Creato da SPG2012 il 25/01/2012

GIOVANI BLOGGATI

Perchè anche i giovani hanno la loro da dire...

 

Canzoni che restano

Post n°185 pubblicato il 08 Giugno 2014 da SPG2012
 

La musica resta nel tempo,

alcune canzoni sono giovani per sempre.

 

 
 
 

Vivere davvero

Post n°184 pubblicato il 05 Giugno 2014 da SPG2012
 

Quando sei giovane credi di avere il mondo ai tuoi piedi,

hai sempre la sensazione che tutto sia da conquistare. O almeno così dovrebbe essere.

La nostra dovrebbe essere una corsa ambiziosa, con tanto di fermate sbagliate, treni da perdere, drammi e gioie. 

Quando sei giovane la regola numero uno dovrebe essere : ASSAPORARE!

Tutto, completamente, intensamente: l'amore, il dolore, la felicità, le delusioni, gli studi, il lavoro, gli interessi.

Un percoso, pieno di curve, con tante deviazioni, che alla fine arriverà esattamente dove devi essere, in quel punto preciso della tua vita, in cui tutto quello che hai vissuto ti dirà chi sei.

Banalmente, sembra questa la gioventù, sbagliare il tuo percorso universitario, chiedersi se hai la possibilità di recuperare, attraverso scelte alternative, amicizie che cambiano, viaggi inaspettati, qualcuno programmato, pene d'amore, ogni tanto stai male ma a volte ti dice bene.

Puoi scegliere tra la noia di un rapporto esclusivo o prenderti la libertà di cambiare e scoprire.

Tu puoi conoscere il mondo e lui vuole conoscere te, ma la verità è che anche se la mia carta d'indentità assicura al mondo intero che io sia giovane, posso sentirmi veramente così?

Sto facendo tutto nel modo giusto? O il bello è proprio prendere tutto nel modo sbagliato? Proprio non lo so, io non so cosa sto facendo, non so verso cosa, dove, o chi sto andando, però una cosa l'ho capita, io sto vivendo! 

Essere giovani, a tutte le età, con un pizzico di saggezza in più, data dall'esperienza che costruisci negli anni, è possibile solo se si è disposti a vivere, davvero.

 
 
 

Il "non voto"

Post n°183 pubblicato il 26 Maggio 2014 da SPG2012
 

Un tempo i giovani si avvicinavano alla politica con entusiasmo, con una grande passione e quella volontà di cambiare le cose.

Io stessa, oggi, mi rendo conto di quanto questo non ci accomuni affatto a chi prima di noi ha lottato, manifestato, battendosi per ottenere ciò che oggi noi denigriamo.

Come vanno le cose, lo sappiamo bene, è inutile star qui a raccontarci delle favole, il periodo è critico e questo ormai non fanno altro che ripeterlo tutti. Però possibile che in noi giovani non c'è un pò di animo politico?

La maggiore età è sicuramente piena di cose fantastiche (anche se poi quando arriva, alla fine della fiera, cambia ben poco), ma con essa ci viene data la possibilità di dire la nostra. Il voto è un diritto e in quanto tale andrebbe sempre rispettato e tutelato. Nonostante tutto, alla fine, è il nostro unico mezzo per avere voce in capitolo.

Eccolo il giorno dopo le Elezioni Europee. Grillo prende un malox per il " bruciore", anche se non credo sia davvero allo stomaco, Renzi in toni pacati ringrazia prima e tranquillizza poi gli italiani, che gli hanno dato una grandissima fiducia, il resto è poca cosa; Berlusconi ancora non si è stancato di "commentare" e la Lega è riuscita ad ottenere un buon risultato.

I dati non mentono, il PD, ha superato le sue stesse aspettative. I toni stranamente privi di entusiasmo del Premier saranno una conseguenza dello stupore?

Qualcuno più di una volta lo ha definito un "venditore di automobili", per la sua foga e lo stesso carisma che si ha nelle televendite. Ma non è questo l'atteggiamento, che ha assunto mentre parlava agli italiani, che hanno riposto nel suo partito quel briciolo di speranza che gli resta o forse solo la loro rassegnazione, mettendo una X a caso.  Il dubbio potrebbe restare.

