Creato da Midnight_Raver il 21/11/2007

Negli angoli di casa

Negli angoli di casa cerchi il mondo, nei libri e nei poeti cerchi te...

 

Un anno sono 365 giorni

Post n°383 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da Midnight_Raver

Questo dato ovvio è il miglior titolo che sia riuscita a trovare. Un anno sono 365 giorni. Ognuno di essi prezioso e degno di essere vissuto. Ognuno di essi "worth it", che non mi viene in italiano ma non è questa la cosa essenziale. La cosa essenziale è che questo era il blog di una persona sola, delusa, illusa e ferita. Senza piangermi troppo addosso, anche perché il 90% delle volte me l'ero andata a cercare, posso guardare indietro a 365 giorni fa, al freddo che faceva, molto più di ora, a chi eravamo e a cosa ci siamo detti, e sorridere deliziata di cosa mi aveva riservato la vita. Penso che la cosa più bella che possa capitare a un essere umano è essere amati esattamente così come si è, e amare senza reconditi progetti di modifica dell'altro. Con un tesoro del genere, tutto assume un sapore diverso. E ogni mattina e ogni sera cercarsi e trovarsi dà un senso più vero alle cose.

A questo penso, nel letto della nostra casa nuova in cima ai tetti di questa città che amo, che mi rende felice ogni volta che scendo le scale e mi immergo nella sua vita. A questo, che brilla di una luce così vivida da oscurare le brutture e la tristezza del passato. A questa nuova vita così vicina al cielo, dopo dieci anni di piano terra e seminterrato. Alle grida degli ubriachi che arrivano dalla strada (il prezzo che si paga per abitare in mezzo alla movida), che col passar dei mesi iniziano ad assumere un significato, e al vibrare dei pavimenti di legno quando passa il filobus che va fino a Buda.

Penso anche che nulla sia gratis, nella vita, e che ci sia sempre un bilancio, e un prezzo da pagare. Quello che pago io, e lo pago con gioia, è lo spegnersi della mia creatività. La vedo farsi fiacca e scrollare le spalle, come a dire che non ne vale la pena. E davvero, perché perdermi in qualche altro mondo, quando amo e assaporo quello in cui vivo?

Ci sono tempi che si aprono e si chiudono. Quello che in parte si riflette in questo blog è un tempo chiuso senza rimpianti. E soprattutto (e in ogni caso) con nessun rimorso.

Quello che si è aperto 365 giorni fa è tutto da vivere. E ho intenzione di farlo.

Non è escluso che torni ad avere voglia di tenere un blog. Non cancello questo, come non si cancella il passato, e se mai ne farò un altro il link sarà anche qui.

Ma la Raver adesso abbassa il cappuccio e può di nuovo legare i capelli, tiene la chitarra nel fodero e non si affaccia quasi più neanche su Facebook. Sorride, guarda il passato, e pensa di essere diventata miope, perché più di una quindicina di mesi indietro non riesce quasi più a vedere.

 
 
 

Minchia...

Post n°382 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da Midnight_Raver
Foto di Midnight_Raver

Io non ce l'ho mica, la tuta da sci!

 

 
 
 

Afasica

Post n°381 pubblicato il 21 Settembre 2009 da Midnight_Raver

Si dice, mi hanno detto, o forse me lo sono inventato io, che quando parli un'altra lingua sei un'altra persona. In parte, non so se solo metaforicamente, è vero.

Quello che è sicuro è che il cervello vive ogni giorno sotto sforzo. Perché per quanto la si sappia bene, un'altra lingua utilizza (se non mi sono inventata anche questo) un'alta parte del cervello. E' come quando inizi ad andare in bicicletta: per quanti chilometri tu abbia macinato a piedi, i muscoli delle gambe fanno male.

E come quando si scende dalla bici dopo un lungo giro di iniziazione, l'unica cosa che si ha voglia di fare è sbragarsi sul letto e chiedere a qualcuno di allungarti il posacenere o la bottiglia.

Poi quando si cammina a piedi, non è più lo stesso. Non è mai più lo stesso. Non è una questione di velocità, e neanche di fatica. E' più quella cosa che ti scatta quando tutto ti sa di già visto, già vissuto, da abbandonare.

