alienata

II Capitolo

Rajasthan: Bikaner

3° giorno 8 Agosto:  Mandawa Bikaner

Sveglia all’alba, dopo la prima colazione nel fantastico palazzo di Mandawa, saltiamo sulla nostra Chevrolet ,con il nostro prode Dilip, in direzione Bikaner!
Lungo la strada ci fermiamo in un ristorantino per turisti, non è snobbismo ragazzi… vi posso assicurare che le stazioni di servizio per “indiani” sono impraticabili anche per un viaggiatore temerario e con la flora intestinale di un ippopotamo, sono tanto luride quanto affascinanti, infatti assomigliano molto alle taverne dell’antica Roma: una tenda nera che protegge dal sole gli avventori, una baracca con un bancone munito di fori dove vengono messe delle giare di terracotta colme di cibo e bevande… 

Autogrill indiano

E' inutile dirvi che le condizioni igieniche qui sono drammatiche, almeno dal nostro punto di vista “europeo”... o ancor peggio “italiano”… Se solo ci fossimo azzardate a bere quell’acqua o a mangiare quel cibo ci sarebbe venuta l’epatite virale o il tifo!
(alla fine ci è venuto un accidenti anche mangiando e bevendo nel locali 5stelle!!)
In questo sito gaudente c’è anche un market, sempre per turisti, dove, prese dal sacro furore per gli acquisti, ci compriamo due edizioni mignon del Kamasutra in italiano… (come primo acquisto non è male nevvero?)

Arrivate in prossimità di Bikaner ci fermiamo nel nostro Hotel L’ Hertiage Resort  , un albergo davvero carino e confortevole. Pochi minuti per sistemare i nostri bagagli in albergo e andiamo a visitare la città…

 Bikaner sorge nel deserto del Marwar , questa città è famosa per il suo splendido palazzo, all’interno del forte di Junagarh, costruito dal Raja Raj.

Il forte di Bikaner

Il forte è circondato da un ampio fossato. Per entrare al suo interno si passa dalla Suraj Pol, la porte del sole, davvero imponente. All'interno del complesso si trova un maestoso tempio indù, in cui la famiglia reale celebrava la nascita dei figli e i matrimoni dei propri membri…
Dicono che sia uno dei palazzi più belli del Rajasthan… io non sono ancora riuscita a capire qual è stato il mio preferito, ma di scuro questo è uno dei meglio conservati.
La visita del palazzo è stata traumatica, ma molto suggestiva…
C’era un caldo assassino, davvero incredibile, secondo me sfioravamo i 45° C., ovviamente io e Manu eravamo senza un goccio d’acqua.
Una donna provata dal caldo Entrate dalla famosa porta del Sole (ora capisco perché l’hanno chiamata così) ci ritroviamo all'interno del cortile del palazzo. Le guardie ci dicono (in Indi) di aspettare perchè dovevano formare un gruppo. Morale della favola: attendiamo più di un’ora nell’atrio, con una temperatura che si avvicinava a quella della fusione dell'acciaio, con la speranza che si accumuli un numero sufficiente di  visitatori per poter così iniziare il giro del palazzo!

Prospetto esterno del palazzo

Il nostro gruppo era in lingua indu ed inglese ed era composto da circa quindici persone: turisti di tutti i paesi e parecchi indiani, due di loro mi sono rimasti particolarmente impressi...  Erano due indiani musulmani (la religione si riconosce dall’abbigliamento) puzzolentissimi che, ovviamente, ci precedevano nelle sale e lungo gli stretti corridoi del palazzo, io praticamente sono rimasta in apnea per 3h! La guida illustrava la visita prima in indu e poi in un inglese approssimativo(o forse sono io che non ci capisco un belincite??)
Il palazzo è davvero fastoso e intatto nel suo splendore, rimangono molti complementi d'arredo davvero degni della fama di raffinatezza e lusso che avevano i Maharaja.

Un supellettile antropomorfo del palazzo

Il complesso è immenso ed è disposto su più piani, ricchi di terrazze e di balconi con le pareti traforate, dalle quali le donne del palazzo guardavano la vita esterna della città.

Sul terrazzo (60°C) 

Nella terrazza del terzo piano sono anche riuscita a respirare un po' di aria di casa... Infatti al centro del terrazzo, all'inteno di un vaso, era piantata una immensa pianta di.....

Basilicum Indiano (per fare pesto alla genovese!!)

Basilicooooo...  Yuhmmmm!! Se non ci fosse stato quel cartello intimidatorio, che mi vietava addirittura di annusarlo, l'avrei strappato dalla terra rovente e mi sarei fatta un bel vasetto di pesto (Oh, come mi mancava!!!)
Sulla terrazza principale, all'ultimo piano, c'erano si e no 60°... ma la vista era mozzafiato!

 Bikaner... panorama

Comunque ad un certo punto, prima che mi prendesse un colpo, ci siamo dileguate definitivamente, anche perché eravamo entrate nell’ennesima sala delle armi del maharana, dove per ogni pugnale, lancia, scimitarra, sciabola e armatura la nostra  giuda zelante  si perdeva in discorsi lunghi e pallosi…
Comunque il palazzo è davvero molto bello e, nonostante la tortura del caldo infernale e della puzza nauseabonda, vale davvero una visita!

Dopo la visita al palazzo e al forte di Bikaner, ci facciamo portare a Deshnok, a circa 20 km da Bikaner,  per visitare il Karnimata Temple.
Ne avevamo sentito parlare in Italia, avevamo letto qualche articolo molto interessante su questo sito che ci aveva incuriosite. Infatti questo è un tempio molto particolare… ed è anche detto il “tempio dei topi”! 
(Uhhhhh… chi mi conosce sa bene che io adoro quei teneri roditori!!! Non per niente il mio ex fidanzato, l’amore della mia vita, aveva l’appellativo di TopoNeo ed io ero il TopoLeo).
Comunque, tornando al Karnimata Temple, credo che sia stata una delle esperienze più belle del viaggio per lo stato di “contemplazione allibita” che mi ha lasciato.
Appena arrivate notiamo il cartello “Karnimata the 8th wonder of the World”, hehehe, non gli bastava avere in Taj Mahal, dovevano avere anche l'ottava meraviglia del mondo  in India!