Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 01/11/2007

Savicevic: "Vucinic deve giocare con Totti"

Post n°824 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Dejan Savicevc, presidente della federazione calcistica del Montenegro, è intervenuto a Rete Sport commentando la prova di Mirko Vucinic, attaccante della Roma: "E' l'orgoglio della nostra nazione - ha detto - un grandissimo calciatore. Ha bisogno soltanto di essere schierato con continuità, nel suo ruolo ed emergerà sicuramente. All'inizio ha avuto dei problemi con il modulo di Spalletti. In nazionale gli ho consigliato di andar via, poichè quando non si trovano spazi a 24 anni è meglio andar a giocare altrove, poichè è l'età da sfruttare maggiormente per un atleta." "E' necessario secondo il mio punto di vista -  continua l'ex fantasista del Milan - trovare un modo per far giocare Vucinic insieme a Totti, Mirko non deve sostituire il capitano della Roma, poichè è un fenomeno assoluto nonchè la storia del proprio club, ma coesistere con lui". Sul ruolo di Vucinic, Savicevic è categorico: "Può giocare al massimo una o due partite sulla fascia sinistra in caso di necessità ma lui è una punta centrale e quello è il suo ruolo, dove sa dare il massimo. Quando l'ho incontrato gli ho detto, da amico, di continuare a lottare e di non esser giù di morale poichè le sue qualità sono immense e le dimostra sempre in nazionale dove segna ogni volta che viene convocato. Qui in Montenegro è già una leggenda, tutti tifano per lui ed è un idolo per tutti i giovani del paese".

 
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Post N° 823

Post n°823 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

 
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Totti si allena ancora a parte

Post n°822 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

La Roma, dopo aver vinto il derby giocato ieri sera, stamattina alle 10 si è ritrovata al Centro Sportivo di Trigoria, per la seduta di allenamento prevista per le 11.00. Tutti presenti, ad eccezione di Daniele De Rossi, in permesso accordato dalla società. La maggior parte dei calciatori che ieri sera è scesa in campo ha svolto lavoro defaticante, ad eccezione di Cassetti, Tonetto, Mexes, Pizarro e Perrotta, che insieme agli altri hanno disputato una "sfida" in famiglia con la Primavera di Alberto De Rossi. Hanno svolto lavoro differenziato Taddei e Andreolli. Totti, invece, continua a svolgere il programma di recupero.

 
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Stanno a rosica'!!!

Post n°821 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

La notte del derby, stavolta, è tutta in un racconto senza fiato. Vince la Roma, lo fa senza Totti come il 26 febbraio del 2006, ultimo urrà giallorosso nella stracittadina Capitale. Un brindisi romanista sofferto, a tratti avvincente, ma mai così rumoroso da far stordire la Lazio ed i laziali! 

«È una vittoria importante perché gli scudetti si vincono con le piccole», dirà, a fine gara, il Capitano giallorosso che aveva sofferto in tribuna come un tifoso qualunque!

I laziali rosicano e si imbestialiscono! Zauri ci resta male e ribatte: «Ancora una volta Totti ha dimostrato di avere poca intelligenza».

NO ZAURI, TU HAI DIMOSTRATO DE ROSICA'!!! E PURE PARECCHIO!!!

LE DICHIARAZIONI DI TOTTI FANNO IL PAIO CON TUTTE LE PRESE PER IL CULO FATTE DAL SIG. ROSSI E LE SUE PIPPETTE DOPO IL 3-0 DELL'ANNO SCORSO!!!

ZITTI E ROSICATE, BURINI!!!

 
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De Rossi: "Oro godo io!"

Post n°820 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

«Sono felice per gli sfottò subiti dai laziali. È sempre bello»

Capitan Futuro felice per il derby vinto, ma domenica a Empoli non ci sarà per squalifica.

