a me l'anima please

pepite d'amore

Ieri ho visto un documentario sull'estrazione dell'oro. Alcune miniere si trovano a 3500 metri di profondità. Si ricavano solo poche decine grammi da una tonnellata di materiale. Poi si deve raffinare, lavare, purificare con soluzioni chimiche prima di avere il mitico oro. Insomma non è difficile, ma abbastanza complesso sì. Ho pensato ke anke per ottenere il bene da noi stessi dovremmo fare delle operazioni simili. Entrare prima in noi stessi, estrarre e poi pulire, purificare. Tutti quanti noi cerchiamo l'amore, ma quello sentimentale. Io lo chiamerei individuale, cioè verso un altro individuo. Invece dovremmo prima trovare quello universale,( l'oro ) perché teoricamente se tutti noi l'avessimo trovato, quanti meno problemi avremmo nei rapporti individuali e quindi nelle desiserate relazioni d'amore. Un abbraccio.

Piacere e dolore

E' giusto un mese ke ho iniziato a bloggare e tanto x fare una relazione sull'esperienza vissuta direi ke noi utenti bloggers ci dividiamo in due: quelli ke finalizzano i loro comportamenti alla ricerca del maggior piacere e quelli ke invece vivono una situazione di dolore. Senz'altro, paradossalmente, nel primo gruppo ci sono anke coloro ke raggiunta una saturazione di dolore rispondono a forme di piacere: sfida, vendetta, eccitazione ecc. Cioè sentono piacere nel dolore. Questa reazione è a volte istintiva e agisce a livello inconscio. Nel secondo gruppo c'è chi prova ad uscire dal dolore acquisendo piacere con la tolleranza alla frustazione, necessaria x la ricerca di sentimenti affettivi rivolta soprattutto al primo che ci aiuta.
L'nconsapevolezza di queste emozioni e questa confusione, sul piano esistenziale, tra piacere e dolore possono causare il fascino della violenza, dell'odio o dell'indifferenza rifacendoci sul nostro prossimo.
Sembra ke l'emozione del dolore sia innata, e ci richiami, infatti a volte, pur vivendo fortunatamente in uno stato contrario, proviamo a mettercela tutta per ritornarvici.
Ciao a tutti. ( e in bocca al mostro )

passeretti

Oggi dopo aver messo sul davanzale del forno esterno decine di molliche di pane, come faccio quotidianamente, m'ero seduto in veranda ad osservare la pioggia. I miei cani accucciati accanto a me si leccavano le zampe, incuranti delle foglie arancioni delle querce che ogni tanto planavano sul prato. Ero distante una decina di metri dal forno, ma per i passeretti ero una minaccia spaventosa. Si vede ke per loro devo essere brutto parecchio. Nonostante, per agevolarli, restassi immobile come alcuni artisti di strada travestiti da statue, gli uccellini posavano le zampette sul marmo, mi guardavano e svolazzavano via. Ma non tutti. Una sparuta minoranza riusciva ad imbeccare una mollica e gloriosamente tornare al nido. Ho capito allora ke nella vita la paura non paga mai e ke solo il coraggio, la determinazione e la volontà sono le qualità necessarie per riuscire a realizzare i nostri sogni.