Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Giugno 2019

Un piccolo gesto..

Post n°8730 pubblicato il 30 Giugno 2019 da nina.monamour





Buona serata domenicale..


 
 
 

Poveri uomini..

Post n°8729 pubblicato il 29 Giugno 2019 da nina.monamour

 

L'immagine può contenere: una o più persone, scarpe e testo

 

Se anche gli uomini trovassero divertente

andare per negozi,

tramuterebbero l'espressione "fare shopping" in

"svolgere basilari ricerche".

Buon Sabato


 
 
 

Tornano i film nei cortili condominiali..

Post n°8728 pubblicato il 28 Giugno 2019 da nina.monamour






"Abbiamo vinto, "Scendi c'è il Cinema" torna anche quest'anno, è l'annuncio pubblicato su Facebook, con tanto di trailer della nuova edizione, dagli organizzatori della rassegna che trasforma in sale cinematografiche a cielo aperto (e gratuite) i cortili dei caseggiati popolari della zona 6 e del Giambellino.

Tutto questo succede a Milano e nei giorni scorsi l'iniziativa era stata messa a rischio dalla presa di posizione di Anec (Associazione nazionale esercenti cinema), che aveva dichiarato di non voler concedere le liberatorie per proiettare gratuitamente film usciti negli ultimi due anni; adesso però si può tirare un sospiro di sollievo.

Hanno lottato per non essere una rassegna di serie B, perché vogliono fare cultura gratuitamente con gli abitanti del quartiere, Lucky Red, I Wonder Pictures, Fandango, Officine UBU e Archimede film di Matteo Garrone hanno deciso di stare al loro fianco garantendo una rassegna ricca di titoli e il più vicino possibile a quanto si sono immaginati.

 

 

Quindi dal 21 Giugno al 21 Luglio ogni Venerdì e Sabato sera tornerà il progetto di inclusione sociale che in sette anni di proiezioni estive ha richiamato novemila persone.

Buon divertimento e buona visione..

 

 
 
 

Momenti iconici..

Post n°8727 pubblicato il 27 Giugno 2019 da nina.monamour

 

Immagine correlata

 

I momenti iconici del passato sono il cuore del progetto fotografico del profilo social History in Moment, una raccolta di scatti che ripercorre il ventesimo secolo.

Era il 1839 quando Louis Daguerre e François Arago brevettarono la fotografia moderna e la possibilità di "dipingere" attraverso la luce. Il passaggio verso il colore e la digitalizzazione non è stato breve ma oggi l’evoluzione tecnologica ha portato a tutti quello che una volta era un privilegio per pochi, chissà se i due chimici francesi immaginavano l'importanza della loro scoperta!

Quel che è certo è che il progetto fotografico del profilo Twitter "History in Moment" deve dire grazie a loro, si tratta infatti di una bellissima raccolta di scatti che ripercorrono proprio il ventesimo secolo, quello dell'età contemporanea caratterizzato dalla rivoluzione russa, dalle due guerre mondiali e dai regimi totalitari, quello della grande depressione del '29 e della terza rivoluzione industriale, ma soprattutto quello dell'era della globalizzazione, mostrando situazioni sociali, grandi star ancora giovani, scienziati ed eventi storici, il tutto con un pizzico di nostalgia.


History in Moments, il profilo Twitter che ci fa sognare


"History in Moments" è un percorso emotivo tra gli eventi più importanti del nostro tempo, ecco perché alcuni scatti resistono a tutto e mantengono inalterata la loro forza comunicativa attraverso i secoli.

 

 
 
 

Le zanzare si preparano alla grande cena..

Post n°8726 pubblicato il 26 Giugno 2019 da nina.monamour


Non c'è da stare allegri, l'ondata africana raggiunge il top con temperature massime fino a 39-40° sulla Toscana, in Umbria e localmente anche sul Lazio.

Ancora in media il Sud, invece al Nord attese massime tra 32 e 40°C, al Centro attese massime tra 30 e 39°C, al Sud attese massime tra 28 e 32°C., annamo bene..