«È una grande gioia: ogni derby è diverso, ma il sapore è sempre quello - ha raccontato a Roma Channel Daniele De Rossi, uno che il sapore del derby lo sentirà ancora per parecchi anni, e sempre da protagonista - siamo stati bravi, abbiamo fatto una buona partita contro un'ottima squadra. L'unica paura c'è stata sul tre a due, visto che avremmo dovuta chiuderla prima la partita, in vista dell'inevitabile calo fisico che avrebbero avuto. E invece quel gol gli ha dato forza per gli ultimi assalti, e sinceramente un minimo di paura c'è stata». Forse anche qualcosa di più di un minimo, e la squadra, con Totti in tribuna e Mancini già uscito, senza punte di ruolo in panchina, è stata costretta ad aggrapparsi a un Vucinic ormai esausto, che dopo aver siglato il gol del pareggio, servendo anche l'assist del tre a uno, è stato costretto a raccogliere le ultime forze per far salire la squadra, prima di lasciare il campo a Cicinho. «È un momento importante per Mirko, ma anche per tutta la Roma: continuiamo così e cominciamo già a pensare all'Empoli. E quando saranno a disposizione sia Mirko che Francesco insieme non credo che avremo problemi a sostenerli: l'Inter ha sei attaccanti di valore, e mica cambiano modulo ogni volta che ne esce uno». È salito in cattedra, il capitano del futuro, nella seconda metà della ripresa, quella in cui la Roma è sembrata a un passo dal baratro, un pareggio contro una squadra nettamente inferiore, e dopo aver condotto con due gol di vantaggio, rischiando persino di trovare il quattro a uno quando Perrotta ha sfiorato la doppietta in pallonetto, trovando la grande risposta di Ballotta. Poi è arrivato il tre a due, e tutto è sembrato sin troppo complicato. «Fossero stati dieci minuti dopo il gol di Ledesma ce l'avremmo fatta con meno problemi, ma venti è stata dura. Ma anche quegli ultimi minuti sono stati una grande gioia: abbiamo stretto i denti, come una squadra vera. Era stata una gioia gigantesca cantare "Roma, Roma, Roma" a Milano, farlo nel derby è stata un gioia tutta particolare. Totti l'ha vissuta da tifoso, ma è riuscito a starci vicino lo stesso, adesso speriamo che rientri presto. Godiamocela stasera e domani (ieri e oggi, ndr) questa vittoria, e poi pensiamo all'Empoli, che il campionato è lungo, e siamo a tre punti dall'Inter, che domenica ha una gara difficile».

Dichiarazioni da capitano in pectore, ma poi, con le telecamere spente ma i taccuini ancora aperti, Daniele si è lasciato andare, da tifoso vero qual è. «Sono felice soprattutto per gli sfottò subiti dai laziali, in particolare per quello che ha trovato il mio telefonino e mi chiama tutte le notti: questa volta una brutta notte la passerà lui». Unica nota stonata della sua giornata, quel cartellino giallo preso al quarto d'ora della ripresa per aver allontanato i pallone quando la Lazio doveva battere una punizione: era il quarto stagionale (il terzo, quello della diffida, era arrivato proprio domenica, a San Siro), e farà scattare la squalifica. E per la prima volta in questa stagione la squadra dovrà fare a meno di lui: le aveva giocate tutte e dieci, sempre dal primo minuto, unico a riuscirci con Tonetto, non sarà facile per Spalletti reinventare il centrocampo senza di lui.

 
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Auguri Giorgio Rossi, anima della storia della Roma!

Post n°819 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Se diciamo che la storia della Roma è passata per le sue mani non corriamo il rischio di risultare banali; potrebbero anzi definirci riduttivi, perché ogni volta che, come ieri, Giorgio Rossi compie gli anni, il vento della memoria soffia sull'album di una vita spalancandolo a beneficio di chi ancora non c'era o di chi vuole essere aiutato a ricordare: per quei polpastrelli, sono passati i polpacci di Losi, Santarini, Rocca, Di Bartolomei, Giannini, Voeller, Totti, De Rossi... Le alterne vicende, le date da ricordare, quelle che la memoria collettiva vorrebbe rimuovere, che fosse un rigore di Kennedy o un 17 giugno divelto dal piede del Capitano, uno dei suoi mille figli a cui ha coccolato i muscoli e l'anima. La mascella volitiva di Capello, la nicotina di Zeman, gli aggettivi di Spalletti: lo sfondo ai primi piani era sempre lui, la faccia bonaria e gli occhi chiari dello zio simpatico che tutti avremmo voluto avere, o del negoziante di fiducia del quale ci si può sempre fidare ad occhi chiusi. Vederlo sfilare, ogni volta, carico di borse e medicinali, per accomodarsi in panchina quando tutto sta per cominciare, vuol dire, ogni volta, rallentare il giro delle lancette, costringere il trascorrere schizofrenico del tempo a frenare un attimo, il tempo di un'inquadratura, per ritrovare una stilla di continuità fra il nostro passato di tifosi, quando il calcio era ancora ad esagoni bianchi e neri, e un presente in cui la differenza fra l'amore che resiste e il disamore che avanza la fa proprio, a vantaggio dell'amore, un volto che si è arricchito senza invecchiare, e ad ogni espressione si possono vedere riflessi un gol, un rigore sbagliato, un torto arbitrale. La storia, quella vera, non può andare in pensione. Auguri!

