Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi di Marzo 2023

GATES COME IL MAGO OTELMA.

Post n°1494 pubblicato il 12 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

In un’intervista a Onda Cero, Toni Nadal, zio ed ex coach di Rafa, ha rivelato che lo scorso febbraio Bill Gates, in occasione dell’esibizione in Sud Africa tra il nipote e Federer, aveva parlato con lo spagnolo e lo svizzero della situazione che stava precipitando in Cina e detto che l’epidemia avrebbe investito il resto del mondo. “Era già sicuro che viaggiare da marzo in poi sarebbe stato impossibile”, ha raccontato. Anche perché l’imprenditore aveva sottolineato che i paesi investono in armamenti più di quanto facciano per la sanità e non sono preparati ad affrontare eventuali epidemie. Profetico? Purtroppo sì. 

Il fondatore di Microsoft, in un Ted Talk del 2015 gestito dall’organizzazione no-profit statunitense Sapling Fondation, affermò che i virus possono essere una catastrofe anche peggiore di una guerra nucleare. “Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nelle prossime decadi, è più probabile che sia un virus molto contagioso che non una guerra. Non missili, ma microbi”, disse. Le sue parole oggi suonano come una funesta profezia su quanto sta accadendo con la pandemia da coronavirus con metà dell’umanità confinata in casa. E di recente lo stesso Gates è tornato a insistere sulla necessità che i paesi aumentino la loro capacità e velocità nella ricerca e produzione di farmaci e vaccini: “Le tecnologie esistono, se si fanno i giusti investimenti - ha affermato Gates - le nazioni possono collaborare su questo”.

 

https://www.fitp.it/Federazione/News/Attivita-internazionale/200405-gates-toni-nadal

 

Questo articolo è del 5 aprile del 2020, Gates sapeva già tutto a proposito del virus, chissà...un po' come Belpe Grillo quando a dicembre 2019 si presentò ai giornalisti "mascherato" per carnevale, con una mascherina vistosa nera sul viso, e rispondendo alle domande sul perché, poste dai giornalisti, il comico disse: "È per difendermi da voi che siete come dei virus".

Adesso a distanza di anni comprendete certamente meglio come veramente si sono svolte le cose e chi sono i burattini e i burattinai di tutta l'intera vicenda (meglio definirla pagliacciata) sul virus e l'emergenza che hanno creato ad hoc. Del resto basta leggere gli articoli sul quotidiano "La Verità" di questi giorni, per comprendere di come secondo le prove raccolte dalla Procura di Bergamo, una certa classe politica, spiace dirlo per qualcuno, ma prevalentemente schieramenti di sinistra, impreparata e cialtrona, ha governato con notizie condite a base di paura, terrore, falsita, imprecisioni... insaporite con falsi allarmi ed imposizione di restrizioni, che in altri periodi storici non sarebbero mai stati accettati.

Tutto sta venendo fuori, tutti i nodi vengono al pettine.

E come sempre accade, ride bene chi ride ultimo...

 
 
 

BRUSAFERRO E I PIZZINI A SPERANZA.

Post n°1493 pubblicato il 10 Marzo 2023 da scricciolo68lbr
 

IL MAGO BRUSAFERRO E I PIZZINI CON SPERANZA                                                                   
L'inchiesta dei PM di Bergamo prosegue e non manca di concedere grossi colpi di scena. Un esecutivo che doveva spaventare il popolo per poter imporre provvedimenti impopolari, che in altri momenti sarebbero stati inaccettabili. Errori voluti sui conteggi dei decessi per il virus.

Adesso la divulgazione dello scambio di SMS, di contenuto surreale per pochezza argomentativa, tra il presidente dell'ISS e l'ex Ministro della Salute, è prodromico al tracollo dell'intera "invenzione" della narrativa pandemica. Brusaferro è logicamente la gola profonda. Forse è la contropartita che ha pagato e pagherà per la sua incredibile rielezione. Egli è l'esecutore della magia attuata in questi anni, a scopo terroristico, di trasformare persone assolutamente sane in persone malate.
La pressione su Brusaferro come su tutti gli esecutori, pesci sicuramente piccoli della catena del terrore, ha, tuttavia, una rilevanza essenziale: ci porta ai mandanti!!!

