SEMPLICE.E.ANGEL

Ho letto, Rosa, la tua risposta alla mia riflessione, ma è una questione di punti di vista, perché con te concordo solo al 50%. Preferisco continuare ad osservare dall'angolo della strada questo grande fenomeno, non ritenendolo ancora adeguatamente idoneo a sensibilizzare la vita delle persone nel modo migliore: troppa gente si immerge in queste comunità con delle aspirazioni o aspettative che a mio modo di vedere superano il senso della normalità. E’ vero che ci sono tantissime persone brave in questo mondo, e io non lo metto in dubbio, ma ce ne sono altrettante fuori da questo ambiente (inteso in senso generale e non solo riferito a Libero), che magari nemmeno lo conoscono; è fin troppo evidente che le persone avendo comunque una testa pensante per le azioni conseguenti nel percorso di vita cercano nel possibile il comportamento migliore, ma questo indipendentemente dal fatto di utilizzare la rete Internet. Io non ho amicizie in questo luogo, ed ho pure espresso chiaramente il mio punto di vista al riguardo; però questo non mi impedisce di comunicare in ogni caso con le persone che frequentano la comunità di Libero, almeno fino a quando sono disposte a farlo. Avrei potuto aprire caselle come tanti, ma non l’ho fatto perché non amo la distanza da persone che vedo stampate in un‘etichetta elettronica; devo circondarmi fisicamente di chi posso condividere più o meno le stesse cose; qui al massimo posso arrivare a considerare chicchessia come una bella e singolare conoscenza, ma oltre a questo non sarei in grado di andare. Presunzione? Non lo so, forse per più di qualcuno sì, ma se dovessi chinarmi supinamente al giudizio comune, che vita sarebbe mai la mia! Anzi, ti dirò di più. Qualche anno fa, quando avevo iniziato a bazzicare questi luoghi, come tanti mi ero fatto prendere la mano, tanto da perdere il controllo della situazione, e passavo ore intere quando potevo davanti a questo schermo oscuro. Avevo letteralmente perso il senso della ragione tanto da misurare i miei orari con gli orari di quella gente a cui dovevo una risposta ad ogni costo. Poi ad un certo punto, la mia coscienza fortunatamente s’è risvegliata dal sonno profondo, aiutandomi all‘uso moderato e consapevole di tutta la rete; e sono tornato a mettere al primo posto la vita di sempre, quella fatta delle persone incontrate di mattina, di pomeriggio o di sera, e che sinceramente non mi avevano mai fatto perdere l‘autonomia. E’ quello il mio mondo. Questo semmai è solo un ritaglio del mio tempo, e le persone con cui parlo qui sono conoscenze simpatiche con le quali dialogo, ma verso le quali non immagino nulla più di uno schermo che funziona ed una tastiera che batte. Un mio limite immenso? Sì può essere; anzi credo addirittura che nessuno vorrà mai far tesoro di quello che sto scrivendo; però non ho questa pretesa, perché il mio angolo d‘osservazione rimane differente da quello di una gran parte delle anime pensanti. Ho voluto abituarmi ad essere concreto, meno sognatore possibile, perché le cose prima di credere che siano lo specchio riflesso dei miei pensieri preferisco toccarle e sentirle, più o meno come fece San Tommaso, tanti e tanti anni fa. Ora ti saluto di nuovo con lo stesso augurio di prima. Ciao, Rosa.