 
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Mexes: "La vittoria nel derby è per i tifosi"

Post n°818 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

«Sul gol di Rocchi è stata un po' colpa mia». È dura per Mexes dover riconoscere i propri errori. Ma Philippe lo fa con la stessa eleganza, l'identica naturalezza, con cui esce palla al piede dalle difese avversarie. I capelli biondi freschi di doccia, un sorriso illuminato dai tre punti, Philippe si confessa a Roma Channel : «Questo derby non è stato facile. Abbiamo sofferto, soprattutto verso la fine. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta». Sì, Philippe, ce l'abbiamo fatta. Ma con quella sofferenza che a Mexes si legge negli occhi: «Non possiamo lottare come fa la Lazio, perché noi siamo molto più forti. Però è stata una partita difficile, che si era messa male dopo il gol di Rocchi».

Cosa ha pensato Philippe dopo il vantaggio laziale? Mexes sospira: «Beh, che non potevamo iniziare peggio. Devo ammettere che sul gol di Rocchi è stata un po' colpa mia. Ma poi abbiamo preso coraggio e abbiamo vinto la partita». Paradossalmente, proprio l'errore su Rocchi ha dato una scossa anche a Mexes: «Sì, dopo il gol mi sono un po' svegliato e sono cominciato ad entrare con più cattiveria sulla palla, più concentrato, perché non è semplice per un difensore riprendersi dopo un errore del genere».

Phil riconosce, però, che buona parte di quello svarione va annoverato fra i meriti di Rocchi, un autentico cecchino della Roma (quello di ieri è stato il suo terzo gol nei derby): «Già, devo fargli i complimenti per quella giocata». Per la Roma sono tre punti preziosissimi, che le consentono di tenere a un successo di distanza l'Inter. Il ciclo terribile è finito, adesso c'è l'Empoli. Philippe, come tutta la squadra (evidentemente, catechizzata a dovere da Spalletti anche negli spogliatoi) non vuole gongolare sul successo nel derby. Perché domenica c'è l'Empoli e il "Castellani" è un campaccio . La Lazio è acqua passata, Mexes ne è consapevole: «Speriamo bene, ora, ma sappiamo che a Empoli non sarà facile. Negli ultimi due anni abbiamo sempre perso o pareggiato».

È la forza di questa Roma, che non accetta di dormire sugli allori dopo solo dieci giornate campionato, perché la stagione è ancora lunga. Mexes è d'accordo: «Le partite con l'Empoli sono anche più importanti del derby». Phil, gladiatore francese, romano d'adozione e romanista da una vita (anche se prima non lo sapeva) fa la dedica più bella. Non ha fatto gol, ha vinto un derby: «E voglio dedicarlo ai tifosi della Roma e ai miei compagni». Non alla famiglia? Non al piccolo Enzo? Philippe sorride alla telecamera:« Quando farò un gol, lo dedicherò a lei». Alla sua seconda famiglia. Perché alla prima, a quella romanista, ha già dedicato un derby e quell'assist al bacio per la rete, strepitosa, di Mancini.

Diciamocelo francamente: dopo quel servizio per Amantino, chi di voi non lo aveva perdonato per la "svista" su Rocchi?

 
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Spalletti: "Dedicata a Giorgio Rossi!"