Valori inferiori sulle coste ma con afa elevata, tra le città più calde Torino, Vercelli, Alessandria, Milano, Bologna, Bolzano, Firenze, Terni.


Nessuna descrizione della foto disponibile.


Al via l'ondata di caldo africana che raggiungerà il suo picco tra giovedì e venerdì, attese massime fino a 40°C e oltre.


Risultati immagini per caldo afoso oggi immagini divertenti



 
 
 

Per coloro che sparlano troppo ecco la Scold's bridle..

Post n°8725 pubblicato il 25 Giugno 2019 da nina.monamour

 

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Le punizioni corporali sono sempre state considerate un deterrente per chiunque avesse in mente di commettere qualcosa di sbagliato. Dall’antichità fino ai giorni nostri (purtroppo), la tortura non ha mai smesso di essere usata come forma di punizione o come "incentivo" alla confessione di un crimine.

E’ fin troppo notorio il ricorso a punizioni corporali durante il periodo dell’inquisizione, quando anche il minimo sospetto di eresia o stregoneria, portava a terribili condanne.
In Scozia, durante il Rinascimento, a molte donne non occorreva commettere chissà quale grave crimine per subire un’orribile punizione, bastava essere un po’ pettegole… Per questo “crimine” così diffuso fu inventato uno strumento di tortura ad hoc, la mordacchia, o briglia della comare (Scold’s bridle).

Si trattava di una sorta di museruola di ferro, da chiudersi intorno alla testa, munita di una piastra che andava a premere sulla lingua. Lo scopo di questo dispositivo era quello di impedire di parlare, e ovviamente di mangiare, alla malcapitata pettegola. Talvolta, sulla piastrina era posizionata una punta di ferro, che provocava gravi ferite ad ogni minimo movimento della lingua, anche la più chiacchierona delle donne avrebbe desistito.

Non ritenendo sufficiente questa punizione corporale, per espiare il reato la donna doveva anche essere umiliata pubblicamente, veniva condotta al guinzaglio in giro per la città, molto spesso dal proprio marito. Tutti coloro che la incrociavano lungo la strada avevano il diritto di insultarla, sputarle addosso e perfino picchiarla, la violenza non era scoraggiata.

La briglia della comare era una forma di punizione che in qualche modo si rifaceva all’antica prassi dell’occhio per occhio, dente per dente, chi amava parlare troppo e a vanvera, calunniando altre persone, doveva essere colpito proprio sulla lingua; il dolore era una forma di catarsi che cancellava il peccato. La mordacchia veniva quindi imposta a donne, e in rarissimi casi a uomini, che si rendevano colpevoli di calunnie.

Il vero problema, probabilmente, era stabilire il confine tra mero pettegolezzo e reale calunnia. La briglia, in ogni caso, divenne una punizione per quelle donne che in qualche modo mettevano in discussione l’autorità del marito, o che, se maltrattate, ne parlavano con altre persone.

La mordacchia fu usata principalmente in Scozia, ma anche in Inghilterra e in Galles, dove però non fu inserita tra gli strumenti di punizione ufficiale. Dalla Gran Bretagna arrivò anche in Germania, dove aggiunsero una campanella, che doveva attirare l'attenzione sulla vittima durante le umilianti passeggiate.

La briglia della comare era una punizione riservata quasi esclusivamente alle donne, ma solo a quelle delle fasce più povere, le nobili e aristocratiche dame britanniche potevano sparlare senza il rischio di essere “imbrigliate".
Le donne del popolo invece, rischiavano di essere sottoposte a questa tortura anche per motivi non legati alla calunnia, bastava essere sospettate di stregoneria, o semplicemente mostrarsi ribelli e "moleste".

Se la mordacchia fu usata comunemente nel Regno Unito fino al 17° secolo (anche se risulta presente nella lista delle punizioni ancora nel 1856, in un paesino del Lancashire), nel Nuovo Mondo, dove arrivò grazie alle colonie britanniche, la briglia venne usata come punizione corporale per gli schiavi durante tutto il 18° secolo (un classico esempio di civiltà europea esportato nella terra dei selvaggi pellerossa).

