrati negli ultimi 15 anni nel campo dell'educazione, della partecipazione alla vita sociale e della legislazione anti-violenza, ma anche l'altissima incidenza dell'Aids tra le donne (lo sono tre quarti dei malati) e i drammi del feticidio, dell'infanticidio e dell'abbandono che riguardano nel mondo un gran numero di bambine. Ritardi e lentezze nelle politiche degli Stati hanno contribuito a rallentare il cammino di una reale emancipazione delle donne nel mondo - ha detto Monsignor Migliore - come pure dinamiche ''culturali e sociali''. Il rappresentante vaticano torna a puntare il dito, come gia' in passato, contro l'azione dell'Onu e, in particolare, contro le politiche pro gay e sulla pianificazione delle nascite. ''Il raggiungimento delle pari opportunita' tra uomini e donne nell'educazione, nel lavoro, nella protezione legale e nei diritti sociali e politici e' considerato in un contesto di uguaglianza di genere. Tuttavia i fatti dimostrano che lo sviluppo di questo concetto, cosi' come accaduto alle conferenze del Cairo e di Pechino, e poi in vari contesti internazionali, avviene in modo sempre piu' ideologico, e finisce per ritardare una vera emancipazione delle donne''. In piu', in ''recenti documenti ufficiali - ha proseguito l'Arcivescovo - ci sono interpretazioni di 'genere' che dissolvono ogni specificita' e complementarieta' tra uomini e donne. Queste teorie - ha dichiarato - non cambiano la natura delle cose ma certamente stanno gia' macchiando e ostacolando ogni serio e tempestivo avanzamento nella ricognizione della dignita' e dei diritti delle donne''. A cio' si aggiungono - ha concluso Monsignor Migliore - i tanti documenti e risoluzioni che sacrificano il riconoscimento di diritti personali, sociali, economici e politici ad una nozione di salute sessuale e riproduttiva violenta contro la vita umana non nata, a detrimento dei bisogni integrali delle donne, e degli uomini, nella società''. - Petrus - |
Post n°3235 pubblicato il 09 Marzo 2010 da diglilaverita
Sui mass media la censura delle persecuzioni contro i cristiani continua in modi nuovi. E non parlo solo delle persecuzioni dei regimi comunisti o di quelli islamici. Nei giorni scorsi, per esempio, in India, quindi in uno dei pochi stati democratici dell’Asia, sono stati arrestati centinaia di cristiani e addirittura tre vescovi cattolici, rei di aver promosso una marcia pacifica di 800 chilometri per sensibilizzare le autorità contro le discriminazioni ai danni dai "dalit" cristiani. I "dalit", cosiddetti "fuori casta" o "intoccabili", sono quei 300 milioni di indiani che in base alla teologia induista da secoli sono considerati nulla e non hanno diritti. Ebbene, i dalit convertiti al cristianesimo sono ancora più diseredati e discriminati degli altri, proprio perché cristiani. Alla pacifica richiesta di giustizia e uguaglianza da parte della Chiesa le autorità rispondono col pugno di ferro. Questa vicenda però non buca le pagine delle cronache. Bisogna che scorra sangue cristiano – come l’anno scorso, proprio in India, nello stato dell’Orissa, con i feroci pogrom di fondamentalisti indù contro i cristiani – perché i perseguitati cristiani possano essere un po’ considerati dai nostri mass media. Ma anche in questo caso c’è modo e modo. Ieri, per esempio, dalla Nigeria è arrivata la notizia di 300 cristiani (perlopiù donne e bambini) ammazzati da islamici a colpi di machete nel villaggio di Dogo Nahawee (poi si è appreso che le vittime sono almeno 500). Su alcuni giornali – compreso il Corriere della sera – la notizia del massacro è stata data per quello che è, in quanto da qualche anno si è cominciato ad aprire gli occhi: ricordo che quando, dieci anni fa, pubblicai il mio libro-denuncia sul martirio in corso dei cristiani ("I nuovi perseguitati", edizioni Piemme), molti colleghi, anche autorevoli direttori (ricordo in particolare Paolo Mieli), mi confessarono il loro stupore per un fenomeno che neanche avevano mai immaginato. Ma c’è chi continua a disinteressarsene e privilegia la propria ostilità pregiudiziale. Così l’Unità ieri ha dedicato al massacro Doko Nahawee una breve e remota notiziola presentandola con questo titolo: "Nigeria. Oltre 100 morti in disordini tra musulmani e cristiani". Una mattanza di cristiani, perpetrata a freddo, diventa un generico "disordine" dove non sembrano esserci né vittime né carnefici. In questo modo ovviamente non si comprende nulla nemmeno del quadro geopolitico generale, dove un vasto tentativo di islamizzazione dell’Africa da parte dei Paesi arabi trova spesso un sorprendente alleato nella Cina interessata al petrolio. Connubio evidente in Sudan. Ma anche il genocidio del Sudan, dove il regime islamista del Nord per venti anni ha massacrato le popolazioni cristiane e animiste del Sud per imporre la sharia, facendo circa due milioni di vittime, può essere rappresentato come un