SEMPLICE.E.ANGEL
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« Momo | Uomini e donne. » |
Premetto che è una storia inventata di sana pianta,
quindi non fate caso a incongruenze logistiche e uso
di nomi fantasiosi e reali.
La storia narra le vicende di una famiglia nobile,vissuta
nel medio evo,presisamente nell'anno 1680,
in Scozia,nel Castello di Glamis,che era di
proprietà del conte Patrick Strathmore,che lo
aveva ereditato.
Le cronache di quel tempo,descrivevano il conte,
come una persona violenta,alcolizzata e dedita
al gioco d'azzardo.
Il Conte,aveva una moglie e diverse amanti,nella
contea di Glamis.La donna,la contessa
Mary Mecmann, bella e affascinante, le diede un figlio,
a cui venne dato il nome :Thomas.
Il bambino,era nato deforme e inguardabile,pertanto
venne nascosto alla vista di tutti,e cresciuto
in una stanza segreta del castello.
La contessa,accusata dal marito di essere
l'unica responsabile di tutto cio',
venne segregata anch'essa nella camera
segreta e condannata ad accudire e
assistere il figlio,fino alla sua morte.(morte del figlio)
La stanza segreta era arredata con un letto,una culla
un tavolo e una sedia in legno,non aveva finestre,
e l'illuminazione era garantita dalle candele riposte
in un candelabro.Il servizio igienico era garantito
da un buco ricavato nel pavimento,a un angolo
della camera.A quei tempi era un wc di lusso ^_^.
La porta della stanza era chiusa dall'esterno,
ed era vigilata notte e giorno da guardie armate.
Per non impazzire,la donna pregava Iddio ogni
giorno,e leggeva libri,che il consorte le aveva
permesso di tenere con se'.
Fra quei libri,ve ne era uno scritto da una strega,
una certa Margoth,che si intitolava:Magia e Occultismo;
ove erano trascritte formule e riti di magia nera.
Inutile dire,che l'autrice di tale libro,qualche anno
prima,era finita sul rogo per stregoneria.
E fu proprio quel libro,che aveva decretato la sua condanna
a morte,come eretica.A quei tempi era tutto normale.
Alla donna e a suo figlio,erano garantiti i pasti
giornalieri,e tutte le cose di primaria necessità,
dagli asciugamani agli indumenti di ricambio,
giusto il necessario per sopravvivere in
quelle condizioni di internati o murati vivi.
Dopo alcuni mesi,di questa "non vita",
la contessa perse la Fede,rinnego' Dio e
comincio' a studiare le formule della
strega Margoth,contenute nel libro predetto.
Nella prefazione del libro,la strega aveva
messo in risalto una condizione essenziale,
che era quella di invocare e chiedere l'aiuto
del principe del Male (Satana),per far si che
intercedesse per la riuscita dei Riti.
La formula era semplice,per invocare lo
spirito Maligno:ANATAS ANATAS IT ONOD
AL AIM AMINA,IT OGERP IMATUIA,EPICNIRP
ALLED 'ATIRUCSO.
(Satana Satana,ti dono la mia anima,ti prego
aiutami Principe' dell'0scurità)
La contessa,disperata,sull'orlo della pazzia,
pronuncio' tre volte la formula.
Il principe del male,le comparve all'improvviso
nella stanza,sbucato dal nulla,con le sembianze
di un bel giovane aitante,vestito da nobile,tutto
ghirlandato a festa.
"Donna"...disse il maligno..."Mi hai fatto dono
della tua anima quindi ora è mia,cosa posso
fare per te??"....la donna,meravigliosamente
stupita dalla bellezza di quell'uomo,lo osservava
affascinata, che quasi non riusciva a parlare.
Dopo qualche attimo,accantonato lo stupore,
disse:"desidero che mio figlio guarisca,che non
sia piu' deforme e che sia il piu' bel bambino
della contea."
"e sia"...rispose il demone.
La donna allora si volto' a guardare il bambino,
e vide che era diventato bellissimo,un bel
paffuttello,con i capelli rossicci e gli occhi celesti.
Si volto' nuovamente,per ringraziare l'artefice
di tale "magia",ma era gia' scomparso.
Nella circostanza si accorse,che dal tavolo
era scomparso il libro della della strega.
Allora la donna si avvicino' al suo bambino
per prenderlo in braccio ma alla sua vista,
il bimbo comincio' a urlare come un ossesso.
La guardia che era di vigilanza alla porta,
sentendo le urla del bambino,la apri',per
vedere cosa stava accadendo.
Un volta aperta,quasi svenne per lo spavento,
in quanto davanti a se' si era presentata
una scena orripilante,una vecchia bruttissima
che teneva in braccio un bambino deforme
e altrettanto orribile.
Richiuse immediatamente la porta,
e corse ad avvisare il conte di quanto
aveva appena costatato.
Il conte,ubriaco e nervoso,ando' con la
guardia ad accertare di persona,quanto
gli era stato riferito.
Come entro' nella stanza,rimase
costernato e impressionato dalla bruttezza
della moglie e del bambino, che venne
colto da malore e svenne.
La guardia,terrorizzata,pensando a una
malattia contagiosa e deformante,chiuse
il conte nella stanza e ando' ad informare
degli eventi tutti gli abitanti del castello.
Tutti scapparono,temendo che la nobile
dimora fosse maledetta e che la
presunta pestilenza,potesse contagiare
tutti.
Da allora,il castello non è stato piu'
abitato e visitato da alcuno.
La leggenda narra,che se si passa
nei pressi del castello,nelle notti di luna
piena,si sentono chiaramente le urla
e le risate isteriche,di un uomo,di una
donna e il pianto di un bambino.
Morale della storia:se fai patti con il diavolo,
ci rimetti sempri ^_^.
Antonello
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