Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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Questo, come ogni altro blog è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo N°196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al Nome, alla persona ed all'immagine ed all'onore. Tutto il materiale (scritto e fotografico, nomi, dati, testi) pubblicato sul mio blog non può essere utilizzato senza il mio permesso o dei rispettivi autori, pena denuncia alla Polizia Postale.
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Potremmo pensare ingenuamente, che Google sia semplicemente un motore di ricerca, in realtà il pane quotidiano di Google è proprio il data mining, cioè raccogliere tutte le informazioni possibili sulle tue ricerche nel web. Ti è mai capitato di fare una ricerca e poi nei giorni successivi, essere subissato di annunci relativi alla ricerca da te effettuata? Ecco, il respinsabile di tutto questo è Google!Se temi che Google raccolga informazioni su di te, devi leggere le norme sulla privacy di Google che illustrano le finalità per cui vengono raccolti ed utilizzati (o meno) i tuoi dati. Dovremmo tutti essere consapevoli ed esaminare come Google utilizza i nostri dati e imparare come gestire la nostra privacy con uno strumento per la protezione dei dati online. E di Youtube cosa sapete? Prima di essere stata acquistata da Google, YouTube ha dichiarato che il suo modello di affari si basa principalmente sulla pubblicità. Probabilmente anzi quasi certamente, ancge Youtube raccoglie a nostra insaputa, i nostri dati e ricerche. Intanto tutti divremmo essere consapevoki che Google estrae e archivia dati da più fonti diverse, in base ai criteri descritti nelle sue norme sulla privacy. Ecco alcuni esempi:
Google genera un profilo dati per ogni persona con un Account Google. Una rapida occhiata all'area Informazioni personali nella tua pagina dell'Account Google ti confermerà che hai rivelato a Google informazioni sul tuo sesso e sulla tua data di nascita. Gli indirizzi vengono aggiunti facilmente alle informazioni archiviate non appena applichi un'etichetta "casa" o "lavoro" a una località per risparmiare tempo su Google Maps. Da lì, identificare il tragitto che percorri ogni giorno tra casa e lavoro è semplice come collegare due punti con una linea. Monitorando tutte le tue ricerche su YouTube, ad esempio, Google riesce a ottenere una visione ben precisa della tua vita. I video con esercizi di allenamento offrono informazioni sul tuo livello di attività fisica, i video di notizie sono indicativi del tuo orientamento politico e altri contenuti, come le serie web preferite, i video dimostrativi, la musica e i canali a cui ti sei iscritto, possono rivelare preferenze sessuali, età e appartenenza etnica. Tutti questi dati personali sensibili possono contribuire a realizzare un profilo digitale privato, che potresti non essere necessariamente incline a condividere. Come faccio a sapere quali dati ha raccolto Google su di me?Si tratta pur sempre dei tuoi dati. È quindi più che giusto avere la possibilità di vedere quali informazioni ha raccolto Google su di te. Il modo più semplice e veloce per ottenere una visione completa è quello di utilizzare Google Takeout, il servizio di esportazione dei dati della società. Dopo aver scaricato i tuoi dati di Google con Google Takeout, segui le istruzioni per dare un'occhiata al tuo profilo dal punto di vista di Google. Come posso proteggere i miei dati personali?Ora che hai potuto vedere il rapporto sui tuoi dati estratto da Google Takeout, puoi considerare le possibili strategie da adottare per limitare la condivisione dei tuoi dati e proteggere le tue informazioni personali in modo più efficace. In fin dei conti, Google non è l'unica società che raccoglie dati su di te. Lo fanno anche i broker di dati di terze parti che, diversamente Google, traggono profitto dalla vendita dei tuoi dati ad altre persone. Con AVG BreachGuard puoi configurare le impostazioni sulla privacy dei tuoi account con le piattaforme di social media e i motori di ricerca più diffusi. Questa applicazione invia inoltre richieste di revoca del consenso ai broker di dati di terze parti. In questo modo, non avendo i tuoi dati, i broker non possono venderli a qualcun altro. BreachGuard fa un altro passo avanti ed esegue la scansione del Dark Web per rilevare un'eventuale fuga delle tue informazioni personali, incluse le password, e assicurare così la tua protezione in ogni angolo di Internet. La pova di quanto dico sulla raccolta dei dati a vokte all'insaputa dei bavigatori, da parte di Googke-Youtube è presto fornita. 