generico scontro fra cristiani e musulmani, in quanto i cristiani col tempo hanno organizzato una loro resistenza al genocidio. E in effetti talora si è rappresentata la situazione sudanese così, come un’interminabile serie di scontri fra musulmani e cristiani. In realtà, per capire cos’è il Sudan basti riportare una dichiarazione di Peter Hammond, direttore di Frontline Fellowship, intervistato da WorldNetDaily (27.5.2001): "Qualche tempo fa, la Corte Suprema sudanese ha stabilito che la crocifissione degli apostati, cioè di persone che erano musulmane praticanti e che si sono convertite al cristianesimo, è costituzionale. E questo (sudanese) è lo Stato che ha rimpiazzato quello statunitense nella Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite". Ma – per tornare alla Nigeria – ieri c’è pure chi ha fatto peggio dell’Unità. La Repubblica, addirittura in prima pagina, ha titolato alla maniera dell’Unità, confondendo vittime e carnefici: "Nigeria, massacro infinito tra cristiani e musulmani". Poi l’articolo di Guido Rampoldi, che stava sotto, ha superato l’Unità, perché non si è limitato a scolorire il macello del giorno, contro i cristiani, in una indefinita sequela di disordini e di scontri. Ha fatto molto di più. Ha realizzato un reportage dove si rappresentano i cristiani (soprattutto loro) nella parte dei feroci carnefici. E com’è possibile, visto che le 300 vittime di Dogo Nahawee sono cristiane? Semplice. Rampoldi non fa un reportage da lì, dov’è la notizia del giorno, ma da Kuru Karama, dove due mesi fa vi è stato un assalto di cristiani con vittime musulmane. Ora, che la Nigeria sia un paese diviso a metà fra cristiani e musulmani e che molti cristiani abbiano cominciato a rispondere alla violenza con la violenza, è purtroppo vero. E le violenze sono tutte egualmente da condannare: i vescovi cattolici infatti non si stancano di implorare i fedeli di non rispondere agli attacchi con le armi. Ma la scelta di Repubblica è davvero singolare, perché il fatto del giorno, secondo le più elementari leggi del giornalismo, è l’eccidio di cristiani avvenuto a Doko Nahawee. E fa una certa impressione che il reportage di Rampoldi liquidi il massacro, ancora caldo, di trecento o "forse cinquecento" cristiani in tre righe tre, rappresentando poi per tutta la pagina i cristiani come sanguinari sterminatori. In genere sui mass media quello che si vuole evitare di vedere e di riferire è che in tutti i paesi islamici i cristiani e le altre religioni sono discriminate e perseguitate, mentre da nessuna parte i cristiani perseguitano i musulmani. Dove sta il problema? Nell’establishment intellettuale dell’Occidente che pretende di vedere i cristiani sempre sul banco degli accusati e che non sopporta di riconoscerli come vittime. E’ il pregiudizio anticristiano – soprattutto anticattolico – che ha impedito finora di accorgersi di una clamorosa e dolorosa verità: che, cioè, i cristiani (e specialmente i cattolici), negli ultimi 50 anni, sono stati e sono il gruppo umano più discriminato del pianeta, perché sono perseguitati sotto tutti i regimi e a tutte le latitudini, mentre loro non perseguitano alcuna religione o ideologia, ma, anzi, con un esercito pacifico di missionari e opere di carità, aiutano tutti i sofferenti e i diseredati, dovunque, di qualsiasi credo o idea o etnia, senza nulla chiedere in cambio. Solo per amore. Chi altro predica e testimonia l’amore e l’amore anche per i nemici? Uno dei pochi coraggiosi intellettuali a denunciare questa assurda situazione dei cristiani è stato lo scrittore ebreo-americano Michael Horowitz in un suo memorabile scritto nel libro di Paul Marshall e Lela Gilbert, Their Blood cries out (Dallas 1997). Horowitz afferma che per governi e mass media l’idea che i Cristiani siano oggi delle vittime "semplicemente non è concepibile. Armati della conoscenza dei peccati commessi nel nome della Cristianità e orrendamente inconsapevoli del ruolo fondamentale della Cristianità nella storia dell’Occidente, le élite dei giorni nostri sono indotte a pensare ai Cristiani come coloro che perseguitano, non come le vittime". Così "un’élite intellettuale che nei suoi interventi ha avuto a cuore i Buddisti del Tibet, gli Ebrei della passata Unione Sovietica e i Musulmani di Bosnia, trova facile respingere l’idea che i Cristiani possano essere egualmente vittime". E quando nella cronaca tracima il loro sangue, si può sempre parlar d’altro o confondere le acque. Perché in fondo nemmeno i cattolici conoscono veramente le dimensioni della persecuzione alla Chiesa. E difficilmente si attivano per aiutare i propri perseguitati. Alla fine però resta sempre in sospeso un inquietante interrogativo: perché, nel mondo, tanto odio contro i cristiani? E perché, in Italia, la Sinistra giornalistica e politica è così acrimoniosa contro la Chiesa e ostile ai cattolici, se poi pretende di avere il loro consenso e il loro voto? . - Antonio Socci - |