 

 
 
 

ANTIAMERICANISMO, SENTIMENTO CHE SEMPRE PIÙ CRESCE!

Post n°1492 pubblicato il 04 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Sento parlare molte persone, e mo,te concordano nel ritenere pienamente responsabili gli USA del conflitto che si protrae tra Russia ed Ucraina e del motivo per cui non si giunge alla pace. Se si dovesse inoltre, tenere un sondaggio tra la gente, si scoprirebbe che la maggior parte persone, nel silenzio della mente, sta dalla parte dei russi. Non dalla parte di Putin, che è ritenuto responsabile di avere ordinato l'invasione dell’Ucraina, ma dalla parte russi, del popolo russo, questo si. E gran parte del motivo non credo sia puro interesse, per via delle bollette del gas, aumentate vertiginosamente dopo l’inizio della guerra, aumento che non rappresenta una risposta, una ritorsione della Russia alle sanzioni occidentali, perché i contratti in essere sono ancora gli stessi che Vigevano prima dell'invasione. Ma semplicemente perché è sufficiente guardare all'inizio del conflitto, l'anno 2014, con l'inizio dei bombardamenti da parte Ucraina alle repubbliche separatiste del Donbass. Questo oramai lo sanno quasi tutti, comprendendo pure l'ex latitante mafioso Messina Denaro, che in audio diffuso sui media, ha espresso identico parere.

Esiste dunque un antiamericanismo che va oltre le bollette, e che trae origine dall’insofferenza per "l’egemonia americana" in questi settant’anni di dopoguerra. L’inizio era stato promettente: il ricco piano Marshall per la ricostruzione dell’economia europea dopo la distruzione bellica; il trapianto della democrazia nei paesi sconfitti, Germania, Giappone e Italia.

GLI USA AVEVANO ACCANTONATO LE PRETESE IMPERIALI DELLA GRAN BRETAGNA, AVVIANDO UN’ALLEANZA INEDITA CON L’ALLORA UNIONE SOVIETICA DI STALIN, PER UNA SPARTIZIONE DEL MONDO IN AREE D’INFLUENZA, CON L’OBIETTIVO DEL MANTENIMENTO DELLA PACE MONDIALE. IL SEGUITO È PURTROPPO NOTO, I BUONI PROPOSITI SI SONO DISSOLTI, QUINDI LA CORTINA DI FERRO, LA NATO ED IL PATTO DI VARSAVIA.

DOPO DI ALLORA È ESPLOSA LA GUERRA FREDDA, E GLI STATI UNITI HANNO PRESO IMMEDIATAMENTE ATTO DI DUE FATTI. IL PRIMO È CHE SI APRIVA UNA COMPETIZIONE CONFLITTUALE CON L’UNIONE SOVIETICA, A PARTIRE DA UN SERRATO CONFRONTO MILITARE; IL SECONDO ERA CHE GLI ALLEATI DELLA NATO ERANO TROPPO IMPEGNATI NELLE RISPETTIVE RICOSTRUZIONI POSTBELLICHE, PER POTER SEGUIRE GLI USA NELLA CORSA AL RIARMO. SONO SEGUITI I 70 ANNI DI STORIA CHE FINISCONO NELL’ATTUALITÀ DI OGGI, TROPPO RECENTI PER ESSERE CONSOLIDATI IN UNA STORIA CONDIVISA. MA -STORIA A PARTE - LA “PERCEZIONE” DI COME FOSSERO IN REALTÀ GLI STATI UNITI, DOPO L’ENTUSIASMO GENERALE PER IL SOSTEGNO DECISIVO DURANTE LA GUERRA, SVANITO RAPIDAMENTE, COMINCIÒ AD EMERGERE QUASI DA SUBITO. I PRIMI ESPLORATORI DEGLI STATI UNITI, SULLE ORME DI DE TOCQUEVILLE, DA GUIDO PIOVENE AL DIRETTORE DI ALLORA DELLA GAZZETTA BALDASSARRE MOLOSSI, RIPORTAVANO DI UN’AMERICA, OCCIDENTALE FINO AL MIDOLLO, MA PROFONDAMENTE DIVERSA RISPETTO ALL’EUROPA.