Anche se, forse, ciò che non ha reso tranquillo Renzi è la cosa più importante sulla quale tutti dovrebbero riflettere: il "non voto"(Complice l'apertura dei seggi solo di Domenica). Ormai se sei su un autobus o in fila al supermercato puoi comprendere da dove nasce l'assenteismo alle urne. Si inizia sempre dicendo " Prendono i soldi e non fanno mai niente", ovviamente il riferimento è  ai politici, e si conclude con " Io non vado a votare".

Che buffo, prima non ci lasciavano votare, oggi scegliamo di non farlo. Non so se questa sia la strada giusta, so solo che queste elezioni hanno dimostrato ciò che già sapevamo, ovvero che le persone non credono più nella politica.

I giovani sono il futuro, certo non sempre rispettato in Italia, anzi spesso molto criticato, ma se ci sentiamo tali allora dobbiamo iniziare a prendere in considerazione l'idea di contribuire al cambiamento della nostra nazione. Siamo tanto ostili verso la politica, perchè l'hanno resa qualcosa di inaccettabile, però fin quando potremo dire la nostra in proposito, forse non dovremmo accodarci a chi pesa che il " non voto" sia una soluzione.

I risultati di queste elezioni li lascio a chi è sicuramente in grado di commentarli e illustrarli, io da giovane, posso dire che se vogliamo essere ascoltati dobbiamo smetterla di lamentarci, aspettare e lasciare che le cose accadano senza nemmeno rendercene conto.

Il PD in Italia, avrà anche vinto, ma la politica, nessuno escluso, ha perso.

Il problema è che a quanto pare è più importante screditare l'altro sui social, far girare link in cui si definiscono gli italiani un grege di pecore, piuttosto che pensare a cosa cambiare per ridare, almeno in parte, un pò di credibilità a questa politica.

Una pillola amara, sicuramente, ma non andare alle urne non è stata e mai sarà la soluzione, anzi va a finire che gli fate anche un piacere, non votando.

 
 
 

Aria di mondiali

Post n°182 pubblicato il 22 Maggio 2014 da SPG2012
 

 
 
 

My Destiny

Post n°181 pubblicato il 15 Maggio 2014 da SPG2012
 

A volte il treno sbagliato, ti porta alla stazione giusta.

"The lunchbox"

 

Come sempre, ho chiesto al mio amico Wiki, un piccolo aiuto. Lui sostiene che Destino sia:

“ un insieme d'inevitabili eventi che accadono secondo una linea temporale soggetta alla necessità e che portano ad una conseguenza finale prestabilita.

Estendendo la mia ricerca all’intero web Google afferma di aver trovato: Circa 350.000.000 risultati.

Insomma questa unica parola è davvero ricca di significato, immagini, frasi, ad essa si ricollegano tantissime cose, ma soprattutto questa parola è direttamente collegata alla VITA.

Non tutti la pensiamo allo stesso modo, ma di sicuro quello che sopra viene definito come “ insieme inevitabile di eventi” è frutto di qualcosa che non possiamo controllare. Il termine inevitabile è lì a posta, no?

E invece c’è chi ha scritto “ Siamo i padroni del nostro destino”. Quindi possiamo cambiare il corso degli eventi e sceglierne la direzione?

Io credo che ognuno abbia il proprio destino, possiamo decidere di abbandonarci a lui o provare a cambiarlo, ma non so fino a che punto ci riusciremo.

Forse a volte bisognerebbe semplicemente affidarsi a lui. Infondo “ A volte il treno sbagliato, ti porta alla stazione giusta” e credo che in questo caso possa essere solo opera sua: il destino.  

 
 
 

Storia di un grande amore

Post n°180 pubblicato il 13 Maggio 2014 da SPG2012
 

Il legame con i nostri genitori è qualcosa di indissolubile. Si litiga, non ci si comprende, in casi estremi si arriva a non parlarsi più, ma i genitori sono e saranno sempre una parte di noi. Ci lamentiamo sempre e tanto, arrivando a ferirci, perché sembra sempre difficile venirci incontro, ma alla fine storie come questa ti fanno capire quanto sei fortunata ad averli ancora al tuo fianco, a condividere con te i successi e gli insuccessi, incoraggiandoti o consolandoti, e a volte, perché no, rimproverandoti.

Tutto questo è racchiuso in una storia di sofferenza, ma soprattutto di amore, Megan Sugg eDarlene Sugg, madre e figlia, e un terzo incomodo,che ha cambiato le loro vite: il cancro. Sua figlia si è diplomata con un mese in anticipo al capezzale della mamma malata, per condividere con lei l'importante momento del diploma. Vista la situazione la scuola ha permesso la cerimonia privata e ha dato alla studentessa la possibilità di anticiparla. Megan si è presentata in ospedale con toga e cappello, ricevendo il diploma davanti a sua madre. Di lì a pochi giorni , il 10 Maggio, la sua mamma se n'è andata.

