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Halloween

Post n°482 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da carbonediamante

 

 

 

 

 


Siamo prossimi a Halloween e scopriamo che anche le feste più laiche e pagane affondano sempre nel soprannaturale, interessante è conoscerne le origini tra leggende e storia.


Da qualche anno si è imposta in Italia prevalentemente per motivi commerciali, la festa di halloween o notte delle streghe, che si celebra il 31 ottobre.
L'antica festa celtica chiamata "Samhain" prese il nome di "Halloween", che è la forma contratta di "All Hallows Eve" ovvero notte o (vigilia) di Ognissanti.

Durante il primo secolo d.c. i Romani, condotti dall'Imperatore Claudio, invasero la Bretagna, già celtizzata e vennero a contatto con queste celebrazioni.
Intorno al 1° novembre i Romani onoravano Pomona, la dea dei frutti e dei giardini. Durante questa festa offrivano frutti (soprattutto mele) alla divinità, per propiziare la fertilità futura. Con il passare dei secoli i culti di Samhain e di Pomona si unificarono, l'usanza dei sacrifici fu abbandonata, svanì anche la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo la pratica di travestirsi

 

 

 

 

La tradizione narra che gli spiriti dei morti nel corso dell'anno tornassero tra i vivi in cerca di un corpo da possedere per l'anno seguente, proprio durante la notte dell'ultimo giorno del mese di ottobre; inoltre secondo la leggenda i contadini per evitare di essere catturati rendevano la casa inospitale, usavano travestirsi da mostri o orribili creature, girovagando per le case del villaggio con lanterne ricavate da cipolle intagliate, al cui interno erano poste le braci del fuoco sacro e cercavano di spaventare e scacciare gli spiriti.
I colori predominanti sono l'arancione e il nero, il primo ricorda la mietitura e la fine dell'estate, mentre il secondo simboleggia l'imminente buio dell'inverno. Un'altra interpretazione lega l'arancione alle zucche, il verde ai mostri, il nero alle streghe, ai gatti, ai pipistrelli e il bianco ai fantasmi.

 

 

 


Inizialmente per le lanterne venivano utilizzate cipolle e rape, l'uso delle zucche avvenne quando la tradizione sbarcò in america.

La leggenda di Jack-o-lantern deriva invece dal folklore irlandese e narra di un uomo chiamato Jack, noto baro e malfattore, che ingannò Satana sfidandolo nella notte di Ognissanti a scalare un albero sulla cui corteccia incise una croce intrappolandolo tra i rami. Jack fece un patto col diavolo: se non lo avesse più indotto in tentazione lo avrebbe fatto scendere dall'albero. Alla morte di Jack, continua la leggenda, gli venne impedito di entrare in paradiso a causa della cattiva condotta avuta in vita, ma gli venne negato l'ingresso anche all'inferno perché aveva ingannato il diavolo. Allora Satana gli porse un piccolo tizzone d'inferno per illuminare la via nella tremenda tenebra che lo attorniava. Per far durare più a lungo la fiamma Jack scavò un grosso cavolo rapa e ve la pose all'interno.

 

 

 

 

Il famoso trick-or-treat, dolcetto o scherzetto sembra avere origine dai celti che erano soliti lasciare sull'uscio della porta cibo e latte con la speranza di entrare nelle grazie degli spiriti. Tuttavia una pratica europea del nono secolo d.C. chiamata in inglese souling che in italiano si può tradurre con "elemosinare anima", narra che il 1 novembre, Ognissanti, i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando un po' di "pane d'anima": dolcetto quadrato fatto con uva passa. Più dolci ricevevano più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori.

 

 

 

 

La festa di Ognissanti, è una solennità cattolica il cui nome originario è: Festum Omnium Sanctorum, che cade il 1° novembre, celebra insieme la gloria e l'onore di tutti i Santi, canonizzati e non. Questa festività ha tradizioni molto antiche, infatti, le commemorazioni dei martiri, comuni a diverse Chiese, cominciarono ad essere celebrate nel IV secolo e le prime tracce di una celebrazione generale si ebbero ad Antiochia, con riferimento alla Domenica successiva alla Pentecoste. Questa usanza viene citata anche nella settantaquattresima omelia di Giovanni Crisostomo (407) ed è preservata fino ad oggi dalla Chiesa Ortodossa d'Oriente, per la quale ricorre la prima domenica dopo la Pentecoste e, in quanto tale, segna la chiusura del ciclo pasquale. Nell'arco del tempo si decise di spostare la data dello svolgimento della festività al 1º novembre per farla coincidere con il Samhain, l'antica festa celtica del nuovo anno, a seguito di richieste in tal senso provenienti dal mondo monastico irlandese. Papa Gregorio III scelse il 1° novembre come data dell'anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie "dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo". Nell'835 "su richiesta di Papa Gregorio IV e con il consenso di tutti i vescovi" il re franco Luigi il Pio decretò il 1° novembre come festività di precetto.

 

 

Hagiologion: Icona calendario - Sinai, XIII sec.

 

 

La Commemorazione dei defunti (Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum), è una festività con origini molto antiche. Tale giornata fu ufficialmente istituita da sant'Odilone di Cluny (961-1049), che ha stabilito nel 2 novembre, con la riforma cluniacense, il giorno di commemorazione dei morti per i suoi monaci. Successivamente questa festa fu estesa a tutta la Chiesa Cattolica. Oggi è ancora consuetudine, in questa giornata, visitare i cimiteri e portare fiori sulle tombe dei propri cari.

 


 

 


 
 
 

     

 

 

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