Post n°817 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Durante la partita non si è fermato un attimo, Luciano Spalletti. Lo sentiva troppo questo derby, d'altronde doveva farsi perdonare la pesante sconfitta dello scorso anno, tre gol non sono facili da dimenticare figuriamoci in una città come Roma. E ieri sera Luciano si è preso la sua rivincita, in una partita che la Roma ha vinto sia sul campo sia in panchina. A fine gara il tecnico toscano è il ritratto della felicità. E si porta accanto a sé Giorgio Rossi, vero simbolo giallorosso, che festeggia 77 anni.
«E' la mia guida all'interno della Roma, volevo che tutti gli facessero gli auguri. Qunado sono arrivato qui a Roma c'erano alcune cose che mi sfuggivano, ci ha pensato lui a spiegarmele».
Vucinic, ancora decisivo dopo le perle con Sporting e Milan. Ieri sera un gol e un assist. Può giocare insieme a Totti?
«Potrebbero coesistere benissimo, è già successo anche in passato. Mirko anche stasera, è partito molte volte dall'esterno, la differenza tra i due ruoli è di pochi metri. Guardate Rocchi e Pandev: sono tornati spesso indietro e si sono allargati per prendersi il pallone. Vucinic potrà giocare accanto a Totti, potremmo inventare qualcosa di diverso: non vedo il problema».
Francesco ha detto che in caso di necessità potrebbe tornare a fare il trequartista, però non sembrava molto convinto...
«Io faccio sempre quello che mi dicono i giocatori ma se ogni tanto ho bisogno di qualcosa loro mi vengono incontro».
Cosa ha fatto la differenza nella gara contro la Lazio?
«La differenza l'hanno fatta i gol, è stata una sfida equilibrata».
Merito anche della Lazio.
«Loro sono molto bravi a ripartire in velocità: il gol di Rocchi è il simbolo del loro modo di giocare. Poi con quel rombo in mezzo al campo ti creano sempre dei problemi».
La Roma ha vinto perché più "cattiva" nei momenti cruciali.
«In campo c'erano due squadre che sanno dare confidenza alla palla. Forse noi abbiamo qualche "colpo" in più e siamo stati bravi a sfruttarli. Vinciamo ancora senza Totti? C'era già successo, ricordiamo che Francesco anche lo scorso anno è stato infortunato».
La Roma ha smesso di giocare sul 3-1?
«Non abbiamo smesso di giocare sul 3-1. Siamo stati bravi a giocare, dovevamo fare attenzione e non abbiamo rischiato niente anche se potevamo qualcosa in più come sviluppo quando la Lazio è venuta avanti in maniera un po' scriteriata. Nel secondo tempo ho ridisegnato la squadra con Panucci più stretto e Tonetto e Cassetti più larghi».
Mancini è andato via senza festeggiare.
«Io dentro gli spogliatoi l'ho visto molto contento»
La vittoria quanto vale?
«Vale tantissimo perché dà forza e certezze».
Gli ostacoli più difficili sono alle spalle, ora il calendario è tutto in discesa.
«Bisogna riuscire a strappare più palloni, come fanno le piccole squadre, e sopra a questa base metterci la creatività che hanno i miei calciatori».
E adesso? Andrà a festeggiare?
«Mi piace andare a casa. M ami piace anche andare in giro a vedere la gente che festeggia».

 
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Non c'è niente di più bello!

Post n°816 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

UN... DUE... TRE!!!

«Segnare al derby è bellissimo». Parole vere in assoluto. Ancora di più se i protagonisti della vittoria sono proprio i giocatori più discussi di inizio stagione. Vucinic, Mancini e Perrotta. Ovvero l'attaccante che non segnava mai, il brasiliano che si era fermato a Lione e il trequartista con i piedi "spigolosi " che non trovava la porta. E invece loro hanno spazzato via la Lazio: Bum, bum e ancora bum. Un tris da sogno, come quello di Mirko Vucinic, al terzo gol in otto giorni «Che bello il gol derby». In molti avevamo pensato e detto che non era da Roma, che non aveva carattere. Più la gente allo stadio vedeva che era stanco e più lui correva. Più ripetevano che era cotto di stanchezza e più ringhiava sull'avversario. Eccolo il nuovo Mirko, quello aspettato per un anno e mezzo e che è sbocciato tutto insieme, all'improvviso. Quella di ieri sera era la prova del nove e lui si è divorato la Lazio. Un gol sfiorato («Lì ho sbagliato. Dovevo incrociare, e invece ho tirato sul primo palo. E' stato bravo Ballotta, molto meno bravo io, anzi sono stato scandaloso»), un assist, decine di giocate preziose, stop deliziosi, sponde. Una meraviglia. E poi quel gol, di un'importanza fuori dal comune, quando la Roma cominciava a vedere i fantasmi. «Segnare al derby è bellissimo. Un'emozione unica spero di vincerne tanti altri» ha detto a fine partita con una dedica da romanista vero: «Questa vittoria è per Giorgio Rossi che ha compiuto gli anni. Tutti i successi sono importanti, ma quelli nel derby secondo me valgono di più. E' stata una partita "molto difficilissima" loro non avevano niente da perdere, noi invece sì. Dovevamo rimanere in scia scudetto. Speriamo di continuare così».

E' questo il nuovo Vucinic: umiltà e grinta, fredezza e istinto. Quell'istinto che lo ha fatto schizzare come una molla dopo il pareggio. Una corsa verso la Tevere, a cercare la sua gente, i romanisti. «Se segno al derby impazzisco» aveva detto alla vigilia. E allora chissenefrega se è arrivata l'ammonizione per essersi tolto la maglia. Spalletti, dal suo punto di vista, ha fatto bene ad arrabbiarsi, ma chi glielo dice a uno che questo momento lo aspettava da chissà quanto che doveva controllarsi! La Roma ha vinto il derby e allora va bene tutto. E lo sa anche lui, il Van Basten del Montenegro (è stato Tonetto, uno di quelli che lo conosce meglio, a paragonarlo al cigno di Utrecht) che quel gol ha avuto senso solo al fischio finale: «L'importante era vincere. Non sono stato io da solo a far vincere i miei compagni nelle ultime partite. Se non ci fossero stati i miei compagni, non avremmo potuto fare nulla». Fa bene Vucinic a mantenere l'umiltà che gli ha permesso di arrivare dove è arrivato ora. Ma intanto la Roma e i romanisti si godono un giocatore super. Uno al quale i gol facili non piacciono, come quello solo davanti a Dida a San Siro, come l'occasione di ieri calciata addosso a Ballotta. Poi però è arrivato il tocco vincente. E da lì è iniziata la sua cavalcata, una spina continua nel fianco della Lazio. E ora? Adesso chi lo toglie un giocatore così?