Fonte: web

 
 
 

Sabato

Post n°179 pubblicato il 10 Maggio 2014 da SPG2012
 

...Buon Sabato sera a tutti...

Lasciatevi trasporatare dalla febbre del sabato sera.

 

 
 
 

Coppa Italia: continuano le polemiche

Il caso "Coppa Italia" e la storia "Genny a' carogna" fanno ancora discutere.

Daspo di 5 anni per l'ultrà napoletano, inseguito alla maglia indossata durante la partita della "vergogna". Indubbiamente i fatti avvenuti quella sera allo stadio sono incommentabili; il problema è che come al solito i media hanno la capacità di manipolare le informazioni, decidendo di mettere in prima pagina quello che fa più notizia.

Poco importa se c'è di mezzo la vita di un ragazzo, l'importante è fare ascolti, l'importante è parlarne. Ancora una volta.

Giulio Golia, delle Iene, si è presentato nella curva del Napoli, per raccogliere i pareri in proposito. Una cosa è vera,l'accanimento c'è, su una cosa non posso dare loro torto, si è dato più importanza a Genny che ad un ragazzo che viene sparato per motivi calcistici, perchè alla fine come la si gira gira la verità è che Ciro, che ora è in ospedale, si è preso un proiettile in quanto tifoso napoletano, da un tifoso romanista. Perchè quando si parla di calcio, la sana rivalità tra le tifoserie non esiste più, si capisce un unico codice: la violenza. Niente giustifica l'impugnare una pistola, figuriamoci se il motivo è questo!

Dal servizio delle Iene si evince che la curva è con Genny, così come si è lasciato intendere che se quel ragazzo fosse morto quella sera, la partita Genny o no, non si sarebbe giocata. E a questo punto io stessa mi domando se dare loro torto.

Sarebbe cambiato qualcosa se a sparare fosse stato un tifoso fiorentino? Questo non lo capisco, non capisco perchè lo scontro tra le tifoserie delle due squadre in campo avrebbe potuto cambiare le sorti della partita,sospendendola,  rispetto ad uno scontro avvenuto lontano dallo stadio. In questo mi sento di dare ragione alla curva, sebbene non ne condivida i modi. Perchè c'è un modo di protestare il proprio dissenso che non deve includere per forza scontri, invasioni di campo, fischi; forse la protesta migliore è proprio quella di prendere e decidere di lasciare lo stadio in massa, invece che aggiungere altra violenza.

Per quanto rigurda la maglietta nera "speziale libero", motivo dell'allontanamento di Genny dallo stadio, in curva i napoletani dicono << Preferisco non rispondere>>, ma le loro facce, almeno degli intervistati, dicono ben altro. Qualcuno invece ammette di non condividere, forse perchè ci sono le telecamere, ma dalle espressioni sui volti è ben chiaro che quella scelta è stata infelice.  Qualcuno dice che quella maglietta, se non ci fosse stato tutto quello scompiglio, non sarebbe stata nemmeno notata. Molto probabilmente è così, e questo è grave, perchè riapre una ferita dolorosa, soprattutto per la famiglia Raciti. La figlia del poliziotto ucciso, Fabiana Raciti, ha rilasciato un'intervista nella quale dichiara " Da figlia è terribile leggere su una maglietta il nome di chi ha ucciso tuo padre. Me lo hanno tolto quando avevo appena 15 anni[..]".

Insomma una pagina dolorosa è stata riaperta, mentre una nuova, nella stessa sera, è stata scritta. E ancora una volta indignazione, dolore, sconfitta sono i sentimenti che animano un pò tutti.

Il giorno dopo ho voluto parlare di quella serata attraverso l'immagine della speranza, quella di due bambini, che semplicemente si godono il calcio.

Oggi, con le polemiche ancora forti e accese, penso che se qualcosa di concreto non verrà fatto, queste pagine dolorose continueranno ad essere scritte.

 

"Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio."  Jorge Luis Borges


 

 
 
 

Desigual e la festa della mamma

"Nel bene o nel male, l'importante è che se ne parli"?!?

Ma il male fin dove può spingersi, pur di far parlare di se. La pubblicità fino a che confini può spingersi pur di arrivare sulla bocca di tutti?

