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TROVATO MORTO IL GENERALE CLAUDIO GRAZIANO.

Post n°1851 pubblicato il 18 Giugno 2024 da scricciolo68lbr

È morto il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri. Era nato a Torino nel 1953. Ex Capo di Stato maggiore della Difesa e presidente del Comitato militare dell'Unione europea, era a capo di Fincantieri dal 2022. Graziano, che di recente aveva perso la moglie, sarebbe stato trovato morto nella giornata del 17 giugno 2024. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, è stato trovato morto in uno degli appartamenti che utilizzava a Roma.

 

Le circostanze della morte sono tutt’altro che chiare, ma, a quanto pare, laddove le acque sono torbide i media mainstream riescono prima degli altri, a sfornare giudizi. È il caso, ad esempio, della ineffabile redazione del Foglio che appena uscita la notizia della morte scriveva già che il generale si sarebbe suicidato, sparandosi un colpo di arma alla nuca, lasciando un biglietto sopra il quale pare ci fosse scritto che l’uomo non si sentiva più di andare avanti dopo aver perduto la moglie solo poco tempo fa. Eppure alcuni elementi più che sospetti già esistono. È stato trovato senza vita alle 09:50 nella sua casa romana, a Porta Metronia. A trovare il corpo già senza vita, è stato un carabiniere facente parte della scorta, che era in possesso di una copia della chiave dell'appartamento. Il generale era steso sul letto, vicino al corpo una piatola ed un biglietto. Sul posto il medico legale, il magistrato di turno ed i carabinieri. Secondo i primi riscontri si sarebbe sparato un colpo in testa, forse nella notte tra domenica e lunedì. 

Ma come dico io? Si sarebbe sparato nel silenzio placido della notte e nessuno si sarebbe accorto di nulla? Le domande sono già tante, ed una seconda in particolare: la calligrafia del biglietto è quella del generale? Qual è il parere del grafologo forense?

 

L’indagine quindi non è ancora iniziata, eppure qualcuno (stampa mainstream) sembra aver già chiuso il caso: trattasi di suicidio. Non sono stati nemmeno condotti gli esami di rito sul palmo della mano con la quale Graziano si sarebbe sparato per capire se effettivamente ci sono tracce di polvere da sparo oppure se qualcuno potrebbe avere posto l’arma nella mano del generale, dopo che questi era già deceduto.

Non erano note condizioni depressive particolari del militare, salvo quelle non confermate e riportate dai media sulla morte della moglie. Qualche politico però, in questo caso Lucio Malan, già ex forzista e ora nel partito di Giorgia Meloni, ha sollevato qualche dubbio sulle presunte condizioni “depressive” del generale, mettendo in rilievo che Graziano non sembrava affatto depresso e che il presunto suicidio giunge del tutto inaspettato.

 

Tornano alla mente in questo caso gli echi del caso di Raul Gardini dove la procura di Milano – nella quale militavano gli “eroi” del pool Mani Pulite, intenti a liquidare i partiti politici e la classe dirigente della Prima Repubblica, premurandosi però di risparmiare il PDS e queste non rappresentano storie inventate, qualcuno solo qualche settimana fa lo ha confessato, lo rammenterete – liquidava la morte del noto capitano d’industria come un “suicidio”, nonostante l’arma incriminata fosse stata rinvenuta a diversi metri di distanza dal suo letto, e nonostante sulle sue mani non ci fossero tracce di quella polvere da sparo che avrebbe dovuto essere rinvenuta come in ogni caso di morte da suicidio.

Nessuno sulla stampa dell’epoca pose particolari questioni sulla condotta dei magistrati milanesi che archiviarono, lo rammento ancora adesso, "clamorosamente", un caso che chiaramente appariva come un omicidio simulato in malo modo da suicidio.

 
 
 
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