Che ne pensate di ciò??

 

 
 
 

Questa società impone delle regole?

Post n°8724 pubblicato il 24 Giugno 2019 da nina.monamour


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Qualche tempo fa, all'ingresso di una palestra, si poteva vedere un cartello con la foto di una ragazza dal fisico spettacolare dove c'era scritto "Quest'estate, vuoi essere una sirena o una balena?"
Si dice che una donna, di cui non si conosce l'aspetto fisico, ha risposto alla seguente domanda:
"Cari Signori, le balene sono sempre circondate da amici (delfini, foche, umani curiosi), hanno una vita sessuale molto attiva e allevano i loro bambini con molta tenerezza.

Si divertono come pazze con i delfini e mangiano gamberi
fino a bere. Nuotano tutto il giorno e viaggiano in luoghi fantastici come la Patagonia, il mare di barents o le barriere coralline della Polinesia.
Cantano incredibilmente bene e a volte si arriva fino a farne un canto; ono animali impressionanti e molto amati, che tutti difendono e ammirano.

Le sirene non esistono ma se esistessero, farebbero la fila per consultare lo Psicologo a causa di un problema di doppia personalità, donna o pesce?
Non avrebbero una vita sessuale e non potrebbero avere figli.
Sarebbero bellissime, certo, ma solitari e tristi. Inoltre, chi vorrebbe al suo fianco una ragazza che puzza di pesce?

Senza dubbio, preferisco essere una balena".


 

 
 
 

A me...

Post n°8723 pubblicato il 22 Giugno 2019 da nina.monamour






Tanti auguri vanno a me, a me che, ogni volta che piango e qualcuno mi chiede cosa sia successo, mi limito a dire che mi bruciano gli occhi. Va a me… A me, che cerco di sorridere anche quando sembra impossibile, a me che guardo allo specchio e vedo le rughe dell’età, alla mia fottuta sensibilità che mi fotte nel vero senso della parola, perché fa approfittare gli altri di me. Va a me, al mio essere troppo buona e spudoratamente generosa, va a me che quando cado trovo sempre la forza di rialzarmi, a me che guardo intorno e vedo tante, tantissime luci, una città colorata..ma poi mi guardo intorno e vedo sorrisi spenti.

Questa lettera va a me, ai miei sorrisi, alle mie lacrime sprecate, alle mie grida, ai miei momenti di pazzie, ai miei momenti noiosi, semplicemente a me stessa, va a me, che quando devo aiutare gli altri sono un'esperta e quando devo aiutare me stessa, non sono neanche una dilettante. A me, che trovo sfogo in una stupida sigaretta, a me che faccio l'indifferente e poi dopo piango, a me che quando mi trovo sola mi sento ansiosa perché i miei pensieri mi occupano la mente; a me, che do tanto amore alle persone e non vengo mai ricambiata. A me che sono stata delusa, a me…

Una me che molte volte non riesco ad accettare, ma con il quale sto imparando a convivere, una me che tutti hanno cercato di cambiare, ma che nessuno è riuscito a farlo. Mi vedo…un passo dal cambiamento, dalla voglia di essere presente a me stessa, ai miei sogni. Ma come tutti i cambiamenti, prima che diventino qualcosa c’è la confusione, la paura, la solitudine, ora mi sento persa dentro mille pensieri e parole.

Nel ritrovarmi mi sono accorta di aver lasciato qualcosa per strada ma è questo il momento di continuare il viaggio, con prospettive nuove. Non devo aggrapparmi solo al passato, ma devo attingere ora da me stessa, da questo mio presente, doloroso sì, ma ricco di prospettive di me, dei miei sogni, dei miei desideri; ricordo di aver letto da qualche parte.."i sogni sono mere rappresentazioni dei nostri più reconditi desideri, né via di fuga, sono al contrario, strade maestre da percorrere".