Di sicuro Desigual, ha deciso di oltrepassare confini molto pericolosi, imbattendosi in temi che da sempre fanno discutere. Quello che sembra ironico e divertente ha portato già l'opinione pubblica a indignarsi.

Lei, giovane e bella, infila un cuscino sotto al vestino, immagina la sensazione di essere mamma. Poi con lo sguardo malizioso, buca un preservativo. Mentre compare "Felice festa della mamma".

Come se non fosse abbastanza, l’hashtag #tudecides (decidi tu), appare all'inizio del video.

Anni passati a spiegare l'importanza soprattutto ai giovani dell'uso del profilattico, per proteggersi nei rapporti, e poi arriva uno spot il cui semplice scopo è essere "trasgressivo".

Infondo il marchio spagnolo non è la prima volta che scatena polemiche, facendo parlare di se.

Insomma, a quanto pare, l'intento principale è riuscito, quello di farne parlare. Infondo io lo sto facendo, così come tantissimi altri blog, per non parlare delle visualizzazioni su yotube.

Personalmente però in me non procura di certo la sensazione di libertà che si vuole trasmettere. Se si parla di una cosa del genere, soprattutto dei figli, non si decide da soli, si decide in due, e non è certo ingannando il partner, perchè di questo si tratta, che permette di raggiungere la propria libertà.

Desigual ha colto un punto importante, oggi siamo nella società degli eccessi, vince chi eccede di più, loro hanno preso un tema sociale importante, ci hanno aggiunto una falsa "ironia", hanno creato il fenomeno, e ricavano pubblicità dalle polemiche che ne stanno seguendo.

 

 
 
 

Il giorno dopo

Il giorno dopo sembra sempre peggiore della sera prima. Non so se "peggiore" sia il termine adatto a descrivere la serata di ieri, quella in cui ancora una volta il calcio è diventato il pretesto per qualcosa di indifendibile: la violenza!

E' tutto il giorno che si parla di "coppa della vergogna" e di Genny'a carogna. 

Tutto il mondo se ne sta occupando,oggi in apertura di ogni singolo tg, sulle prime pagine dei giornali, i social e il web sono impazziti, giungono notizie in continuazione. 

Cosa potrei mai dire io, che non sia stato già detto?

Si è parlato dell'indignazione, della vergogna, e di tutto quello che si poteva dire. Si son ricacciate le storie negli stadi, il mondo ci ha puntato il dito contro, ma quegli stessi paesi forse non dovrebbero dimenticare quando si parlava dei loro scontri.

Per questo ho scelto un'immagine, che come agli occhi di molti, è risaltata anche ai miei,ieri, mentre ascoltavamo i fischi dei tifosi sulle note del nostro inno nazionale. Avrei avuto voglia di urlare " cavolo è solo calcio",  intanto ho visto due bambini, uno viola l'altro azzurro, cantare insieme, spensierati, divertiti.

Questa è la tifoseria che vogliamo. Questa immagine è piena di speranza, quella che ieri su quel campo di calcio è stata distrutta. 

Lo sport è sano divertimento, forse tutto quello che ruota intorno ad esso, ha superato il puro e semplice piacere di giocare per divertirsi. 

La competizione è bella quando è sana. Ricordo mio fratello che scendeva a giocare sotto casa con gli amici, ricordo noi che ci sedevamo e li guardavamo correre e divertirsi dietro ad una palla. Spesso presi dalla competizione si urlavano contro, ma tutto si risolveva nel campo, per star fuori l'istante dopo spensierati. Era solo un gioco. 

Quindi io ho deciso di non mostrate la maglietta indecende indossata dal capo ultras della curva del Napoli, di quello che è successo fuori dallo stadio, o delle immagini di come  è stato ridotto il campo, no!

Voglio invece mostrare questa foto, pensare ai due bimbi, e augurarmi che nonostante quello che hanno potuto vedere, restino sempre così, orgogliosi delle proprie maglie, felici di esultare per la propria squadra e capaci sempre di comprendere quanto tutto quello che è accaduto ieri sera è profondamente sbagliato.

Forse, ancora una volta, gli adulti hanno molto da imparare da due semplici bambini. Dovrebbero essere loro la notizia del giorno, perchè loro sono l'unica speranza alla quale ci si può ancora aggrappare, difronte all'orrore, al quale ancora una volta abbiamo dovuto assistere.

 
 
 

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