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* IL PRIMO APPUNTAMENTO *

Post n°479 pubblicato il 25 Ottobre 2012 da assia.k

Buongiorno a tutti, eccomi qui con Voi a regalarvi un po' del mio dire, questa volta, desidero riportarvi un po' indietro nel tempo, quando il cuoricino batteva forte.. forte..

Chi di noi non ha mai avuto un primo appuntamento? Ansia, tensione, timidezza, paura, sono tutte emozioni che ci assalgono nel momento in cui dobbiamo uscire per la prima volta con una persona che non conosciamo molto, ma che ci piace da morire.

Per�un Lui e una Lei�� il battesimo del fuoco. Lui naturalmente�arriva un po' in anticipo, mentre lei si fa aspettare. Teso come una corda di violino Lui sorveglia l'ingresso del bar e sussulta ogni volta che entra qualcuno. Nervoso, batte ossessivamente il piede sinistro per terra e involontariamente si mordicchia le unghie. A questo punto�Lui dovrebbe chiedersi se � veramente questa la prima impressione che vuole dare di s�. Prima di entrare nel panico dovrebbe respirare profondamente e riflettere su quale sia la prima impressione che vuole che Lei abbia di lui.

La porta del bar si aprira' per la centesima volta.�Lei entrera' nella stanza, e Lui entrera' in panico. Che fare? Non vuole accoglierla con esagerata euforia, ma non vuole nemmeno sembrare del tutto indifferente. Ignorare Lei con simulata disinvoltura sarebbe sciocco. D'altronde balzare in piedi gesticolando e accoglierla con un potentissimo "ciao"... sarebbe forse un poco esagerato.

Il primo appuntamento,

�Andare a frugare nella memoria a volte � difficile, noioso e poi non sempre, anzi mai, c�� l�episodio, che ti tira fuori dal coro, che fa sembrare il tuo, l�appuntamento del secolo. Ma quando mai !! Gi� il mio�primo incontro a ben ricordare si � svolto in un�imbarazzante atmosfera, nella quale gi� l�incrociarsi di sguardi, era un baratro di incertezze,

Gonna o pantaloni?� Divisa �tra il desiderio di apparire impeccabile, la bramosia di fare colpo e la paura di strafare,� mi sentivo impacciata e indecisa sul look da adottare per un rendez-vous con questa "conquista". In quel momento la mia mente aveva cominciato a fare viaggi assurdi, nel mondo pi� vario che si possa immaginare. La �nostra� serata, all'inizio romantica, si � tramutata praticamente in uno show da cabaret...

Non sapevo che dire, le mani, fantozzianamente erano due spugne, la lingua, un tappeto fitto e peloso... e lui era li davanti a me con una moto enorme, tuta in pelle e stivali. E io? Con una maglietta scollata, un paio di pantaloni leggerissimi, coperta di bigiotteria, e sandaletti con tacco....era pieno agosto,�e avvolta in un misero golfino di cotone, imboccammo l'autostrada..

��

Che vi devo raccontare, non sapevo manco dove appoggiare i piedi, e dalla vergogna, di chiedere, �mi ha preso una paralisi alle gambe, il mascara che per gli occhi lacrimanti dal freddo mi aveva lasciato due rigoli neri sulle guance, ho perso anche�un orecchino per la forte velocita', e alla fine infreddolita , pensavo solo al viaggio del ritorno..

....�oddio ma quanti anni son passati, una trentina ed io ora sono qui a sforzarmi di ricordare quei momenti, devo far emergere figure che ormai il tempo ha sfumato e delle quali non rimangono che tiepide ombre.

E si perche'rimestando nel cestone a volte saltano fuori cose di cui avevi perso memoria. Memoria su fatti che ti hanno visto protagonista e ne hai scritto nella speranza di ricordare bene i fatti, per non dimenticare chi sei stata e cosa sei ora.

Io cari amici, �mi sono raccontata e a dire il vero sono riuscita a sorridere, non certo per il centauro, perch� se tornassi indietro gli avrei dato "buca"

...semplicemente Kathia�...

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assia.k il 25/10/12 alle 15:18 via WEB

Hai ragione, Mario ha creato un capolavoro, bellissima atmosfera, e poi grazie a te Francesca e a Baby-Mina per le immagini.. siete davvero grandi.

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