Ascolto me stessa i miei sogni, il gusto del bello che da sempre mi seduce, vela i pensieri dei miei desideri più veri, dei miei ideali, ho certezza che tutto questo non è vano, non è destinato a perdersi per sempre. Sono onde di un mare che non conosce né confini né tempeste e quando lo sconforto sarà più grande dei miei desideri allora mi affaccio alla finestra, guardo quella montagna che ho davanti, ascoltando il suono e godere del suo profumo farmi accarezzare dal vento che soffia leggero, come un giorno, leggeri saranno i miei affanni.

Penso che per ognuno di noi c’è un giardino, fatto di memorie, parole, profumi e suoni, che germoglia di anno in anno, attraverso il nostro cuore. Quando la vita morde ed il pianto sembra vano, là troverò sempre me stesso e chi mi ama.

Buon Compleanno a me..

 
 
 

Che falsità..

Post n°8722 pubblicato il 21 Giugno 2019 da nina.monamour


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Buon w.e.


 
 
 

Chi sposa una donna in carne è molto più felice..

Post n°8721 pubblicato il 20 Giugno 2019 da nina.monamour


Il mondo curvy



"Se sei un uomo che tende a prendere in considerazione gli sguardi di una donna quando deve scegliere una fidanzata, allora ti consiglio di leggere questo articolo".

Se sei come la maggior parte degli altri uomini in questo mondo, sarai attratto fisicamente solo da donne con un fisico scolpito; certo, nessuno può davvero biasimarti per essere così, è solo come sei stato condizionato dai media e dal resto della società moderna.

Tuttavia, la scienza ha dimostrato che ti farebbe del bene avere la mente più aperta. Non chiuderti completamente all’idea di uscire con donne che non sono così magre come vorresti che fossero, apriti all’idea di uscire con una donna più in carne.

La scienza ha dimostrato che se si desidera avere la vita più felice che si possa avere, sarebbe di grande aiuto se si sceglie di sposare una donna carnosa. Infatti molti studi condotti da importanti ricercatori e vari esperti del settore, hanno scoperto che gli uomini sposati con le donne in carne, conducono una vita molto più felice.

Questi studi hanno prodotto anche altri risultati molto sorprendenti, gli stessi uomini sposati con donne più in carne avevano più probabilità di sorridere di più in un giorno; e hanno scoperto che risolvere i problemi era molto più facile rispetto a quei matrimoni che coinvolgevano donne più magre. Una delle teorie su questo fenomeno è che le donne in carne tendono ad essere più presenti e più comprensive.

In effetti, in uno studio comparativo, questi uomini sposati con donne curvy sono 10 volte più felici degli uomini sposati con donne magre. Difficile da credere? Bene, questi studi l’hanno dimostrato ed è difficile discutere con la scienza.

E voi che ne pensate??


 
 
 

E tu lasceresti il cane chiuso sul balcone?

Post n°8720 pubblicato il 19 Giugno 2019 da nina.monamour

 

 

Questa purtroppo risulta essere un’abitudine piuttosto diffusa, al fine di tutelare gli animali, però, un'amministrazione comunale sembra abbia deciso di prendere dei provvedimenti molto seri. E’ stato quindi vietato lasciare i cani al balcone e sono stati formati ben quattro Vigili Urbani che si occuperanno esclusivamente di multare i trasgressori.

Questa iniziativa piuttosto singolare è stata fortemente voluta da un Consigliere Comunale per la tutela degli animali in una città del Nord, ove ci saranno alcuni Agenti di Polizia locale che sono chiamati a vigilare sui balconi, così come nei sottoscala condominiali, cortili, campi e capannoni industriali.

Nello specifico gli Agenti dovranno verificare lo stato di benessere degli animali stessi; dovranno anche accertarsi che i cani abbiano a disposizione dell’acqua, del cibo così come degli spazi che siano sufficienti per la loro autonomia e che siano puliti.

E’ questo sostanzialmente quanto riferito dal Comandante della Polizia locale ribadendo che ogni giorno le segnalazioni di situazioni fuori controllo sono tante e così hanno formato quattro vigili, oggi specializzati nella tutela degli animali, è un problema sul quale stanno lavorando da mesi.