09 Aprile 2018. Una coalizione di 23 studi legali e associazioni a difesa dei consumatori si è rivolta all’Antitrust americana per chiedere di indagare sulla violazione di una legge che vieta la raccolta di informazioni sui minori di 13 anni per scopi pubblicitari. Un attacco in massa, un esercito per convincere la Federal Trade Commission, l’Antitrust americana, a indagare su Google. L’accusa è la violazione di una legge federale, il Children’s Online Privacy Protection Act, da parte di YouTube, piattaforma acquisita dalla società di Mountain View nel 2006. Un gruppo di 23 studi legali e associazioni a difesa dei consumatori sostiene che la piattaforma video raccolga illegalmente i dati dei bambini per creare pubblicità mirata. Una pratica vietata, appunto, per i minori di 13 anni. L’accusa Secondo la coalizione di organizzazioni, nonostante YouTube ufficialmente dichiari essere un sito destinato a chi ha già compiuto 13 anni, in realtà sa perfettamente che viene utilizzato anche dai più piccoli. E non perde quindi occasione per tracciare i filmati che guardano, la loro localizzazione, i dispositivi che possiedono e i numeri di telefono. Nonché per registrare anche gli altri siti che visitano e i servizi, senza prima chiedere il consenso ai genitori, come prevederebbe la legge federale. «Per anni — spiega Josh Golin, a capo di una delle associazioni, la Campaign for a Commercial-Free Childhood — Google ha abdicato alla sua responsabilità riguardo a ragazzini e famiglie, sostenendo falsamente che un sito pieno di cartoni animati popolari, filastrocche e annunci di giocattoli, non sia per bambini sotto i 13 anni». Secondo il gruppo di associazioni, YouTube è infatti la piattaforma preferita dai bambini americani: la usa l’80 per cento di loro, tra i 6 e i 12 anni, assicurano.
La risposta di Google Non poteva mancare il paragone con Facebook e il caso di Cambridge Analytica. «Proprio come Facebook — ha detto Jeff Chester, appartenente a un’altra associazione, il Center for Digital Democracy — Google si è concentrato sull’accumulo di enormi risorse per generare profitti invece di proteggere la privacy». Arriva la risposta di YouTube: «Nonostante non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione — dice un portavoce — proteggere i bambini e le famiglie è sempre stata una nostra priorità. Leggeremo il reclamo e valuteremo se ci sono cose che possiamo fare per migliorare. Poiché YouTube non è una piattaforma per bambini, abbiamo investito molto nella creazione dell’app YouTube Kids, per offrire un’alternativa progettata specificatamente per i bambini». Nata nel 2015 e ad oggi disponibile in 37 Paesi (non in Italia), l’obiettivo di YouTube Kids era sì quello di creare un ambiente protetto per i più piccoli, ma anche qui i problemi non sono mancati. I problemi di YouTube Kids YouTube Kids è diventata recentemente oggetto di critica. L’ambizione era quella di creare una piattaforma parallela, i cui contenuti vengono filtrati e i genitori possono quindi tranquillamente lasciarla usare in autonomia ai propri figli. Ma la promessa non è stata mantenuta. O almeno non sempre. Ci sono stati esempi di filmati violenti e scene con allusioni a sfondo sessuale. Il problema sta nell’affidamento del controllo dei video a un algoritmo che, come abbiamo imparato fin troppo spesso, non è perfetto. Tra i correlati, gli utenti minorenni potevano trovare video davvero non adatti a loro. Dove magari i personaggi erano quelli dei cartoni animati, ma estrapolati e sfruttati per mostrare scene spaventose. Google ha cercato di correre ai ripari subito dopo la denuncia del problema, con una serie di nuove regole lanciate a fine novembre e dedicate proprio ai bambini che usano la piattaforma. Ma la soluzione non sembra a portata di mano e Google ha quindi deciso di rinunciare a breve anche alla comodità di affidare il lavoro a un algoritmo su YouTube Kids, per introdurre nuovamente controllori in carne ed ossa. Più costosi di sicuro, ma anche più affidabili. |
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