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« Dietro una voce.Scoperta la tomba di Gesù? »

Perdere la lingua a scuola, stiamo veramente deragliando.

Post n°386 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da mariano6
 

MILANO — Un gioco. «Tira fuori la lingua, forza...». Un gioco? «Tira fuori la lingua che te la taglio, così non parli più». La maestra lo dice una, due volte. Alla terza l'alunno è a tiro. Sono già due volte che va al cestino a temperare la matita. «Ancora?». L'insegnante sorride, certo, ma adesso prende un paio di forbici e abbassa le lame sulla bocca. Un taglio netto. Il bimbo ha 7 anni e mezzo ed è vivace come vuole l'età. Ma ora sanguina a dirotto. Piange. Allora subito in bagno con la maestra a sciacquare, poi giù in segreteria, la telefonata alla mamma, al 118 e di corsa all'ospedale pediatrico «Vittore Buzzi». Il gioco finisce con cinque punti di sutura, lo docente sospesa «a titolo cautelativo», una denuncia per lesioni e una richiesta di danni. La famiglia contro scuola e insegnante. Che all'inizio, in bagno, avrebbe provato pure a convincere il bimbo: «Non dire alla mamma che sono stata io, ma che hai fatto tutto da solo». Ma poi monta in ambulanza e crolla: «Non volevo, signora, mi dispiace. Non so come sia potuto succedere».

L'insegnante di sostegno è costernata, doveva essere solo un gioco come era avvenuto altre volte, ma adesso il coltello ha inciso seriamente la lingua del bambino. Non vuole tornare più a scuola ed ha  paura dei coltelli, anche a tavola scappa quando ne vede uno. Ci possono essere diverse chiavi di lettura, dall'incidente maldestro di un insegnante disperata che prova un espediente per cercare di tenere le redini di una classe un pò difficile. Oppure da colpa assoluta e voluta dall'insegnante, con deliberato consenso e piena avvertenza di ciò che stava facendo. Il resto penso sia solo fuffa!immagine

 
Rispondi al commento:
fanny1984
fanny1984 il 27/02/07 alle 12:20 via WEB
Amen! Quanto hai ragione!
Anni fa ho fatto da animatrice al Grest estivo. Avevo un gruppo di ragazzini scapestrati, indisciplinati e casinisti.
Uno di questi bambini un giorno ha preso uno più piccolo, innocuo e tranquillo ed ha cominciato a spintonarlo a destra e a manca, senza ragione. Ad un certo punto l'ha spinto contro al muro e gli ha fatto picchiare la testa, facendogli molto male.
Sono intervenuta portando via il ferito e mandando in punizione il bambino infame, lasciandolo dentro all'oratorio senza giocare con gli altri, per un pomeriggio intero. Non mi sono azzardata a toccarlo nemmeno con un dito. Il bambino ha urlato come un pazzo tutto il pomeriggio, dicendo parolacce che io nemmeno mi sognavo e rivolgendomi qualsiasi tipo di insulto gli passasse per la testa.
Il giorno dopo è arrivata la sua adorata mammina "indignata" per il mio comportamento, dicendo che il suo bambino era arrivato a casa provato, fisicamente e psicologicamente, per la punizione che gli avevo inflitto.
Ora di chi è la colpa?
 
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