Post n°215 pubblicato il 15 Settembre 2014 da SPG2012
Almalaurea, consorzio interuniversitario, attraverso uno studio ha stilato la classifica delle Facoltà più inutili, intese come quelle che offrono meno possibilità lavorative. Ecco i risultati, sintetizzati attraverso un grafico: fonte: web Ovviamente questa valutazione deve essere letta tenendo conto del fatto che ci sono alcuni fattori che non sono stati considerati; questo perchè valutare un percorso di studi o una laurea non è semplice, anzi risulta molto complesso. Partendo da questo presupposto, la domanda fondamentale è: ci si può davvero affidare ad una classifica? Al di la del fatto che senza una serie di elementi ( Il bagaglio di competenze e conoscenze di cui disponiamo,le competenze richieste dal mercato del lavoro, retribuzione, tasso di occupazione e di disoccupazione, utilizzo delle competenze, la capacità di assorbimento del mercato del lavoro locale, le aspirazioni lavorative dei laureati, e tanti altri.) questa valutazione rischia di essere dannosa, il punto fondamentale della questione è la valutazione soggettiva di un piano di studi, che nasce da: io chi voglio diventare? Cosa mi piace fare? Dunque quanto sono importanti le nostre ambizioni e i nostri sogni all'interno del percorso universitario? Una serie di interrogativi, che a mio avviso sono il motore di tutto. Io stessa, con il tempo, ho compreso l'importanza di una scelta basata sulle proprie aspirazioni. La passione che mettiamo nelle cose che ci piacciono non si può sostituire con la forza di volontà. |
Post n°214 pubblicato il 11 Settembre 2014 da SPG2012
Tag: 11 settembre, 2752 vite, Afghanistan, America, attentato, Busch, cari, complotto, figli, figlie, madri, morti, Obama, Padri, rispetto, sacrificio, scomparse, silenzio, Stati Uniti, torri gemelle, twin tower, Vittime “Li colpiremo ovunque. Li distruggeremo. Non c’è alcun paradiso sicuro per chi minaccia l’America”. Queste le parole del presidente Obama, su tutti i giornali oggi, tratte dal suo discorso televisivo alla Nazione, tenuto alla vigilia dell'11 settembre. Una data, questa, che 13 anni dopo riesce ancora a procurare lo stesso brivido. In 120 minuti la storia dell'America cambiò, trascinando con se tutto il mondo, in quella tragedia che ha portato con se tante polemiche. Risuonano familiari oggi queste parole, rievocando quelle dell'ex Presidente Busch, appena appresa la notizia dell'attentato alle torri gemelle. "Dobbiamo trovare chi ha commesso questo atto. Il terrorismo contro la nostra nazione non verrà tollerato. " Sappiamo tutti il seguito di queste parole. Ma al tempo stesso tutto quello che è stato "dopo l'11 settembre" ci ha confusi, il complotto, la verità che piano piano veniva a galla e quella sconcertante parola, la chiave di tutto: "sacrificio di massa". La versione ufficiale dei fatti, fornita dall'amministrazione americana, tramite i maggiori media a diffusione globale è però piena di punti oscuri. Dall'identità dei terroristi all'ispiegabile stallo della difesa più impenetrabile del mondo. Il tutto si è concluso con la "teoria del complotto", secondo la quale, l'attentato è stata una manovra americana per poter avere un pretesto per dichiarare guerra all'Afghanistan. A sostegno di ciò abbiamo visto documenti, libri,film, calcoli matematici, inchieste e fotomontaggi. Al di la di tutto, quello che oggi non dobbiamo dimenticare ,sono le vittime di quella tragedia; madri, padri, figli, figlie, persone care, amate, che non ci sono più. Che siano state vittime di un complotto o di un atto terroristico, quello che resta è la profoda perdita, di qualcuno che ad oggi merita solo rispetto e silenzio.