Solo che quando parli un'altra lingua quello che dovresti archiviare, per coerenza di metafora, è un po' più che un modo di locomozione. E non è né facile, né, tutto sommato, giusto. Così quel che rimane è la stanchezza, la poca voglia di raccontare, che è poi poca voglia di tradurre (lo faccio già diverse ore al giorno, controvoglia).

E di tutti i buoni propositi di scrittura rimane quello che resta quando di fronte alla vita ti dici che avresti dovuto "fare di più". Un'alzata di spalle e qualche rimorso sfiancato, da scacciare con una manata come una mosca d'autunno.

 
 
 

Sarò sempre io, starò sempre qui

Post n°380 pubblicato il 05 Settembre 2009 da Midnight_Raver

Sarò sempre io, starò sempre qui, in questo angolino da cui si gode una strana visione del mondo, dietro queste pupille ora contratte, ora dilatate, ora - di rado - adattate alla luce dell'ambiente circostante.

Sarò sempre io coi piedi che si muovono da soli, anche quando scorre il sudore, anche quando il cuore si affatica. Con i miei fili da avvolgere e srotolare, con le mie corde di violino ben tese.

Sarò sempre io anche tra dieci anni, sorriderò con la bocca storta e parlerò con chi mi starà vicino. E continuerò a riabbracciare gli amici passati, sapendo che tutto è per sempre. Anche il disprezzo. Ma soprattutto l'amore.

 
 
 

Il suono del silenzio

Post n°379 pubblicato il 22 Agosto 2009 da Midnight_Raver

Il suono del silenzio è coperto appena da quello della lavatrice. Dopo tanta musica e tante parole, dopo tanti passi e passaggi scroccati, dopo la polvere e il raffreddore, il sole feroce e la pioggia infuriata, dopo tanto guardare il cielo e camminare col naso all'in su per scoprire nuovi fregi sui palazzi imparati a memoria, è il tempo della lavatrice e del silenzio. E' il tempo dello zaino sul lato vuoto del letto, e delle stoviglie coperte per non farle impolverare.

Oscillo sempre tra i miei due estremi, la casalinga nevrotica e il punkabbestia, quella che spolvera le cianfrusaglie e dorme vestita perché si fa prima. E sembra quasi di essere in quei giorni che precedono la scuola, quando sei ancora al mare ma ormai è per poco, e gli amici sono già tornati e cominciano a organizzarsi per godere da casa l'ultimo spicchio d'estate. Quando le ore che precedono la partenza servono a chiudere tutti i conti aperti, a rivestire i mobili di vecchi lenzuoli e staccare per sicurezza l'acqua e il gas. Quando hai salutato sventolando la mano quelli che carichi di bagagli procedono verso l'autostrada, e ti giri e rientri a lavare i piatti della cena. E sai che appena sistemato tutto sarà il tuo turno di imboccare il viale, e svoltare in fondo per iniziare il viaggio.

E' solo che non è esattamente così. Fatico a crederlo, ma questo volo che mi aspetta è solo una parentesi nella mia vita. Non un rientro in tema a parentesi chiusa. E questa inversione dei fattori cambia il prodotto. Lo cambia eccome!

Arriverà l'inverno e rimpiangerò le uscite serali senza cappello. Si alzerà il vento a tagliare la faccia e penserò ai rari giorni in cui imprecavo alla tramontana. Verrà la neve e guarderò con invidia le previsioni di sole e i gradi positivi segnati sulla mappa per la mia città. Ma poi mi coprirò bene e uscirò incontro a ogni nuova avventura, e terrò le mani in tasca e la bocca chiusa, perché con l'altra parte di me tante volte basta starsi a guardare.

E così arrivano le mie vancanze romane. Con qualcuno di voi ci si vede presto :)

 
 
 
 

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evviva le scintille speciali...quelle veramente...
Inviato da: elizabeth77
il 17/06/2011 alle 10:11
 
:) (e non ho detto "e quanti treni!")
Inviato da: Midnight_Raver
il 16/06/2011 alle 15:37
 
Hi hi hi. Rido? Sorrido compiaciuta di te :-)
Inviato da: LaDonnaCamel
il 16/06/2011 alle 14:53
 
Qualche capace c'è, ma gli è che l'incapaci...
Inviato da: xenuca
il 08/06/2011 alle 20:46
 
i tuoi amici sono ufficialmente residenti, io non ancora...
Inviato da: Midnight_Raver
il 08/06/2011 alle 14:42
 
 

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