Viburno rosso

Lo zaino con le rotelle, ovvero la sconsolante inutilità dei regali utili

-     Allora Gufetto, come è andata la festa dello Scienziato? Ti sei divertito?

-     Sì, molto, però povero Scienziato!

-     Perché?

-     Sai cosa ha ricevuto come regalo? uno zaino trolley e dei vestiti! poveraccio!

-     Beh, ma lo zaino trolley glielo abbiamo regalato noi insieme agli altri amici. Guarda che è un oggetto utile e anche molto costoso! Io penso che gli abbiamo fatto proprio un bel regalo.

-     Sarà! Ma secondo te, un oggetto che si usa per andare a scuola e delle cose che servono per coprirsi sono dei regali?

Nell'universo maschile gufesco tra le proprietà definitorie di regalo sono categoricamente banditi gli aggettivi:
utile,  funzionale e pratico,
soprattutto se applicati ad ambiti quali:
scuola e lavoro e igiene personale (leggasi sciampi, profumi e roba saponosa),
i quali sono per loro natura ontologicamente incompatibili con la natura gioiosa di un regalo e piuttosto affini al concetto di dovere e tortura.

Un regalo deve essere qualcosa di ludico, giocoso e ricreativo.
Preferibilmente smontabile, riducibile in mille pezzi, e riassemblabile a casaccio.
Insomma, in una parola, qualcosa di piacevolmente inutile.
Quindi non una maglietta o uno zaino a rotelle.
E tantomeno una confezione di bagnoschiuma profumato.
A meno che non possa essere interamente consumata per fare le bolle di sapone sotto alla doccia.

[Non ci  avevo mai pensato, ma il concetto di "regalo utile" è probabilmente un'elaborazione cognitiva femminile dell'età adulta]