Le persone che trasgrediscono queste regole, saranno sanzionate con multe anche molto salate che variano dai 25 ai 500 euro, a seconda della gravità del fatto commesso. La stessa tutela è volta agli animali che vengono lasciati in auto in sosta, anche questa purtroppo un’abitudine molto diffusa, soprattutto tra i turisti stranieri.

Il regolamento impone un tempo limitato e i finestrini aperti per consentire l’areazione ma non troppo, altrimenti il muso può restare incastrato, come in effetti è successo in alcuni casi. 

 


 
 
 

Bocciatura ed espulsione immediata..

Post n°8719 pubblicato il 17 Giugno 2019 da nina.monamour





L'altro giorno, al termine delle lezioni in un Istituto di Viareggio, è successo un fatto di una gravità estrema. Una gatta, da mesi adottata dalla scuola e abitualmente accudita da tutto il personale scolastico e dagli studenti, è stata fatta volare giù dal secondo piano dell'edificio, in quello che sembra un gioco scriteriato ma si configura a tutti gli effetti come un reato ( 544 ter c.p) e che va in ogni caso contro ogni convinzione etica e civica di tutti coloro che gravitano intorno a questa scuola; docenti, dirigenza, collaboratori, segreteria, ragazzi e famiglie che, nelle sue rappresentanze (Collegio Docenti e Consiglio di Istituto), condannano senza appello questo gesto inqualificabile, incivile e violento.

Per lo stesso motivo il Consiglio d'Istituto, a partire dalla componente dei Rappresentanti eletti dagli studenti, chiede a ciascuno la massima collaborazione perché vengano alla luce informazioni certe, ed un'assunzione di responsabilità che permetta di risalire al o ai responsabili in maniera che siano sanzionati nella maniera più opportuna.

L'Istituto è determinato nel fare chiarezza sull'accaduto, al punto che, nonostante sia terminata l'attività didattica, se non fossero atti dovuti e obbligatori si era pensato anche di sospendere gli scrutini delle classi.

 
La gatta  è stata portata d'urgenza in un gabinetto veterinario da una docente, non ha ossa rotte ma una febbre molto alta con respiro affannato, sembra come conseguenza dello spavento.

Questo è il risultato di un'educazione scellerata di genitori idioti che crescono figli viziati; questi (se possiamo chiamarli criminali, non so se è riduttivo) hanno la segatura al posto del cervello e credono di avere il mondo nelle loro mani ma la realtà non è questa. Il problema è che poi questi dementi in un futuro non troppo lontano, andranno pure al voto.

 
 
 

L'arte di rappresentare i vizi e le virtù degli italiani...

Post n°8718 pubblicato il 15 Giugno 2019 da nina.monamour

 

 

Nasceva il 15 Giugno del 1920 Alberto Sordi un artista che, con i suoi 190 film ha raccontato l'Italia come nessuno ha mai saputo fare. Meglio di chiunque altro ha saputo interpretare pregi e difetti, vizi e virtù, drammi e contraddizioni, debolezze e disincanto di questo nostro Paese.

Ne è stato di volta in volta, vedovo, vigile, vitellone, detenuto, magistrato, mafioso, borghese, marchese, americano, medico, soldato, emigrante, seduttore, tassinaro e chissà quanti altri. Un simbolo, Albertone, che lascia nel cuore di tutti gli italiani e dei romani in particolare, un vuoto pressochè incolmabile

Regista, comico, cantante, doppiatore, compositore, sceneggiatore e, naturalmente, attore, Alberto Sordi si è sempre messo in gioco per poter offrire il proprio contributo nel mondo del cinema e, in generale, dello spettacolo.
Un amore viscerale che è stato largamente ricambiato dal pubblico italiano che ancora oggi continua ad apprezzare i suoi film e ridere alle sue battute che sono diventate dei cult della commedia all’italiana.

Per Alberto Sordi, figlio di un professore di musica e di una maestra, quella di esibirsi è sempre stata quasi un’esigenza e le sue prime performance risalgono addirittura agli spettacoli di marionette allestiti durante la scuola elementare.