Post n°3234 pubblicato il 09 Marzo 2010 da diglilaverita
Una Madonna che piange "lacrime d’olio" sta richiamando decine di visitatori a Garges-Les-Gonesse, piccolo centro periferico a una ventina di chilometri da Parigi. Il quadro della Vergine si trova a casa di Esat Altindagoglu, cittadino di origine turca, che dal 12 febbraio scorso continua ad asciugare le gocce d’olio che improvvisamente hanno iniziato a cadere. La voce si sta diffondendo in tutta Europa: ogni giorno più di 50 persone arrivano "per vedere con i loro occhi il miracolo". L'inspiegabile fenomeno, secondo quanto riferito dalla radio France Info, attira ormai da circa 3 settimane decine e decine di persone, pellegrini che arrivano anche da lontano. Venerdì, la casa della famiglia Altindagoglu (greci ortodossi stabilitisi da diverso tempo nei pressi di Parigi), che ha ricevuto l'icona in regalo tempo fa da un prete libanese, si è persino trasformata in chiesa, il tempo di una messa. Il patriarca ortodosso è venuto infatti a celebrare una messa nel bel mezzo del salone di casa. Alla fine, una cinquantina di credenti si sono messi in fila per ricevere la "benedizione della madonna". "Personalmente non avevo mai visto prima una cosa simile. So che la Chiesa cattolica riconosce alcuni fatti simili. Constato in effetti che l'icona piange olio, ma bisogna essere prudenti e non sta a me dire se tratta di un miracolo o no", ha commentato il parroco cattolico di Garge-les-Gonesses. |
Post n°3233 pubblicato il 09 Marzo 2010 da diglilaverita
Domenico Savio è l'angelico alunno di San Giovanni Bosco, nato a Riva presso Chieri (Torino) il 2 aprile 1842, da Carlo Savio e da Brigida Gaiato. Trascorse la fanciullezza in famiglia, circondato dalle cure amorevoli del padre che faceva il fabbro e della madre che era una sarta. 1. Mi confesserò molto sovente e farò la Comunione ogni volta che il confessore me ne darà il permesso. Concluse con esito felice le prime scuole, i suoi genitori desiderosi di dare a Domenico una formazione distinta, lo mandarono a Torino da Don Bosco, al quale, per divino volere, toccò così il glorioso compito di coltivare e far maturare in lui i germi di bontà, facendone un modello di pietà, di purezza e di apostolato, per tutti i ragazzi del mondo. Dio volle premiare l'eccellente educazione impartita a Domenico dai suoi genitori con una grazia singolare, che rivela un disegno particolare della Provvidenza. Occasione fu la nascita di una sorellina, sei mesi prima che egli morisse. IL SANTO DELLE MAMME E DELLE CULLE La neonata venne battezzata il giorno seguente, con il nome di Maria Caterina («Maria» forse, perché era nata nella festa del Santo Nome di Maria) e fu la quarta di dieci figli, di cui Domenico era il maggiore, dopo la morte prematura del primogenito. Egli stesso le fece da padrino. L'ABITINO e la sua diffusione L'abitino di San Domenico Savio è stato accolto con favore straordinario fin dal primo annunzio. In tutte le parti del mondo ormai è conosciuto e richiesto dalle mamme che l'indossano con fede. Il prezioso abitino porti il sorriso e la benedizione di San Domenico Savio alle famiglie desolate, asciughi le lacrime delle madri in pena, inondi di gioia le culle fiorite di bambini innocenti. Spanda luce di speranza e di conforto nei giardini d'infanzia, nelle cliniche, negli ospedali e nelle case di maternità. Figuri tra i doni più cari agli sposi novelli, alle madri inferme, ai bambini portati a Battesimo. Protegga il corpo da ogni sorta di mali e di pericoli. Custodisca le anime nella via del Cielo. San Domenico Savio è l'angelo dei fanciulli, che egli protegge fin dal loro primo sbocciare alla vita. Per amore dei fanciulli, il Santo delle culle benedice anche le mamme nella loro difficile missione. Per ottenere la protezione di Domenico Savio, le mamme, oltre all'uso di portare l'abitino del Santo, sottoscrivano e osservino quattro «Promesse». Signore Gesù, ti prego con amore per questa dolce speranza che racchiudo nel mio seno. Mi hai concesso l'immenso dono di una piccola vita vivente nella mia vita: ti ringrazio umilmente per avermi scelta strumento del tuo amore. In questa soave attesa aiutami a vivere in continuo abbandono alla tua volontà. Concedimi un cuore di mamma puro, forte, generoso. A te offro le preoccupazioni per l'avvenire; ansie, timori, desideri per la creaturina che ancora non conosco. Fa' che nasca sana nel corpo, allontana da lei ogni male fisico e ogni pericolo per l'anima. Amen. - *Io sono Amore* - |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
Inviato da: diglilaverita
il 30/12/2016 alle 23:44
Inviato da: PAOLA11O
il 30/12/2016 alle 11:57
Inviato da: PAOLA11O
il 27/12/2016 alle 13:29
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 22/12/2016 alle 18:10
Inviato da: diglilaverita
il 17/10/2016 alle 21:36