Creato da viburnorosso il 02/06/2011
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« Di credenze, spiritualit...Finalmente »

Madeleine al neon

Post n°346 pubblicato il 07 Dicembre 2013 da viburnorosso

Un giorno torno a casa:  ora, stesso traffico, stessa strada.
Anche i pensieri sono gli stessi di sempre. 
Cioè non esattamente gli stessi del giorno prima, ma comunque pensieri stanchi di quel tipo che si fanno a quell’ora della giornata.

Attraverso la piazza, passo sotto al ponte, supero l’incrocio all’angolo dove un tempo c’era la libreria, ed è lì che con la coda dell’occhio percepisco un dettaglio in grado di riattivare residue connessioni neuronali:
davanti alla vetrina del fornaio hanno appeso le luminarie di Natale.
Le prime che mi capita di vedere quest’anno:  un discutibile fiocco rosso al neon al cui interno splende stilizzata una candela sopra una foglia di agrifoglio.

Provo un moto di inquietudine.
Piano piano nella testa mi si accendono melassosi motivetti di pandori e panettoni buoni buoni, faccio un rapido calcolo mentale e mi rendo conto che mancano meno di venti giorni all’evento più atteso dell’anno.

Anche stavolta la rivelazione mi ha colto di sorpresa: non sono pronta per tutta la paccottiglia regalizia, ma soprattutto, per lo psicodramma del pranzo di Natale in famiglia.
Non si potrebbe spostare il tutto a gennaio?
Volendo anche ai primi di febbraio, giusto il tempo di abituarmi all’idea!

Questo è il mio primo pensiero. 
Ma subito ne segue un altro. 

Come una nostalgia di vischio e pungitopo. 
Di bambinelli nella greppia.
Di mani appiccicose di resina e porporina dorata.
Di attese da ingannare.
Di bustine di zucchero a velo  da far nevicare sul pandoro. 
Della vecchia scatola degli addobbi da recuperare in cantina, sotto al secchiello e gli accessori da mare. 
Dentro le campanelle dorate e un babbo Natale grande di stagnola colorata che la zia aveva spedito dalla Germania e nessuno aveva mai avuto il coraggio di scartare. 
Con il tempo gli strappi sul vestito avevano inaspettatamente svelato un cuore di cioccolato, e io custodivo quel suo segreto con rammendi di carta argentata. 

Ero ancora nella vecchia casa sulla Via Cassia,  quella col grande salone doppio con i pavimenti di marmo.
L’albero era vero e le palline di vetro: una volta avevo avuto l’azzardo di studiarne  un po’ troppo da vicino una, quella era caduta a terra spaccandosi in migliaia di schegge opalescenti e io ero rimasta con il gancetto metallico in mano che sembrava uno quegli affari che stanno dentro alle lampadine, anche se una lampadina, a dire il vero, non avevo mai avuto il coraggio di aprirla, nonostante più volte mi fosse venuto di desiderio di vedere cosa succede a far uscire la luce.

Ricordi inattesi, che la mente è capace di rievocare e ripercorrere nei pochi secondi in cui le luminarie del fornaio eseguono per intero il loro giro di luce.
Fiocco … candela …  agrifoglio …  
E sono di nuovo le sette di sera di un freddo pomeriggio di dicembre. 
Tiro dritto. Sciarpa al collo, mani in tasca e un principio di tenerezza in fondo alla via.

 
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Commenti al Post:
sciarconazzi
sciarconazzi il 07/12/13 alle 15:53 via WEB
Io devo fare uno sforzo per rievocare "IL Natale"...
Muore tutto. Anche la forza evocativa.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 07/12/13 alle 16:12 via WEB
è la disillusione che fa parlare così. Anche a me a volte viene di pensarlo, poi c'è sempre qualcosa per cui, suo malgrado, sorprendermi.
(Rispondi)
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 07/12/13 alle 19:37 via WEB
Suo Malgrado e Tuo Bengrado! ;o)
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 10/12/13 alle 16:57 via WEB
Bengrado ... Bengrado ... capitale della ...?
(Rispondi)
partiellement_Vu
partiellement_Vu il 09/12/13 alle 10:38 via WEB
soffice, come una fetta di panettone.
p.s.:ho detto panettone, eh!
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 10/12/13 alle 16:57 via WEB
Ovvio, senno avresti detto torrone!
(Rispondi)
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 09/12/13 alle 20:14 via WEB
Basterebbe guardare un po' più avanti.
Concentrarsi sulla Pasqua, per esempio, sulle uova con sorpresa di cioccolato, sulla Primavera e la prima rondine che non la fa.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 10/12/13 alle 16:59 via WEB
ottima idea, e già che ci sono perché non al ferragosto, con le spiagge affollate e il solleone?
Anche se ho paura che la circolarità del tempo mi riporterebbe rapidamente tra panettoni e pandori!
(Rispondi)
kallida
kallida il 10/12/13 alle 13:57 via WEB
Io ormai c'ho fatto il callo, sono ormai 25 anni che mi pesa il Natale, perciò non ho più nemmeno la nostalgia perché è rimasta ricordo di belle cose e non è andata oltre, ora spero solo di costruire altrettanti buoni ricordo per chi ne ha voglia;)
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 10/12/13 alle 17:01 via WEB
Infatti l'idea di creare ricordi puliti d'infanzia a chi ha ancora l'innocenza di crederci è l'unico pensiero che rende realmente più tollerabile il Natale!
(Rispondi)
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 11/12/13 alle 09:49 via WEB
Mi hai fatto tornare in mente un pensiero che avevo rimosso: devo ancora appendere le lucine all'albicocco nudo che c'è in giardino. Pensa che piacere, con tutto il fango che avrà lì attorno. Chissà perchè accantoniamo sempre certi pensieri?
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 11/12/13 alle 10:22 via WEB
lasciamo perdere, io ieri sera dopo aver addotto tutte le scuse possibili e immaginabili, ho dovuto cedere alle richieste del Gufetto di addobbare l'albero (finto). Metri di lucine annodate da spicciare e poi disporre sui rami residui, che l'anno scorso tre si sono pure staccati. Per terra ovviamente è rimasta una coriandolata di aghi verdi di plastica da dover spazzare.
(Rispondi)
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