Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

 

« Buon Primo MaggioIl prima e il dopo »

La michetta condivisa

Post n°3333 pubblicato il 01 Maggio 2020 da namy0000
 

A Pinocchio si è allungato il naso a furia di bugie, a me per il piacere, di lunga data, dell’”allungare” il naso e sniffare la fragranza del pane fresco uscire dalle panetterie.

Una volta ondeggiavo risoluto e allegro fra i tavoli di un ristorante facendo il cameriere e, tra le mie mansioni, era quella di recarmi dal mugnaio a prendere le farine per la preparazione delle paste – tagliatelle, tagliolini, agnolotti eccetera.

Un giorno arrivo al mulino e vedo il mugnaio sconsolato. Che c’è, gli chiedo.

Mah, le farine sono diverse. Anche i grani forse. Hanno aggiunto questo e quello per accelerare lievitazione e cottura, degli enzimi. Sì, i panettieri lavorano meno duramente, però…

In effetti, da quel momento coinciai a notare in Piemonte a lenta scomparsa dei pani, delle forme e dei profumi cui ero abituato: la grissia, l monferrina, il libretto e altri, tutti di pasta dura.

Questo mi ha rattristato. Nella stessa misura, tuttavia, uguale e contraria, rallegrano le iniziative, e senza contare ciò che vi sta intorno.

Ah, il pane! Che meravigla. Sulla michetta, lunga fu la disputa tra quella piena e quella vuota: qual è la più buona? Questioni di lana caprina: tutt’e due, dico io, anche se un’artigiana di via Pola, venuta dal Veneto, ne faceva una de secondo tipo, vuota ma piena di sapore, della cui mollica ricordo ancora la consistenza e che ancora adesso mi sogno.

E fuori dal negozio, prima di ricevere il capogiro, entrando – una specie di sindrome di Stendhal – andavo, allungavo il naso e fiutavo dall’esterno, di là dalla vetrina, cercando di attribuire le venature del profumo a ciascuna delle forme esposte. E il naso si allungava, si allungava nell’impossibilità del compito.

Pensare che certuni il pane non lo mangiano per scelta, e pensare che per altri è alimento base e se manca manca tutto. Pensare che il piccolo Anatolij Kuznecov, scrittore ucraino come Gogol’, si vide costretto a triturare le castagne matte, amare e aspre e di solito immangiabili, perché la guerra aveva tolto il pane. Il non ancora scrittore mangiava castagne matte sognando il pane. Molti sognano il pane.

So che è anche metafora del nutrimento e della bontà, una bontà che rimbalza dalle papille gustative allo spirito e all’anima: buono come il pane. Il pane è con noi generoso. Nutre. Per giunta lo si può farcire. E costa poco.

Ma, chiederebbe l’innocente, e non il bamba ma il bambino, quanto costa essere buoni come il pane? (Fabio Marco S., Che vi do!, periodico n. 93 del Luglio 2019).

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

namy0000cassetta2lcacremaprefazione09annamatrigianonoctis_imagoacer.250karen_71m12ps12Penna_Magicanonnoinpensione0donmarco.baroncinilisa.dagli_occhi_bluoranginellaninettodgl19
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie per aver condiviso questa esperienza così intensa e...
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
 
RIP
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
 
Siete pronti ad ascoltare il 26 settembre le dichiarazioni...
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
 
C'è chi per stare bene ha bisogno che stiano bene...
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
 
Ottimo articolo da leggere sul divano sorseggiando gin...
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963