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Messaggi del 07/06/2020

Forse si chiamava Maria

2020, Avvenire 6 giugno.

A Roma, Maria, donna dell'Est prostituìta e uccisa

Il corpo di una 40enne massacrata di botte giace in obitorio da giorni, nessuno lo richiede. Arrestato il compagno, forse era incinta e costretta ancora a vendersi. Volontari e vescovo pregano per lei

Forse si chiamava Maria. O forse no. Forse aveva trenta anni. O forse di più. Di sicuro faceva la prostituta, ma non per scelta. Anche durante la pandemia. E di sicuro è morta sola, uccisa a botte, il 12 maggio, dopo un giorno di agonia. Ammazzata molto probabilmente dal compagno. Un fatto ignorato, rimasto invisibile per 25 giorni come la vita della donna, fino a oggi, quando i carabinieri hanno arrestato il compagno, 41 anni, rumeno. Ed è emerso che si chiamava davvero Maria. Sì, Maria Drabikova, 40 anni, slovacca. L'aveva trovata la mattina dell’11 maggio, per caso, un giovane mentre portava a passeggio il proprio cane nel parco rifugio di tante fragilità. Siamo lungo la Cristoforo Colombo, la grande arteria a scorrimento veloce che porta al quartiere romano dell'Eur.

Zona di prostituzione, soprattutto ragazze rumene, bulgare, slave e rom. Maria era una di loro. Ma nessuno si è fatto avanti, nessuno parla, nessuno per giorni è venuto a riconoscerla, nessuno ha chiesto il suo corpo martoriato dalle botte. Non si sa chi contattare. Anche perché molte delle ragazze che si prostituiscono non dicono alle famiglie cosa realmente fanno in Italia. Si vergognano. E spesso il protettore toglie loro i documenti.

Così da 25 giorni Maria è nella camera mortuaria, abbandonata, così come era stata ritrovata nel parco, confusa per un mucchio di stracci che solo l'abbaiare insistito del cane ha fatto poi scoprire essere il corpo di una donna agonizzante. Una donna invisibile, un'altra goccia del mare di invisibili della città. Invisibili ma merce di quel mercato del sesso invece ben visibile e tollerato. 

Sembra che Maria fosse incinta. Purtroppo anche in gravidanza le fanno prostituire. Anzi, è terribile dirlo, ci sono dei clienti che cercano proprio donne incinte. E pagano di più.

Nel pomeriggio Adriana e decine di altri volontari si sono raccolti in quel piccolo spazio verde, l'ultimo luogo che la donna ha visto da viva. Hanno raccolto l'appello di don Gianpiero per essere insieme in un momento di preghiera e di riflessione. 

"Siamo qui come uomini, come cristiani e come credenti di altre fedi perchè nessuno merita di essere ammazzato in un prato di una cittàe ancor più una persona fragile come Maria, senza dimora e donna. È contro Dio e la sua volontá”. "Siamo qui - aggiunge don Gianpiero - per ricordarla. La cosa più terribile per un essere umano è che nessuno lo riconosca. Tocca a noi fare in modo che non accada". Perchè la storia di Maria non è l'unica. "Conosciamo tante ragazze come lei e per questo chiediamo che la societá si faccia carico di loro perchè possano uscire da questa condizione". Chi è qui ha giá fatto una chiara scelta. "Vogliamo unire le forze - legge una volontaria - e continuare con speranza a impegnarci in ogni ambiente di vita e di lavoro perchè la violenza sulle donne sia ogni giorno di più sostituita dal rispetto, dalla stima, da spazi di partecipazione, dal riconoscimento di pari diritti e pari dignitá tra uomini e donne".

Viene letto il brano del Vangelo di Matteo nel quale Gesù annuncia che "i pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio". E ancora parole di papa Francesco sulla tratta ("Molti hanno le mani che grondano sangue a causa di una complicità comoda e muta") e di don Oreste Benzi sulla prostituzione ("Credo che nel loro peccato c'è tutto il nostro peccato d'indifferenza"). Una giovane volontaria legge un lungo elenco dei diritti di "ogni donna" che si conclude con queste dure parole: "Ma tutti questi diritti non saranno mai raggiungibili finchè ci saranno uomini che, solo perchè è donna, la fermeranno in strada o al lavoro per chiederle: "Quanto costi?"". In un grande silenzio. "Questo silenzio - ammonisce il vescovo - è diverso da quello dell'indifferenza che non ha ascoltato le grida di Maria". E un lungo applauso abbraccia il suo ricordo.

 
 
 

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