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Chabad Lubavitch, COMUNITÀ O SETTA?

Post n°1733 pubblicato il 19 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr

Riporto questo articolo interessante tratto dal sito web di Cesare Sacchetti, dove il titolare racconta sempre storie interessanti, il suo spazio infatti, a suo dire, ospita uno spazio per raccontare fatti censurati dai media tradizionali.

 

articolo di Cesare Sacchetti

FONTE:

https://www.lacrunadellago.net/i-tunnel-segreti-di-chabad-lubavitch-e-quei-legami-con-il-giro-pedofilo/

 

Quando molti hanno visto le immagini degli uomini del dipartimento di polizia di New York fare irruzione nel quartier generale della setta sionista messianica Chabad Lubavitch e arrestare molti rabbini si è diffusa una generale sensazione di stupore.

New York è una città molto particolare per il mondo ebraico in quanto essa ospita la più larga comunità di ebrei al mondo, persino superiore a quella che c’è a Tel Aviv, in Israele.

Questo ha portato alcuni a definire ironicamente New York come Jew York, laddove Jew in lingua inglese sta a significare ebreo.

Quando la polizia ha comunque fatto irruzione nella sinagoga sono stati scoperti dei tunnel segreti sotterranei la cui funzione non è ancora stata spiegata da Chabad.

Gli esponenti della setta hanno ringraziato il dipartimento di polizia di New York ma non hanno saputo, o voluto, offrire alcuna spiegazione convincente sul perché questi tunnel siano stati costruiti.

Lo scorso lunedì era stato chiamata una betoniera per riempire questi sotterranei ma ciò ha provocato la rivolta degli ebrei ultra-ortodossi di Chabad.

La polizia è stata chiamata per risolvere l’incidente e i vari rabbini hanno reagito con rabbia gettando addosso ai poliziotti i banchi di preghiera della sinagoga.

Gli ufficiali poi hanno provveduto ad eseguire gli arresti dei facinorosi e Chabad ha rilasciato una nota nella quale ha provato a prendere le distanze da alcuni “estremisti” che non erano in linea con lo spirito del movimento.

Ciò però non spiega come e quando quei sotterranei siano stati costruiti e appare assurdo pensare che il movimento non sapesse che al di sotto della sua sinagoga ci fossero dei passaggi segreti.

Quando i poliziotti sono entrati dentro questi sotterranei sono stati rinvenuti dei materassi sporchi e dei seggioloni per i neonati.

In quel preciso istante, orrende immagini hanno attraversato la mente di molte persone che hanno pensato che in quei tunnel nascosti avesse luogo un vasto traffico pedofilo con il placet del quartier generale di Chabad Lubavitch.

Esistono varie testimonianze di sopravvissuti ai giri della pedofilia internazionale che descrivono questi tunnel utilizzati dai trafficanti per praticare i loro abusi e spostare le vittime di questi traffici disumani.

I media mainstream mentre scriviamo quest’analisi sono impegnati ovviamente a difendere l’immagine dei Chabad Lubavitch e sulle pagine dei quotidiani internazionali dell’anglosfera è tutto un proliferare di termini  senza senso quali “complottismo di destra” o “teorie di Qanon” nel tentativo di liquidare il tutto come il parto di qualche mente dotata di troppa immaginazione.

Non si tratta però di immaginazione, ma di storia documentata. Non è la prima volta che questa setta sionista si trova associata a fatti di pedofilia e persino sui quotidiani israeliani troviamo le inquietanti storie che li riguardano.

Il legame tra i Chabad e la pedofilia

C’è la storia, ad esempio, del famoso argentiere di Chabad, Hirschel Pekkar che nel 1982 ricevette da uno dei più noti leader del gruppo, il rabbino Menachem Mendel Schneerson, il compito di creare un candelabro ebraico per la nota festività ebraica dell’Hanukkah che si celebra ogni anno nel mese di dicembre.

Pekkar realizzò un candelabro seguendo le richieste di Schneerson che voleva una riproduzione di questo oggetto sacro per l’ebraismo più simile a quello che esisteva ai tempi del Medioevo, quando il candelabro aveva le sue braccia in forma diagonale piuttosto che curvate come si può vedere in altre versioni del menorah ebraico.

Pekkar eseguì le richieste del rabbino e da allora il suo candelabro è divenuto universalmente il simbolo di Chabad.

Lo vediamo ogni anno quando i vari primi ministri europei e i presidenti degli Stati Uniti si prostrano riverenti ai piedi di questo movimento che è senza dubbio il gruppo ebraico e sionista più influente al mondo.