A PARTIRE DALLA SUA GENTE, IMMIGRATA DA TUTTE LE PARTI DEL MONDO, ACCOLTA DAI 93 METRI DELLA STATUA DELLA LIBERTÀ, IN SEGUITO TALVOLTA MESCOLATA IN VARIEGATI MELTING POT, ALTRE VOLTE RIMASTA DISTINTA IN COMUNITÀ CON LA SALVAGUARDIA DELLE PROPRIE TRADIZIONI. LA SCRITTA ALLA BASE DELLA STATUA È ESEMPLARE: «ANTICHE TERRE… A ME DATE I VOSTRI STANCHI, I VOSTRI POVERI, LE VOSTRE MASSE INFREDDOLITE DESIDEROSE DI RESPIRARE LIBERI». NON SI NASCE AMERICANI, LO SI DIVENTA ASSUMENDO L’IMPEGNO A RISPETTARE I VALORI E LE REGOLE DELL’AMERICA. LA COSTITUZIONE AMERICANA RICONOSCE AI CITTADINI SOLTANTO UN DIRITTO, QUELLO DI RICERCARE LA PROPRIA FELICITÀ. NON C’È UN DIRITTO AL LAVORO, ALLA SALUTE, ALL’ISTRUZIONE. QUESTI DIRITTI (ALDILÀ DELL’EMERGENZA) SI DEVONO “COMPRARE”, CON I GUADAGNI DEL PROPRIO LAVORO. LO STATO S’IMPEGNA SOLO AD OFFRIRTI OPPORTUNITÀ, CHE DEVI AFFERRARE, «ALL’ONDA, SE COLTA AL FLUTTO PORTA ALLA FORTUNA». LA SOCIETÀ AMERICANA È MERITOCRATICA, COMPETITIVA, CON INEVITABILI PAUROSE DISEGUAGLIANZE. E’ ESSENZIALMENTE FONDATA SULL’ECONOMIA. LA FASULLA NARRATIVA RACCONTA POI DI GRANDI RICCHI CHE POSSONO POI DARE VITA A FONDAZIONI PER LA FITTIZIA SOLUZIONE DI PROBLEMI GLOBALI, IN STILE BILL GATES, CON LA VACCINAZIONE DELL’AFRICA. IN REALTÀ È UNA FORMA DI D'IMPERIALISMO PURE QUESTA. LA POLITICA ESTERA AMERICANA NE DISCENDE DI CONSEGUENZA. UNA POLITICA ESTERA CHE ANZITUTTO TUTELA GLI INTERESSI DEL SUO BUSINESS, IN TUTTE LE VARIAZIONI DEL SUO APPARATO INDUSTRIALE. NEL PERSEGUIRE QUESTO OBIETTIVO GLI STATI UNITI HANNO COMMESSO DRAMMATICI ERRORI: IL VIETNAM, LA SECONDA INVASIONE DELL’IRAQ, L’AFGHANISTAN. GLI STATI UNITI NON HANNO SUBITO SCONFITTE MILITARI SUL TERRENO, HANNO CHIUSO LA GUERRA CON UN RITIRO VOLONTARIO, SPESSO DISORDINATO, PER L’IMPOSSIBILITÀ DI VINCERE, SOTTO L’INCALZANTE PRESSIONE CONTRARIA DELLA PROPRIA OPINIONE PUBBLICA. L’AMERICA -PER CONTRO- POSSIEDE ALCUNE RISORSE FONDAMENTALI PER SE STESSA E PER IL MONDO: LE SUE UNIVERSITÀ, CON I SUOI PREMI NOBEL PER LA MEDICINA CHE HANNO SALVATO MILIONI DI VITE NEL MONDO; LA SUA CAPACITÀ STRAORDINARIA DI PRODURRE INNOVAZIONE TECNOLOGICA (CON I FINANZIAMENTI NECESSARI PER GLI INVESTIMENTI).

