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Vendite ingannevoli
Post n°3167 pubblicato il 02 Novembre 2019 da namy0000
Catene di sant’Antonio, oppure addirittura offerte di aiuto ultraterreno in cambio di preghiere e devozione. Tutto corre da tempo via mail e di recente anche attraverso le più comuni chat, soprattutto WhatsApp e Messenger di Facebook, dove non è raro ricevere comunicazioni e inviti a re-indirizzare il messaggio ai propri “amici”, con la promessa di ricevere in cambio una bella notizia o, al contrario, nel caso di rifiuto, la minaccia di possibili sfortune personali. I casi più gravi e insidiosi, che possono nascondere truffe e perdite di denaro, sono i messaggi che inducono all’acquisto di determinati beni, il cosiddetto buy&share, dove spesso, a un’offerta commerciale di oggetti a prezzi particolarmente scontati, non corrisponde il reale acquisto del bene, ma una semplice prenotazione: per comprare il prodotto, infatti, l’acquirente deve attendere che altri consumatori effettuino un analogo “acquisto”. Inoltre, come spiega l’Unione nazionale consumatori, ‹‹l’ottenimento e la consegna del bene sono resi estremamente aleatori, non essendo noti i meccanismi di scorrimento della lista e i tempi di attesa››. Sul tema è intervenuta ancora una volta l’Agcom, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha avviato tre nuovi procedimenti nei confronti dei sistemi di vendita buy&share. L’accertamento riguarda la società Oobs S.r.l.s. (sito: www.girada.it) e Zuami S.r.l.s. (www.zuami.it) per contestare la mancata ottemperanza ai provvedimenti n. 27636 e n. 27637 del 10 aprile 2019, per la quale i professionisti erano già stati sanzionati. L’Autorità, che in questi procedimenti si è avvalsa della collaborazione del Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza, contesta alle tre società anche il mancato riconoscimento del diritto di recesso e quello di rimborso di quanto originariamente versato. Per l’Unione nazionale consumatori, che aveva già segnalato Girada all’Antitrust, si tratta di una notizia positiva per i diritti degli acquirenti: ‹‹Ora speriamo che si accerti rapidamente la verità e che, in caso di conferma della pratica scorretta, vi sia una pesante sanzione e non una chiusura del procedimento con impegni. Buy&share, catene di Sant’Antonio e multilevel marketing sono tutti sistemi di vendita scorretti e ingannevoli che condizionano indebitamente il consumatore, inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso›› (FC n. 43 del 27 ottobre 2019) |
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