Anche l’Italia purtroppo non fa eccezione alla sudditanza nei confronti di Chabad tanto che ogni anno ogni primo ministro, specialmente dopo il golpe di Mani Pulite che portò alla caduta della Prima Repubblica, si reca in piazza Barberini a Roma per celebrare l’Hanukkah assieme ai rabbini di questo potente movimento.

Alcuni anni dopo la realizzazione del candelabro con le braccia diagonali, Pekkar fu accusato di pedofilia da parte di una bambina israeliana che è stata vittima dei suoi abusi in diverse occasioni negli anni 90 quando la vittima aveva solo 5 anni.

La donna oggi 38enne ha deciso di presentare una denuncia contro Pekkar, ma per l’argentiere non ci sono state conseguenze poiché è scomparso non molto tempo dopo che la vittima aveva deciso di trascinarlo in tribunale per rispondere degli abusi.

All’epoca dei fatti, la donna israeliana si trovava nella bottega di suo padre, un gioielliere, che lavorava proprio per lo stesso Pekkar.

Quando la vittima aveva manifestato la necessità di usare il bagno che non c’era nello studio di suo padre, l’argentiere di Chabad ha offerto di poter utilizzare il suo ed è lì che l’uomo avrebbe toccato le parti intime della bambina come avrebbe poi fatto in diverse altre occasioni.

La famiglia della donna si è recata alla corte rabbinica di Crown Heights, nel quartiere di Brooklyn, a New York, per avere giustizia.

Pekkar fu convocato dai membri di questa corte, ammise le proprie responsabilità ma per lui non ci furono conseguenze di nessun tipo.

Non venne denunciato alle autorità né tantomeno Chabad, che ipocritamente oggi manifesta la sua “solidarietà” alla donna vittima di pedofilia fece qualcosa nei suoi riguardi.

E non è questo l’unico caso di abusi sui bambini che riguarda questo gruppo. La pedofilia sembra essere endemica in questa organizzazione e i suoi rappresentanti non sono affatto interessati a reprimere il fenomeno.

Uno dei rabbini di Chabad a New York, Manis Friedman, arrivò persino a dichiarare pubblicamente che ogni bambino che frequenta la sinagoga viene iniziato ad atti di pedofilia.

Friedman sostenne che ciò non doveva destare troppa preoccupazione poiché, a suo dire, la pedofilia non è poi un così grave peccato.

Nella sezione Chabad di Melbourne, la polizia australiana ha accusato la setta di coprire numerosi casi di abusi sessuali.

I leader del gruppo sanno tutto ciò che avviene nel suo seno e spesso sono loro i primi partecipi in tali atti di pedofilia.

C’è una storia di pedofilia che scorre nelle vene di questa setta ed è una storia che ovviamente i media non vogliono raccontare troppo.

La stessa regola non vale, ad esempio, per la Chiesa Cattolica quando i media dedicano la massima attenzione ai casi di abusi avvenuti dentro questa istituzione ma quando si tratta di pedofilia perpetrata da membri di gruppi ebraici il clamore mediatico d’incanto si sopisce .

Questo dovrebbe aiutare a comprendere i lettori nelle mani di chi sono i media mainstream.

Allo stesso modo i media non si interrogano minimamente sul fatto che Chabad non poteva non sapere che nella sua sinagoga più importante a New York c’erano degli inquietanti materassi sudici assieme ad altrettanto inquietanti sedie per bambini.

Chabad, come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, è infatti estremamente potente.

Questa setta non solo esercita una forte influenza sulla destra messianica del Likud capeggiata da Benjamin Netanyahu ma su tutti i governi Occidentali.

I Lubavitch hanno una visione del mondo dove domina il talmudismo, che consente la pedofilia, e ciò spiega perché rabbini come Friedman non considerino l’atto come un peccato.

Anche questo tema, tabù, ovviamente non viene mai minimamente sfiorato dai media mainstream.

Vediamo piuttosto sulle pagine dei media cerimonie dove massimi esponenti delle istituzioni quali Sergio Mattarella partecipano alla celebrazione del Talmud, ma non vediamo mai qualche articolo che racconti cosa c’è scritto all’interno di tale libro “sacro”, dove in alcuni punti si arriva persino a definire Cristo come un impostore figlio di una prostituta, e a confermare questo è stato persino un ricercatore ebreo, il dottor Peter Schäfer, che ha dedicato un libro, “Gesù nel Talmud”, al modo nel quale Gesù viene raffigurato nel testo sacro dell’ebraismo moderno.

 
 
 
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