I SUOI GIORNALI PERSONIFICANO LA STAMPA LIBERA CHE RICERCA LA VERITÀ, CHE NON STA DALLA PARTE DEI GOVERNI DI TURNO. I SUOI INTELLETTUALI (SI PENSI A CHOMSKY), DA SEMPRE SOSTANZIANO LA COSCIENZA DI UNA SPIETATA AUTO-CRITICA DEL PAESE. SONO STATI GLI INTELLETTUALI E LA STAMPA A SOLLEVARE PER PRIMI IL PROBLEMA DELLA PREPOTENZA INTERNAZIONALE DELL’AMERICA E DELLA SUA DEBOLEZZA INTERNA. NON RISULTA CHE ALTRI PAESI ABBIANO AVUTO ALTRETTANTO CORAGGIO CON TANTA CHIAREZZA. O FORSE GLI ALTRI PAESI SONO ISOLE DI FELICITÀ?

GLI STATI UNITI SONO UN SISTEMA SOCIALE ED ECONOMICO CHE EVOLVE NEL TEMPO, CON EPISODI DI INDICIBILE VIOLENZA (COME LO STERMINIO DELLE POPOLAZIONI INDIGENE), E ALTRETTANTI MOMENTI DI EROISMO (COME LA GUERRA NEL PACIFICO CONTRO IL GIAPPONE). L'ANIMA USA STA CAMBIANDO: MENO BIANCA E PROTESTANTE, PIÙ LATINO-ASIATICA, PIÙ CONSERVATRICE (GLI IMMIGRATI INTEGRATI VOTANO A DESTRA), PIÙ ISOLAZIONISTA, CONCENTRATA SULLA SFIDA CON ALLA RUSSIA ED ALLA CINA. UN CAMBIAMENTO DI ORIENTAMENTO CHE SI RIFLETTERÀ DRAMMATICAMENTE SULL’ALLEATA EUROPA, SEMPRE MENO DECISIONISTA DEL PROPRIO FUTURO È SEMPRE PIÙ PRONA AI DESIDERI IMPERIALISTI AMERICANI.

GOD BLESS AMERICA AND BLESS ALL OVER THE WORLD. DIO BENEDICA L’AMERICA E TUTTO IL MONDO.

 
 
 

EX PRESIDENTE CONTE E EX MINISTRO SPERANZA NOMI ECCELLENTI DELL’INCHIESTA COVID.

Post n°1491 pubblicato il 03 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Voglio proporre l'articolo ben confezionato da Francesco Borgonovo giornalista per La Verità, di oggi Venerdi 03 marzo 2023. Prima però alcune considerazioni. Intanto si nota la solita vergognosa fuga di notizie dai palazzi di giustizia, un malcostume tutto italiano, che ha fatto si come alcune testate giornalistiche, abbiano pubblicato i nomi degli indagati, ancora prima che l'inchiesta dei magistrati fosse terminata. La riprova, a mio parere, di come la politica sia sempre più dentro ai palazzi di giustizia e di come tenti in tutti i modi di controllare e condizionare la magistratura. Seconda cosa, si notano le grandi manovre che sono già iniziate, da parte dei partiti di sinistra, per tentare di ridimensionare l'inchiesta dei magistrati della procura di Bergamo, in maniera tale da far sì che l'indagine si riduca a ben poca cosa, arrivando a condanne minime e per reati minori, usando poi questo come grimaldello per sabotare ed impedire il nascere della Commissione Parlamentare che dovrebbe fare luce sulle storture ed inadempienze sulla gestione della pandemia, almeno nella sua prima parte, così come su alcuni aspetti importanti di essa. 

Ma ora ecco l'articolo di Borgonovo. Buona lettura. 

 

