Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 20/03/2018
Post n°8350 pubblicato il 20 Marzo 2018 da nina.monamour
Ovviamente sono stata una bambina che in verità se ne stava un pò sulle sue e non molto giocherellona. Ma ai miei tempi ricordo che era normalissimo che i bambini usassero i cortili come una delle sedi principali dei loro giochi, che avevano questa caratteristica fondamentale, non erano giochi sedentari. I bambini di oggi forse non avrebbero neanche il tempo di scendere in cortile per giocare, visto che sono impegnati come e più degli adulti in una miriade di attività extra scolastiche. E quando riescono a ritagliarsi qualche momento per giocare, lo fanno da seduti, con i videogiochi. I giochi da cortile invece erano molto movimentati, non si stava fermi un attimo. E servivano per socializzare, a volte persino a litigare. Ho fatto un certo sforzo mnemonico nel ricordare i giochi più in voga qualche decennio fa. C'erano i giochi con la palla, ovviamente, a parte le partitelle di calcio, alle quali noi femmine non eravamo quasi mai coinvolte perché, dicevano i maschi, facevamo perdere, ed allora si giocava a pallavvelenata. Tipico femminile, invece era il salto con la corda, io ero completamente negata, ma c'erano delle bambine bravissime che riuscivano a saltare anche in due o tre contemporaneamente, costruendo delle figure complicatissime. Altro classico, "la settimana", che non mi ha mai coinvolto più di tanto. Anche questo un gioco più femminile che maschile. Ricordo le espressioni molto concentrate delle bambine, che saltellavano ripetutamente su una gamba sola e poi su due per completare lo schema tracciato in terra sulla ghiaia. Gioco che mi piaceva molto, non so perché, "l'orologio di Milano fa tic tac". C'erano dei bambini che proprio non riuscivano a stare immobili, ondeggiavano, venivano beccati subito. Io, ero una statua, gioco dinamicissimo, era "Bandiera". Si doveva essere scattanti, veloci ad afferrare il fazzoletto. Essendo brava a fare la statua, non ero mai scelta per fare quella che afferrava il fazzoletto. Altri giochi, "strega tocca colore", "i quattro cantoni", "rialzo". I classici, nascondino, giocare a prendersi. Gioco che facevo nel cortile della scuola (elementare), "la bella lavanderina", una filastrocca assurda. Mi facevo tutto un film sulla lavanderina, una bella tipa che andava dai poveretti per chiedere i fazzoletti da lavare, e mi sono sempre chiesta perché solo i fazzoletti e non anche qualcos'altro. Bei tempi ? Non so, forse. Ora molti cortili sono off limits per i bambini, o perché i vicini, quelli che non hanno figli piccoli, dicono che fanno rumore, o perché i cortili stessi spesso sono usati come posti auto per gli inquilini.
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