La domanda è, in un giorno della memoria, quante altre vite dovranno essere sacrificate? Quante altre morti? Tutto questo alla luce delle parole del Presidente degli Stati Uniti. La storia e l'evoluzione dovrebbero insegnarci ad utilizzare la comunicazione al posto delle armi. Il problema, ancora una volta, sono gli interessi economici. Costruire la pace è complesso, ma potremmo provarci, affinchè non siano vane quelle 2752 vite.
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Post n°213 pubblicato il 10 Settembre 2014 da SPG2012
Tag: 35 anni, alberto molinaro, cantautore, casalborgone, chivasso, Concerto, Festa, fidanzata, ligabue, Morte, san sebastiano, spezzate, vite
"Tante volte anche i concerti non sono perfetti per un semplice motivi, perchè manca qualcuno" Non ci sono parole più vere dette dallo stesso Ligabue per spiegare quella scomparsa. Un altro giovane. Alberto Molinaro, 35 anni di Chivasso, di professione faceva il barista e aveva una grande passione di nome Luciano Ligabue. Ed è proprio di ritorno da quel suo sogno, poco dopo le due di notte, che ha avuto un incidente automobilistico con la sua fidanzata, tra San Sebastiano Po e Casalborgone , rientrando dallo stadio Olimpico di Torino. La ragazza, 34enne è rimasta ferita in modo lieve, mentre per lui non c'è stato nulla da fare. La sua vita è stata stroncata in un attimo. Ancora sconosciute le cause dell'incidente, resta solo questa perdita immensa. Siamo giovani e a volte non ci pensi, bruci vita e non ti rendi conto della sua fragilità. E' solo l'ennesima scomparsa, e non sarà di certo l'ultima, ma ogni volta resto spiazzata. L'altro giorno pensavo ad un altro angelo, della mia città, che ci ha lasciati troppo presto. 16 anni e tutta una vita davanti. Io stessa sono stata ad una tappa del tour del Liga, ho conosciuto ragazzi come me sotto quel palco, abbiamo cantato insieme. E le sensazioni che ti riporti tornando a casa sono fantastiche. Sarà per questo che la notizia mi ha toccato. Il cantautore italiano ha espresso attraverso facebook la vicinanza alla fidanzata di Alberto e alla sua famiglia.
E come arriva attraverso le sue canzoni, anche queste semplici parole hanno trovato spazio nel cuore di ognuno. "Non ci sono mai parole adeguate".
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Post n°212 pubblicato il 09 Settembre 2014 da SPG2012
I giovani devono viaggiare, perché viaggiando si può capire gli altri. Viaggiando si può capire che le differenze sono un valore e non un problema.
Non sono io a dirlo, ma Renzo Piano, tra i più noti architetti a livello internazionale. Vorrei dirvi che lo conosco perché sono un’appassionata, in verità ho semplicemente avuto la fortuna di vedere una delle sue opere, perché così la definirei, e in questo senso le sue parole acquisiscono un valore ancora più grande.
Dobbiamo fare un passo indietro per comprenderci meglio. A fine Agosto sono stata a Londra,dove ho potuto ammirare “la Scheggia” , lo Shard London Bridge, un grattacielo di 310 metri d'altezza, che si erge a Southwark. Sapere che l’architetto è un italiano devo dire che ci ha resi orgogliosi, e non poco, mentre lo ammiravamo. Sicuramente qualcuno dirà che nel mondo ci sono edifici più belli, vero, ma quello è la dimostrazione di quanto noi possiamo valere, perché spesso in questi periodi dimentichiamo da dove veniamo.
Il viaggio è importante, ma non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti, secondo me. Comunque sto deviando il discorso, la mia intenzione, ricollegandomi alla citazione di Piano è quanto Londra mi abbia affascinata, stregata e si sia presa il mio cuore.
Riportarvi in modo sterile i luoghi in cui sono stata mi sembra molto banale. Potete trovare tutto su internet, se non avete avuto la fortuna di visitarla, sicuramente è una città ricca, che sa incantarti.