"La strada che conduce alla verità sulla pandemia è ancora molto lunga, e parecchio accidentata. E senz’altro non è ancora giunto il momento di abbassare la guardia. Da ieri abbiamo la conferma ufficiale: la Procura di Bergamo ha concluso le indagini nell’ambito dell’inchiesta che per un paio d’anni circa ha esaminato nel dettaglio la gestione della prima fase dell’emergenza sanitaria. Gli indagati sono tanti, ed eccellenti, compresi l’ex ministro Roberto Speranza e l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Intendiamoci, leggere i loro nomi nella lunga stilata dagli inquirenti bergamaschi riaccende un lumicino di speranza nella giustizia italiana, soprattutto dopo le allucinanti decisioni della Corte costituzionale sugli obblighi vaccinali e le innumerevoli cause intentate in questi anni e finite in nulla. E di sicuro occorre che i magistrati vadano fino in fondo, perché di questioni da chiarire ce ne sono fin troppe. Bisognerà fare luce sulla gestione delle zone rosse nella bergamasca, sulla risposta fornita dalle istituzioni al rischio sanitario in arrivo, sulla mancanza di un piano pandemico funzionante e aggiornato. I cittadini di Bergamo hanno il diritto di sapere se la morte di tantissimi loro parenti si sarebbe potuta evitare stabilendo prima delle zone rosse oppure attivando prontamente il piano sanitario di risposta alla pandemia. Ma le incognite, allo stato attuale, sono davvero troppe, e c’è persino il rischio che l’indagine di Bergamo si riveli una potente arma di distrazione.

Per prima cosa, l’inchiesta condotta dal procuratore Antonio Chiappani e dai suoi collaboratori si muove su un terreno difficile, complicato e intricato peggio d’una foresta pluviale, ma rimane comunque limitata ad alcune fasi ben definite dell’emergenza sanitaria. Prendiamo, ad esempio, la tanto dibattuta questione del piano pandemico mancante.

Come lo stesso Chiappani ha dichiarato ieri a Radio 24, «occorre distinguere l’aggiornamento del piano rispetto all’attuazione del piano, perché un piano pandemico, pur vecchio del 2006 c’era, come c’erano stati altri piani per patologie respiratorie come la Mers e per la peste suina, con delle forme d’intervento previste. Il mancato aggiornamento del piano pandemico», ha concluso il procuratore, «riguarda il lato ministeriale, ma il nostro problema riguarda la mancata attuazione di quegli accorgi- menti preventivi del piano anti-influenza del 2006». Significa che non sarà Bergamo a stabilire chi siano i responsabili del buco clamoroso nella protezione sanitaria: quel ramo dell’inchiesta è stato passato a Roma, dove per altro da un paio d’anni sembrano essersi smarriti almeno due esposti sugli stessi temi, alcuni dei quali intentati nel 2021 da Galeazzo Bignami, allora deputato di Fratelli d’Ita l i a. Tuttavia, anche considerando l’orribile faccenda del piano (che ha come corollario la vergognosa censura ai danni dell’ex ricercatore dell’Oms Francesco Zambon e del suo report), siamo ancora in un ambito estremamente ristretto: ancora troppe, e troppo grandi, sono le magagne riguardanti la gestione dell’emergenza sanitaria. Qualche esempio giusto per rinfrescare la memoria: vorremmo sapere come fu gestita la partita dei famigerati ventilatori (acquistati a caro prezzo dall’Italia poi rivelatisi inutilizzabili) grazie all’intervento di Massimo D’Alema. Vorremmo appunto sapere chi davvero provvide a chiedere l’occultamento del report di Zambon sulla gestione dell’emergenza.  Dovremmo finalmente far luce sulla gestione della partita mascherine, in cui abbiamo visto ogni genere di disastro. Vogliamo parlare dei banchi a rotelle? E della didattica a distanza? Poi, ovviamente, c’è lo smisurato abisso dei lockdown, le misure prese per «cieca disperazione», come disse Walter Ricciardi. Infine, ci sarebbe tutta la parte di gestione emergenziale riguardante la somministrazione dei vaccini, la creazione degli hub, il monitoraggio degli effetti avversi… Insomma, capite bene che il lavoro della Procura di Bergamo, per quando sicuramente importante e ammirevole, tocca solo una minima parte dei veri problemi. In aggiunta, quell’inchiesta presenta complicazioni non secondarie. Andando con l’accetta, possiamo dire che arrivare a una condanna per epidemia colposa o per omicidio colposo plurimo non è proprio facilissimo, ed è credibile che alla fine si ottengano archiviazioni o al massimo condanne per reati minori. E qui iniziano le note dolenti. Se a Bergamo e a Roma, magari per motivi diversi, le responsabilità dei vari indagati sul piano giudiziario dovessero risultare secondarie o meno pesanti di quanto inizialmente ipotizzato, non è difficile immaginare che i corifei della Cattedrale sanitaria ne approfitterebbero per tentare di ridimensionare o ostacolare il lavoro della Commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid. Proprio ieri, infatti, sono iniziate in commissione Affari sociali le audizioni propedeutiche all’istituzione dell’organismo di indagine parlamentare vero e proprio. Come abbiamo ampiamente raccontato, le pressioni al fine di bloccare il lavoro della commissione d’inchiesta sono state piuttosto esplicite, e da parte di Pd e Cinque stelle la volontà dichiarata è proprio quella di opporsi all’indagine. Non è un caso che sui giornali di sinistra si leggano spesso editoriali indignati che invitano a non «processare l’emergenza», come ha scritto con sprezzo del ridicolo e disprezzo dell’intelligenza altrui - ieri sulla Stampa Antonella Viola. Ebbene, processare l’emergenza è esattamente ciò che si dovrebbe fare: però dev’essere un esame politico, non soltanto giudiziario. In questo senso, il lavoro della commissione d’inchiesta parlamentare è decisamente più rilevante dell’indagine di Bergamo. Solo e soltanto in quella commissione si potrà far luce su tutto ciò che è accaduto negli ultimi tre e passa anni: dalla gestione delle vaccinazioni ai maneggi sui dispositivi sanitari fino alla grottesche decisioni delle varie autorità mediche, dei Cts e degli altri organismi coinvolti. I politici e i sedicenti esperti che hanno gestito la pandemia tutto questo lo sanno benissimo, e tenteranno in ogni modo di depotenziare e sabotare il lavoro della commissione. Non vogliamo pensar male fin da subito, ma suscita qualche sospetto il fatto che - guarda caso - la fuga di notizie sulla chiusura delle indagini a Bergamo (di cui nemmeno gli indagati erano stati ancora informati, stando alle loro dichiarazioni) sia arrivata proprio in concomitanza con le prime audizioni in Parlamento. E suona vagamente sibillina una frase pronunciata ieri dal procuratore Chiappani: «Ci abbiamo impiegato tre anni, ma mi risulta che in tre anni non sia stata ancora neanche iniziata una commissione parlamentare», ha detto ad Agorà. «Quindi noi in tre anni comunque abbiamo fatto un’inchiesta» Già: loro un’inchiesta l’hanno fatta, ed è importantissima. Ma su tutta la restante parte del delirio sanitario sarà la commissione parlamentare a doversi esprimere, e chiunque tenti di danneggiarla si renderà complice dell’ennesimo insulto al popolo italiano".

