alienata

Jodhpur :  Veduta della città "blu"!

Si dice però che le case siano state così dipinte perchè questo colore tiene lontane le zanzare... (Sarà vero? Bhe, potrei provare a dipingere la mia casa di Bologna di azzurro... Tentar non nuoce!)
Jodhpur è indubbiamente una delle città che mi ha colpita di più.
E' la seconda città per dimensioni del Rajasthan, dunque caotica, ma di certo molto caratteristica... Ed anche qui non manca il traffico e il rumore assordante dei clacson

Jodhpur: Traffico cittadino, famiglia in moto! (una delle foto più belle del viaggio)

Il forte è fantastico, arroccato su un declivio roccioso è decisamente imponente e con le sue mura e torri cilindriche pare essere una cosa sola con la rupe sulla quale si innalza. Percorrendo una salita tortuosa (moooolto tortuosa) e oltrepassando sette porte fortificate, si entra nel forte.

Jodhpur: Forte di Mehrangarh

La cosa che mi ha colpita maggiormente di questo forte è senza dubbio la storia, piuttosto macabra a dire il vero, del Sati compiuto dalle 15 vedove del Maharaja Man Singh che nel 1843, dopo la sconfitta del Maharaja, si immolarono in uno Jauhuar , ovvero un Sati di gruppo, per sottrarsi alla condizione di schiave e salvaguardare così l'onore proprio e del loro marito sconfitto in battaglia. 
Questa storia, letta sulla guida, si concretizza quando giunte in prossimità della Lohapol, o Porta di ferro, troviamo scolpite 15 impronte di mani, una per ogni donna sacrificata.

Jodhpur - Forte di Mehrangarh: bassorilievo commemorativo del Sati

Ma che cos'è un Sati?
Il Sati è l'antica usanza indù di cremare viva la vedova sulla pira funebre del marito morto. Premetto che questa pratica è divenuta illegale, ma (haimè) sporadici casi si verificano ancora oggi nei villaggi dell'India, infatti proprio nei giorni del nostro soggiorno, su un quotidiano indiano, abbiamo letto una notizia che parlava di una vedova che aveva praticato il suicidio rituale in un villaggio dell'Utthar Pradesh..
... Così la vista delle 15 impronte di mani sulla porta di ferro ci ha fatto pensare a quando quelle donne si dovettero buttare ancora vive in mezzo alle fiamme...
Potrebbe anche risultare romantico se non fosse per il fatto che questa pratica era obbligatoria e non era una scelta!

Oggi questo forte è un museo, così ci godiamo la vistita delle sale lussose, gli appartamenti del maharaja delle sue spose e dei cortili interni...

Jodhpur - Forte di Mehrangarh: Cortile

La nostra visita è stata effettuata in tutta sicurezza state tranquilli, infatti nel palazzo esisteva un sistema anti-incendio infallibile...

Jodhpur - Forte di Mehrangarh: Impianto anti-incendio

Abbiamo avuto addirittura la fortuna di vedere un "vigile del fuoco" piuttosto particolare in azione...

Jodhpur - Forte di Mehrangarh: Vigile del Fuoco!!!

Comunque il forte è bello da togliere il fiato ed arrivate in alto notiamo che in cielo, sopra ai bastioni, si vedono planare centinaia di falchi, la visione è davvero emozionate, non ne avevo mai visti così tanti, volano danzando e librandosi nel cielo con una grazia e un’eleganza uniche… Avvicinandoci ai bastioni ci accorgiamo del perché fossero tutti lì … infatti sulle pietre arroventate dal sole giacevano resti di interiora di animali, lasciate dagli abitanti della città per nutrirli.
E’ commovente vedere che gli indiani cercano di nutrire tutti gli animali.

Jodhpur - Forte di Mehrangarh: Falchi sui bastioni

Mentre scende la sera  il tramonto ci dona uno spettacolo unico, creando un contrasto incredibile tra il cielo infuocato e le case blu.
Da rimanere senza fiato…

Alle sera ci facciamo portare da Dilip in un ristorante il: “The Rock” (non andateciiii) posto che ha sancito la mia definitiva rottura con la cucina indiana… Ormai sono nauseata dal sapore e dall’odore del masala, tutti i piatti hanno lo stesso sapore, carne, pesce, verdure, perfino i dolci! Nella mia mente inizia a manifestarsi la certezza del digiuno al quale mi sottoporrò nei giorni a seguire e la speranza di tornare in italia MAGRA… (speranza ovviamente disattesa)