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« Pensieri in filaIl paradosso di Virgilio »

Il bambino malmostoso. Ovvero perché a casa è sempre utile tenere un dizionario dei sinonimi

Post n°327 pubblicato il 05 Ottobre 2013 da viburnorosso
 

Capita che un giorno assolutamente identico al precedente i ricci si annodino in capricci, la linea morbida del profilo tiri fuori degli spigoli che non avevi mai notato e che all’uscita di scuola ci si ritrovi catapultati direttamente nel buco nero della preadolescenza.

Nessuno mi capisce! – diventa la frase che motiva tutto senza spiegare niente.
E le lacrime il modo più facile per provare a sciogliere i nodi di una tristezza che invece si aggroviglia sempre di più.
Capisci immediatamente che non sarà facile e rimpiangi il tempo pieno della scuola elementare, quando almeno potevi rimandare al tardo pomeriggio gli scontri generazionali, e ripensi a quella volta che ti era sembrata un’ingiustificabile lagna che insistesse tanto per un pacchetto in più di figurine. 
Ah, beata ingenuità! Non sapevi ancora cosa ti aspettava!

Eri sicura di conoscerlo, di tenere in tasca la chiave della sua felicità, che bastava un niente a strappargli un sorriso, e invece ti ritrovi davanti ad uno sconosciuto riottoso che ti sfida in altezza, divorato dalla nostalgia di un presente che non riesce ad afferrare.
Vorresti dirgli di smetterla di correre avanti alla vita, ma l’inquietudine che lo domina è inconsolabile, e talvolta prende le forme dell’assurdo, in un crescendo che è impossibile controllare e più saggio ignorare.  
Soprattutto perché il ragazzo rivela l’innata capacità di riuscire a sovrapporre le sue incoercibili smanie alle tue irrimandabili scandenze domestiche e lavorative.

 

    -     Al corso di nuoto sono il più piccolo di tutti e sono tutti più veloci di me! [lacrime]

    -     Allora vediamo se è possibile spostarti al corso delle 6,30.

    -     Nooo, che sei matta? A quello delle 6,30 ci sono solo femmine, meglio fare la figura del lentone con i grandi.  [tono di patetica rassegnazione]

    -     Però non te ne va bene una!!!

    -     Uffa ma perché mi dici così? E poi questa sera volevo invitare Scrocchiazzeppi a cena ma la sua mamma non vuole. [voce lamentevole]

    -     Allora prova a chiedere ad Occhibelli!

    -     Non può neanche lei, perché finisce il corso di danza troppo tardi e a quell’ora è stanca! [sospiro di autocommiserazione]

    -     Però Gufetto devi anche capire che la gente ha delle cose da fare e mica tutti possono essere disponibili per te solo perché tu vuoi un amichetto a cena. Devi saperti adattare alle necessità degli altri!

    -     Però non è giusto, perché è venerdì ed è l’unico giorno che io mi posso riposare. E per me riposarmi vuol dire stare con i miei amici! [voce incrinata]
Mica la mia vita può essere solo la scuola e i compiti a casa il fine settimana!
[singhiozzo con risucchio di mocciolo dal naso]

    -     Mi dispiace, vabbè dai stasera ti cucino i wurstel con le patate e ci vediamo un bel film!

    -     Non è la stessa cosa. E poi se ci penso al film mi viene ancora più tristezza! [tono afflitto che vira nuovamente verso la lamentazione]

    -     Cos’altro ti è capitato?

    -     Ieri sera volevo vedere come finiva la puntata del mio telefilm preferito, era una settimana che l’aspettavo [voce che inizia a cedere al pianto]

    -     E scusa perché non l’hai visto? Avevi anche finito i compiti in tempo!

    -     Perché a metà puntata mi è scappata la cacca e sono dovuto andare in bagno, poi mi sono messo a leggere Topolino … e quando sono uscito il telefilm era già finito. [scoppio di pianto con singhiozzi]

    -     Gufetto, tu stai diventando veramente malmostoso!

    -     E che vuol dire questa parola? [crescendo di singhiozzi]

    -     Cercala sul dizionario e poi dimmi se non ho ragione!

    -     Trovata! C’è scritto: “capriccioso, esigente, incontentabile, imbronciato, scontroso, delicato, difficile, pretenzioso, schizzinoso, scontento, smorfioso, sprezzante, viziato”.
Tu sei ingiusta con me!
[contegno offeso a soffocare i singhiozzi]

    -     Bè direi che a parte “smorfioso e sprezzante”, le altre difinizioni ci stanno tutte, no?

    -     Anche “schizzinoso”? Non puoi dire che io sia schizzinoso! [voce incrinata e supplichevole]

    -     E davanti ad un piatto di zucchine cosa sei?

    -     Tu proprio non mi capisci! È meglio che me ne vada di là! [acquisita consapevolezza del proprio stato di “incompreso”. I sospiri virano nuovamente verso il pianto]

 

Nell’attesa che l’ormone del pianto ritorni ad un livello accettabile, il che solitamente accade nell’arco di poche ore, e comunque, immancabilmente, al primo giorno di non scuola, sappiate che anche un dizionario dei sinonimi può rivelarsi impensatamente utile.
Se non a risolvere il problema, quantomeno a spostarlo in un’altra stanza.

 

 
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