 
 
 

SINISTRA ALL’OPERA PER BLOCCARE LA COMMISSIONE PARLAMENTARE COVID!

Post n°1490 pubblicato il 03 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Le grandi manovre della sinistra italiana sono già iniziate per bloccare sul nascere la Commissione Parlamentare COVID. Proprio ieri 02 marzo 2023, infatti, sono iniziate in commissione Affari sociali le audizioni propedeutiche all’istituzione dell’organismo di indagine parlamentare vero e proprio. Come abbiamo ampiamente raccontato, le pressioni al fine di bloccare il lavoro della commissione d’inchiesta sono state piuttosto esplicite, e da parte di Pd e Cinque stelle la volontà dichiarata è proprio quella di opporsi all’indagine. Non è un caso che sui giornali di sinistra si leggano spesso editoriali indignati che invitano a non «processare l’emergenza», come ha scritto con sprezzo del ridicolo e disprezzo dell’intelligenza altrui - ieri sulla Stampa Antonella Viola. Ebbene, processare l’emergenza è esattamente ciò che si dovrebbe fare: però dev’essere un esame politico, non soltanto giudiziario. In questo senso, il lavoro della commissione d’inchiesta parlamentare è decisamente più rilevante dell’indagine di Bergamo. Solo e soltanto in quella commissione si potrà far luce su tutto ciò che è accaduto negli ultimi tre e passa anni: dalla gestione delle vaccinazioni ai maneggi sui dispositivi sanitari fino alla grottesche decisioni delle varie autorità mediche, dei Cts e degli altri organismi coinvolti. I politici e i sedicenti esperti che hanno gestito la pandemia tutto questo lo sanno benissimo, e tenteranno in ogni modo di depotenziare e sabotare il lavoro della commissione. Non vogliamo pensar male fin da subito, ma suscita qualche sospetto il fatto che - guarda caso - la fuga di notizie sulla chiusura delle indagini a Bergamo (di cui nemmeno gli indagati erano stati ancora informati, stando alle loro dichiarazioni) sia arrivata