Una "palestra" che negli anni seguenti è tornata utile al comico romano che ha “prestato” la sua voce ad Oliver Hardy, proprio che quell’Ollio che con Stanlio nel 1939 dava vita al celebre duo comico americano.

 


Per nulla orientato al "buonismo" Alberto Sordi è riuscito a portare sullo schermo personaggi “negativi" ma molto realistici e spesso orientati esclusivamente ad ottenere benefici e privilegi individuali. Quello che deriva da molti film è un atteggiamento inflessibile e arrogante con i deboli o i disagiati ma umile e accondiscendente con i potenti. Un’interpretazione sempre educata che non sfocia mai in comportamenti offensivi o volgari.

Brillante nelle interpretazioni individuali così come in “coppia” con altri colleghi anche più giovani, è sempre stato capace di realizzare delle scene indimenticabili. Professionista e professionale, infatti, l’attore non ha mai abusato della propria notorietà presentandosi come leale collega e stimato mentore.
La ribalta del cinema ha aperto ad “Albertone”, così come viene ancora ricordato dagli amici, le porte della televisione italiana; sarcastico e buono il conduttore è riuscito a dare prova della sua capacità comunicativa anche attraverso il piccolo schermo conquistando, dopo ogni sua performance, un ottimo share.

Resteranno dentro di noi i suoi personaggi, ora buffi, ora drammatici, spesso divertenti, a volte amari, così simili a noi, non solo romani, ma italiani tutti

Buon Compleanno Alberto..

 

 

 
 
 

Il mantra del problema culturale..

Post n°8717 pubblicato il 14 Giugno 2019 da nina.monamour

 

 

La rimozione di un massacro, quello delle donne, che non si ferma, non arretra, non finisce. Di fronte ad una strage inesauribile, che registra, tra l’altro, di anno in anno, l’abbassamento dell’età delle vittime, è ora di pretendere che le leggi vengano applicate davvero soprattutto in una società violenta, quella in cui viviamo, in cui il senso del possesso è amplificato anche dal “controllo” dei social.

Una denuncia per stalking non basta più, le aggravanti dei futili motivi, dell’essere consangunei, della particolare ferocia con cui vengono spesso compiuti questi omicidi, sono ormai troppo poca cosa in un’aula di giustizia.

Serve una legge "vera" contro il femminicidio, parola brutta, sgradevole anche da pronunciare, sicuramente sbagliata da un punto di vista giudiziario, "un omicidio è un omicidio e basta", è il refrain nelle aule di giustizia. Sarebbe così in un Paese in cui la violenza di genere fosse un problema serio, un Paese in cui, ad una donna che si rivolge ad un Commissariato di Polizia o ai Carabinieri perché il compagno la prende a sberle, non dovesse capitare di sentirsi rispondere "Signora, se ne torni a casa e prepari un bella cena a suo marito".

Antonietta Gargiulo, la donna di Cisterna sopravvissuta alla morte delle sue figlie ad opera del marito Carabiniere, aveva parlato, aveva avvertito di quell’uomo violento. Eppure, dopo la commozione, il pianto, i funerali, gli speciali in tv, la "rimozione" è intervenuta ancora una volta. In qualsiasi altra "categoria", ci vogliamo chiamare così?, si fosse verificata una mattanza di oltre cento persone l’anno, il problema avrebbe assunto i connotati di "caso nazionale".

Se uccidessero cento Metalmeccanici l’anno, cento Professori l’anno, cento Giornalisti, cento Netturbini, non parleremmo di allarme? Eppure 114 donne l’anno non bastano. E non bastano, tristemente, per il semplice fatto di essere donne in questo Paese.

I numeri della violenza servono solo ai pallottolieri dell’Istat o alle classifiche pubblicate sui giornali. Nel 2018 in Italia sono state uccise 114 donne (il 77,2 per cento nell’ambito familiare) e il 2019 non promette un trend diverso. Numeri che si vanno a ripescare ad ogni 8 marzo, ad ogni 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) ma poi, nel quotidiano, regna sempre l’assuefazione alla violenza, anticamera della rimozione.

