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« Essenzialità e abuso | RESPIRAZIONE A MANTICE » |
Suggestioni
Post n°123 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da myself_travelcard
Alle volte capita di oltrepassare la realtà mediante l'interpretazione della stessa in maniera monoculare. Il parziale offuscamento visivo e mentale alimenta un limbo fatto di autocompiacimento, i cui confini sono di forma circolare e avvolgono come in un gomitolo. Accade anche di inciampare casualmente in un laconico botta e risposta del quale non si è protagonisti, ma che produce lo stesso effetto di una secchiata d’acqua in faccia, e dà origine ad un’indagine. Ci si ritrova quindi a trascorrere un paio d’ore sovrapponendo parole e date, formando connessioni e sensi logici, a scovare un motivo ricorrente. Lo si trova in un simbolo, di fronte al quale ci si arresta, perché oltre si presume ci sia una sorta di voragine. Questo logo nasce in un recente passato, è ancora vivo ed ha la forma del nodo che interrompe in un determinato punto il distendersi di una fune. Una corda sulla quale più nodi si ripetono identici, a voler significare di essere gemelli, e tutti dello stesso sesso. La riflessione che ne consegue è che ciò che non si è conquistato e forse mai si riavrà ha il fascino dell'abbandono simulato, della fittizia deposizione delle proprie armi, della ripetitività come effetto placebo. La suggestione di un volo al buio, di certa lucida follia o dell'immergersi alternativamente in acque limpide e torbide attrae irrimediabilmente. E ci si ritrova alla fine ad ammettere che le radici dell'origine (quelle alimentate a fuoco e ad acqua) ancora respirano, come la cenere calda dopo la combustione. Questa è forse la cronaca di una disillusione. Nasce dall'osservazione di un comportamento altrui a sfiorare il proprio e dalla conseguente necessità di scaricare qualche riga in una notte con poco sonno di inizio febbraio.
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