proprio in concomitanza con le prime audizioni in Parlamento. E suona vagamente sibillina una frase pronunciata ieri dal procuratore Chiappani: «Ci abbiamo impiegato tre anni, ma mi risulta che in tre anni non sia stata ancora neanche iniziata una commissione parlamentare», ha detto ad Agorà. «Quindi noi in tre anni comunque abbiamo fatto un’inchiesta» Già: loro un’inchiesta l’hanno fatta, ed è importantissima. Ma su tutta la restante parte del delirio sanitario sarà la commissione parlamentare a doversi esprimere, e chiunque tenti di danneggiarla si renderà complice dell’ennesimo insulto al popolo italiano.

 
 
 

LUCIO DALLA, GIGANTE DELLA MUSICA!

Post n°1489 pubblicato il 01 Marzo 2023 da scricciolo68lbr
 

Buon compleanno Lucio Dalla! Per gli ottanta anni dell'artista Bologna si riempie di eventi al 1° al 5 marzo. Fondazione Lucio Dalla, in collaborazione con il Comune di Bologna ed il sostegno di Banca di Bologna, si prepara, insieme ai partner Bologna Sport Marathon, CIAO Discoteca Italiana, Fondazione Policlinico Sant’Orsola, iCompany e Pressing Line a dare vita al programma di iniziative “Lucio Ottanta” che tra il 1° marzo e il 5 marzo coinvolgerà la città natale dell’artista in un affettuoso ricordo.

Il programma completo: 

1° marzo, ore 11.30 - Inaugurazione della lapide sulla casa natale dell’artista (Piazza Cavour 2) e del cartiglio storico sull’ultima casa in cui Lucio Dalla ha vissuto e lavorato (Via D’Azeglio 15). Le celebrazioni della ricorrenza degli ottanta anni dalla nascita di Lucio Dalla a Bologna si apriranno il 1° marzo alle 11.30 con l’inaugurazione, alla presenza di Elena Di Gioia, delegata Cultura di Bologna e Città Metropolitana, della lapide che i cugini dell’artista insieme alla Fondazione Lucio Dalla apporranno sulla casa natale, in piazza Cavour 2, e subito dopo, in via D’Azeglio 15, verrà svelato il cartiglio storico che indicherà l’ultima casa in cui l’artista bolognese ha vissuto e lavorato.

2 marzo, ore 21 Teatro Celebrazioni - “CIAO Rassegna LUCIO DALLA per le forme innovative di musica e creatività”. Il 2 marzo alle 21, al Teatro Celebrazioni, si terrà la prima edizione di “CIAO – Rassegna LUCIO DALLA per le forme innovative di musica e creatività”. Un evento inedito, una serata speciale di musica, nuove idee e nuovi progetti, dedicata al grande artista e ispirata alla sua straordinaria capacità di visione, che diverrà l’appuntamento annuale, a Bologna, con l’innovazione musicale. L’iniziativa, promossa da Fondazione Lucio Dalla in collaborazione con il Comune di Bologna ed il sostegno di Banca di Bologna, è stata presentata dagli ideatori, Daniele Caracchi, Pressing Line, e Massimo Bonelli, iCompany, con l’entusiasmo e la certezza di dare vita ad un evento originale che esplorerà in ogni sua dimensione l’universo della musica italiana per individuare, accogliere e valorizzare visioni originali e creative e offrire al pubblico l’intuizione della musica di domani. Nel corso della serata, condotta da Dario Ballantini insieme a Mille, verrà assegnato il prestigioso “Ballerino Dalla”, disegnato dall’artista Mauro Balletti e ispirato al brano “Balla balla ballerino”, agli artisti, alle opere, oltre che ai producer e ai talentPartner. 