Soprattutto quella verbale, ne è un esempio, l’irrilevanza che viene data alla declinazione al femminile degli incarichi delle donne, osteggiata anche da chi con le parole ci lavora. A partire dai Giornalisti che con troppa superficialità scrivono ancora "raptus di follia" di un padre-marito-compagno omicida il quale magari s’è portato l’alcol da casa per dar fuoco alla donna della sua vita, o che "la separazione è stata causa della violenza" quando è stata la violenza la causa della separazione.

Per non parlare del fatto che intitolare una strada ad una donna sia ancora una notizia, delle quote rosa in politica o delle teorie gender a scuola. Il mantra del "problema culturale" l’abbiamo introiettato, ma poi sono le stesse istituzioni culturali (salvo rare e magnifiche eccezioni) a girarsi dall’altra parte. Per quanto tempo ancora dovremo aver "paura" di affrontare un problema ormai enorme?

Ogni due giorni e mezzo viene uccisa una donna in Italia e con lei se ne va un pezzo di società, un pezzo di Paese, un pezzo di futuro, e il futuro di una ragazza di vent’anni non è negoziabile “per rimozione”.


 
 
 

La colpa è..

Post n°8716 pubblicato il 12 Giugno 2019 da nina.monamour

 

 

Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, La Bella e la Bestia, La bella addormentata nel bosco, La Sirenetta, sono tra le favole più amate non solo dalle bambine, ma anche dalle ragazze, se non addirittura dalle donne che in esse si rispecchiano, magari proprio nei momenti più difficili, sperando che la loro vita abbia lo stesso felice epilogo.

Purtroppo il "E tutti vissero felici e contenti" non è appannaggio di tutte, questa cosa l'ho capita bene e consapevole del fatto che le idilliache storie d'amore narrate nelle favole non esistono e incentivata dalla mia povera nonna che in continuazione mi ripeteva di darmi da fare, vi darò una mia "interpretazione".

Le cinque favole sopra menzionate le citerò seguendo un punto di vista completamente diverso, le principesse orfane, bellissime, che sconfiggono la matrigna grazie all'aiuto di bestioline varie e, in omaggio, ricevono anche un principe sono solo stereotipi, mere stupidaggini! 

Dato che l'ennesimo appuntamento è andato a farsi friggere e non ho intenzione di aspettare l'amore della mia vita affacciata alla finestra come Raperonzolo, approfitterò della serata libera per raccontarvi la mia versione di alcune delle favole più famose della nostra infanzia e dimostrarvi così che è... ...sì....tutta colpa di Walt Disney.

La prima favola passata sotto la lente di ingrandimento è Biancaneve, in assoluto la mia preferita, la graziosa Biancaneve è una ragazza ingrata nei confronti dei nani ed una "testa gloriosa" in quanto non segue le raccomandazioni dei suoi piccoli amici, mentre la Regina ha "la fissazione dell'aspetto fisico".




La seconda favola passata in rassegna è "La bella addormentata nel bosco" dove le fate diventano una stilista, una pasticciera e una modella (il tono è sempre, ovviamente, sarcastico).

Segue Cenerentola, la ragazza orfana (chi perde i genitori nelle favole di Walt Disney acquista punti) con lo stesso piede di Barbie e un topo per amico.



Nella versione de "La Bella e la Bestia", la Bestia è un ragazzo un tantino sfigato e Belle una che se la tira. Infine, "La Sirenetta", l'ultima favola, è la dimostrazione che il mare non è pieno di pesci, infatti la protagonista trova l'amore sulla terra ferma!

Che ne pensate?!


 
 
 

Tra gioie e dolori

Post n°8715 pubblicato il 10 Giugno 2019 da nina.monamour

 

 

Stasera voglio parlarvi di un romanzo, dal titolo "Caffè amaro" della scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby pubblicato da Feltrinelli, si racconta della Sicilia durante il fascismo attraverso la storia di una famiglia, tra gioie e dolori nella prima metà del Novecento, la storia di una scelta, dolorosa ma necessaria per salvare gli altri più che se stessi e poi, ancora, le speranze e l’amore, il razzismo e il regime, gli italiani e gli ebrei e soprattutto il sesso.