Io voglio raccontarvi di come ci sembrava tutto così diverso. Le differenze tra le persone erano la prima cosa che saltava all’occhio, ma la cosa fantastica è che non importava a nessuno. C’è una varietà di etnie, di modi di essere, partendo banalmente dal modo di vestire, e questo rende la città ancora più “eccitante”, perché non importa a nessuno se vesti alla moda o hai un burqa, c’è spazio per tutti, anzi questo la rende ancora più colorata. Comprendo che per molti che già vivono in grandi città, come Milano, questo discorso lo ritrovano già nelle loro realtà,ma per chi viene da una città in cui il pregiudizio è ancora la sola cosa che comprendiamo, potete ben immaginare quanto tutto sia affascinante.
Ci sarebbero così tante cose da dire, che per una persona con totale assenza di capacità di sintesi, quale sono io, finirei con l’impiegare più giorni di quelli che ho passato a Londra per raccontarla. Quello che di sicuro ha caratterizzato questo viaggio, oltre alla compagnia, all’aver dormito in un ostello che sembrava il rifugio sotterraneo di un mafioso ( anzi forse loro stanno meglio), l’aver sperimentato l’importanza dell’inglese, ma aver avuto la capacità di sopravvivere anche solo con un uso improprio della lingua, la paura di perdere l’aereo ( causa immensità aeroporto e controlli rigidi) , la pioggia e il freddo come se fosse dicembre ( e quello fuori luogo eri te con la felpa perché loro se ne stavano in infradito) , gli incontri stravaganti, è stato capire che se tu stai cercando di capire dove andare e si intromette un inglese che vuole aiutarti: lascia perdere! Le indicazioni peggiori ci sono state date dalle persone alle quali non le avevamo chieste. Va bene la gentilezza ma farci scendere alla fermata sbagliata e girare per almeno un’ora, cercando una strada che non avresti mai trovato perché era almeno tre fermate prima, doveva farci capire che il prossimo che ci domandava “can i help you?” in realtà intendeva : posso aiutarvi a farvi perdere meglio?.
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Post n°211 pubblicato il 08 Settembre 2014 da SPG2012
Il regalo più grande che puoi fare a chi incontri è regalare un sorriso... Alla fine credo che siano queste le uniche pasticche capaci di renderti felice.... Un sorriso scalda il cuore e puoi conservarne il ricordo anche quando l'effetto sarà finito... E' un regalo a lungo termine.. Molla la finta felicità che vogliono farti credere avrai con un pò di sballo... Sii coraggioso, fai la scelta giusta e non prendere quella strada. Non essere come la massa, sii tu la tua massa, lascia che siano gli altri a seguirli, e tu insegui la felicità che nasce dalle cose genuine. Lasciati salvare da un sorriso!
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Post n°210 pubblicato il 04 Settembre 2014 da SPG2012
"Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La vera crisi è l'incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi. Albert Einstein Caro Albert, sinceramente non so se tu abbia ragione o meno, il punto è che le tue parole possono ispirare. In teoria è tutto giusto e allora perchè ci perdiamo nella pratica? Abbiamo forse finito le idee?