3 marzo – visite guidate alla casa di Lucio Dalla

Il 3 marzo, in collaborazione con Bologna Welcome, le porte della casa di Lucio Dalla saranno aperte ai visitatori desiderosi di compiere un viaggio nella vita dell’artista attraversando le stanze dell’ultima abitazione in cui l’artista ha vissuto e lavorato, in via Massimo D’Azeglio 15. 

Dal 3 al 5 marzo “Bologna Marathon 2023” - “Bologna corre ricordando Lucio Dalla”
Il 3 marzo prenderanno il via le attività di “Bologna Marathon 2023” con l’”Expo Village” al PalaDozza dedicato all’accoglienza dei numerosi runner che arriveranno a Bologna per le gare che si terranno il 5 marzo, nel nome di Lucio Dalla. All’artista sono infatti dedicate le medaglie ufficiali della Maratona, della 30km dei Portici e della Unipol Move Run Tune Up di 21 Km sulle quali, oltre che dall’iconico cappello con gli occhiali, Lucio Dalla il suo legame con lo sport è ricordato da una strofa dell’innoPartner

4 e 5 marzo – Presentazione del libro “Il parco della luna” di Lucio Dalla, illustrato da Sarah Mazzetti ed edito da CIAO Discoteca Italiana e dell’omonimo progetto della Fondazione Policlinico Sant’Orsola dedicato all’infanzia Con CIAO Discoteca Italiana, collettivo artistico torinese che rielabora e reinterpreta visivamente la storia della musica italiana, Fondazione Lucio Dalla condivide un originale progetto editoriale per l’infanzia, un libro dedicato al brano “Il parco della luna” (IL PARCO DELLA LUNA / © 1985 EMI Music Publishing Italia - Universal Music Publishing Ricordi), illustrato dall’artista bolognese Sarah Mazzetti.

Di canzoni capolavoro Lucio Dallane ha scritte tante. Ma il suo nome forse rimarrà legato più di tutto a quel ‘Caro amico ti scrivo’, incipit di uno dei suoi brani più famosi che, come nel suo stile, è una sorta di poesia messa in musica.

Un dialogo sospeso con un amico lontano, carico della nostalgia del tempo trascorso e della triste consapevolezza di un presente imperfetto. Una lettera che vuole mandargli una carezza, insieme all’augurio di un futuro migliore, pur distante o irrealizzabile che sia. C’è tutto questo ne ‘L’anno che verrà’, una delle tante inestimabili eredità consegnate alla storia della musica dal cantautore bolognese, scomparso in Svizzera il 1° marzo del 2012, pochi giorni prima del suo 69esimo compleanno. In questo giorno di dieci anni fa Bologna, come l’Italia intera, si svegliava con una tristissima notizia: uno dei suoi figli più illustri era morto per un malore improvviso in un albergo a Montreux, la città che ospita uno dei festival jazz più importanti del mondo. Enfant prodige del clarinetto, il successo arrivò col brano 4/3/1943, destinato a crescere negli anni con pagine indimenticabili della storia della musica come ‘Piazza Grande’, ‘Futura’, ‘Anna e Marco’, ‘Com’è profondo il mare’, ‘Felicità’. Insieme a Francesco de Gregori e Ron diede vita al tour Banana Republic che per la prima volta portò i grandi della musica d’autore negli stadi.

È stato tante cose Lucio Dalla, una miniera di sorprese. Autore di super hit come ‘Attenti al lupo’ e di super classici come ‘Caruso’, regista di opere liriche, scopritore di talenti, presentatore di spettacoli televisivi. Animato da una infinita curiosità, era sempre pronto a cimentarsi in nuove sfide, in cui puntualmente eccelleva. Amava il mare, la sua Bologna, e perdutamente anche Napoli che ben si sposava alla sua grande personalità, al suo animo giocherellone, al suo umorismo surreale, al gusto per la scoperta, al suo genio. “Non so dove vanno le persone quando scompaiono, ma so dove restano” recita il Piccolo Principe. Come capita ai grandi artisti, Lucio Dalla continuerà a vivere nelle sue canzoni immortali, con cui sono cresciute generazioni di italiani. Ed è lì che per sempre resterà, tra il palco e l’addio.

 
 
 

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Le parole, quante volte rimangono
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le parole ti cambiano
le parole confortano.
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sono note che aiutano
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