Su uno sfondo storico accuratamente ricercato, viene alla luce un nuovo concetto di famiglia che annienta il matrimonio visto nella sua dimensione più ancestrale e su cui si basa lo stato. Una visione del rapporto di coppia strettamente laica che in merito evidenzia i limiti della nostra costituzione.

Secondo me, noi degli stati occidentali stiamo sbagliando tutto sui rapporti sessuali, perché partiamo da una premessa secondo cui lo stato è basato sul matrimonio. Ho un grande senso della famiglia, ma non del matrimonio e la religione in questo non c'entra. La nostra costituzione lo dice, in Inghilterra non è così perché non c’è la costituzione; il matrimonio era fondamentale in epoca pre-industriale, cioè nel Seicento e nel concetto dei clan e di appartenenza.

Oggi facciamo figli per l’istinto più profondo che abbiamo e come assistenza alla vecchiaia, il matrimonio era l’assistenza sociale e c'era il concetto di fedeltà. Ora che abbiamo introdotto il divorzio e che queste unioni sono pro-tempore, non possiamo negarlo.

Nei paesi più avanzati il matrimonio finisce con un divorzio, c’è un’unione fino a quando voglio e mi conviene, dobbiamo accettare i cambiamenti. Io farei le unioni civili come le uniche in qualunque stato laico, non basate sul sesso che porta alla procreazione, ma sulla volontà di essere uniti civilmente. Trovo inaccettabile il concetto che due persone dello stesso sesso o di sesso diverso possano vivere insieme e suggellare i diritti e i doveri davanti allo stato solo se basato su un rapporto sessuale.

Due zitelle o due scapoli che non si piacciono sessualmente o due cugini non possono farlo, ma perché? Per il matrimonio il non sesso è un motivo di annullamento ma questo toglie una grande ricchezza al popolo nelle adozioni.


 
 
 

Alla fine quello che conta è imparare..

Post n°8714 pubblicato il 08 Giugno 2019 da nina.monamour

 

 Makeup - old hollywood

 

Solo che alla fine ho imparato e non so dirti se sia giusto o meno, se fosse troppo tardi o troppo presto. Non mi sono più tenuta i passi falsi ed i dubbi, ho lasciato stare le persone in forse, quelle che hanno la scusa sempre pronta ed il cuore che batte in maniera lenta, non fanno per me. E non è per cattiveria, solo che io non sono una persona che va a ritroso, non ci ripenso, non riguardo, non torno indietro.

Ho sempre fatto tutto di getto, forse sbagliando, ma è stato così che ho iniziato a sentirmi viva. Non ho mai riletto i miei temi, a scuola, non mi sono mai chiesta se un pianto fosse uno sfogo od un pretesto, abbracciavo e basta. Perché qualunque sia il motivo, penso che chi pianga, abbia solo bisogno di sentirsi stretto per un po’. E così facendo mi sono presa di quelle fregature che, giuro, la metà sarebbe bastata.

Metaforici pugni in pancia che han fatto più male di qualunque pugno vero, però mi sono rialzata sempre, anche quando pensavo “stavolta proprio non ce la faccio”. Non ci sono ricette magiche o scorciatoie capaci di far passare quel che senti, bisogna viversi tutto, pure il dolore, passare sotto le nuvole più nere e minacciose, prima di scorgere qualche raggio di sole. E alla fine impari che ce la fai lo stesso, anche quando arranchi un po’.

E che quello che conta, alla fine, è imparare anche da chi si è preso gioco di te, impari ad essere una persona diversa, non simile a loro; e a dirla tutta, quando lo capisci, ti guardi allo specchio e ti senti meglio.
Buon w.e.

 
 
 

Rieccomi..

Post n°8713 pubblicato il 06 Giugno 2019 da nina.monamour


Sono tornata, un grazie a tutti Voi..


 

 
 
 

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