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Post n°209 pubblicato il 03 Settembre 2014 da SPG2012
Tag: 2008, armi, conflitti, conflitti attivi, conflitti diretti, conflitti indiretti., conflitti internazionali, Curdi, diplomanda, economia, esecuzione, Gaza, giornali, Guerra, guerra fredda, informazione, interessi economici, Iraq, Isil, italia, James Foley, livello di pace, media, Obama, pace, passato, Scuola, Siria, Sotloff, Stato Islamico, storia contemporanea, storia economica, storia moderna, studente, tv, Unione Europea, università, video, Web Quando ero una diplomanda ricordo che il mio libro di storia si fermava alla Guerra Fredda. Per lungo tempo ho avuto la sensazione, sbagliata, che la storia fosse tutta lì, tra le pagine di un libro. Nonostante l’informazione, le notizie ascoltate a volte casualmente, i giornali, il web, i tg. Quando sei uno studente dai per scontato che le guerre sono qualcosa di passato e lontano. Il mio primo esame alla facoltà di economia è stato “ Storia economica”, tra le varie cose ho analizzato i conflitti storici in un’ottica diversa, maggiormente improntata sull’economia, e la cosa che mi è rimasta impressa è stata la capacità dei paesi di risollevarsi da quel punto di vista, soprattutto dopo una guerra. Le riprese economiche durante il dopoguerra hanno attirato la mia attenzione. Immagino che per molti questo mio discorso sia noioso, non biasimo nessuno, comprendo che vi stiate domandando dove voglio arrivare. Il fatto è questo: la percezione che la scuola ci da, troppo spesso, è sbagliata. Quello che i libri dimenticano di dirci è che i conflitti sono ancora attivi. Solo che ora, con Gaza, Iraq e Siria, non possiamo più far finta di non vedere. Chiudere il libro, fermarsi all’ultimo capitolo, non è più possibile. Da sempre innumerevoli paesi sono coinvolti direttamente o indirettamente in un conflitto, e la cosa peggiore è che tutto ciò che si cela dietro all’idealismo è una grande e gigantesca balla! La parole chiave è: ECONOMIA! E’ lei che fa girare il mondo ed è sempre lei che lo distrugge. Gli interessi economici fanno si che le persone chiudano gli occhi, su tutte quelle innocenti vittime, la scia di sangue si copre con l’odore dei soldi. Quindi la domanda è : quanto vale una vita oggi? Perché ci siamo ripetuti: “ per non dimenticare”, “affinché la storia non si ripeta”, “ per non commettere gli stessi errori”. Sul web si legge: “Dal 2008, sono 111 i Paesi che hanno peggiorato il loro “livello di pace”, solo 51 lo hanno migliorato.” Ad Agosto l’Unione Europea e l’Italia hanno deciso di armare i Curdi contro l’Isil. E intanto lo Stato Islamico ha ucciso anche l'altro giornalista mostrato nel filmato della morte di James Foley. Sotloff, nell’apertura del video dice: <<“Pago il prezzo" per la decisione dell'amministrazione Obama di attaccare obiettivi dell'Is in Iraq>>. Quindi il libro di storia è nella scuola, pieno zeppo di quello che è stato, mentre fuori dalla finestra c’è il presente, e non possiamo dire di aver migliorato le cose. PACE abbiamo imparato a scriverla,ma farla è un’altra cosa. |
Post n°208 pubblicato il 03 Settembre 2014 da SPG2012
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Post n°207 pubblicato il 01 Settembre 2014 da SPG2012
Tag: attivo, blog, contro, Estate 2014, giovani bloggati, Maltempo, pro, ricominciare, ritorno, september, settembre, Spazio Giovani, stay tuned "L'estate sta finendo e un anno se ne va" ..... Settembre è arrivato,da oggi molti sono tornati a lavoro, qualcuno non ha mai smesso, per la scuola c'è ancora un pò di tempo, meno fortunati gli studenti universitari, che sono sui libri già da un pò. Insomma questa strana estate 2014, che ha visto l'aumento delle vendite di ombrellini e tanti giorni con gli ombrelloni chiusi, sembra volta al termine. La domanda che si pongono tutti è se è mai giunta davvero. Di certo l'assenza di caldo eccessivo ha avuto i suoi pro: 1. Calo di anziani e bambini che ne hanno risentito eccessivamente, 2. Risparmio energetico dovuto alla maggior parte di condizionatori spenti. Tutto questo secondo un servizio che ho sentito l'altro giorno al telegiornale, anche se credo che la maggior parte degli italiani ricorderà semplicemente pochi giorni passati a mare e troppi passati in casa. Insomma che sia arrivata o meno oggi è primo settembre ed il tempo, almeno oggi, ha deciso di ricordarcelo, quindi non ci resta che ricominciare. Bentornati a tutti, giovani bloggati è di nuovo attivo, stay tuned
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Post n°206 pubblicato il 02 Agosto 2014 da SPG2012
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