Spalletti ci sta già pensando a far convivere Vucinic e Totti. Fino a domenica Mirko aveva detto che sperava nel rientro del Capitano nel derby, lui era pronto a farsi da parte. Adesso però ci ha preso gusto: «Dove gioco quando rientra Francesco? Non so dovete chiedere al mister, starà a lui decidere».

Felice Vucinic, addirittura raggiante Mancini. Non ha voluto parlare, è scappato via, ma la sua faccia sorridente valeva più di mille parole. E quel sorriso che andrà avanti per settimane in tutta la città era stampato anche sul volto di Simone Perrotta. Quello dei gol mancati. Si è rifatto con gli interessi. Un "sombrero" a Ballotta e via col tango: «Sono soddisfatto, credo che si veda già dal sorriso. Abbiamo fatto una grande partita, con tutto che nel finale abbiamo sofferto. Forse non siamo partiti benissimo, all'inizio erano andati meglio loro, ma lo svantaggio ci ha svegliato. Il momento peggiore è stato il gol di Ledesma, che ci ha spaventato, anche perché fisicamente non eravamo al meglio. Paradossalmente in quel momento la Lazio stava meglio di noi, con tutto che stavamo sopra di un gol: il 3-2 di Ledesma gli ha dato grande entusiasmo. È andata bene, siamo contenti. Il gol è stata una grande emozione, francamente non sapevo neppure dove andare ad esultare. Sinceramente non sto benissimo: ho saltato più di un allenamento, non sono al 100%, ma giocando non posso che migliorare. E se faccio gol è ancora meglio».

Poi, dopo le critiche per le dichiarazioni arrendevoli sulla lotta per lo scudetto, lancia la sfida all'Inter: «Le altre hanno vinto tutte, sarà un campionato avvincente, di certo non finirà come l'anno scorso. Questa vittoria ci dà grande euforia, ma bisogna vincere già da domenica sennò si torna subito indietro». A domenica, all'Empoli, i giocatori ci pensano da subito. I romanisti no. Per i tifosi la festa è appena iniziata.

 
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Tre zucche, zitti e a... Valmontone!!!

Post n°815 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

VANIFICATA LA DOPPIA ILLUSIONE DEI BIANCOCELESTI, TORNIAMO A VINCERE IL DERBY: E LA LAZIO È A UN PASSO DALLA SERIE B!

Strepitosa rimonta dopo il gol di Rocchi, poi Ledesma accorcia. Si soffre ed è tutto più bello!

Corre l'Inter e la Roma sta dietro, senza mollare di un centimetro, vincendo uno dei più bei derby della storia di questa città, senza Totti che soffre ed esulta in tribuna e gode alla fine come tutti, maledicendo il supplemento di sofferenza cui la Roma costringe l'Olimpico già in festa, mollando la presa sul 3-1 (complice anche una scelta tattica di Spalletti che schiaccia di molto la squadra) e rinculando paurosamente sul 3-2 di Ledesma, 24 minuti prima della fine delle ostilità. Prima avevano segnato Mirko Van Basten, a pareggiare il sinistro iniziale di Rocchi (orfano, nell'occasione, di Mexes), e Mancini, quattro anni dopo il tacco de Dios. Poi Perrotta ad inizio ripresa, sfruttando un altro mirabile assist di Vucinic, a sancire quella superiorità che s'è vista tutta e netta quando la partita non ha vissuto momenti convulsi. Quando invece s'è giocato sui nervi, ad inizio e alla fine, la Lazio ha preso il sopravvento del centrocampo e ha tenuto tutto lo stadio in apprensione, senza peraltro costruire chiare occasioni da rete. Se, gol compresi, le occasioni da rete sono state nove a due e mezza e la partita è finita 3-2 significa che la Roma non ha messo nella gara la giusta serenità. E' il bello (o il brutto?) del derby e alla fine si gode solo per il risultato, assai meno per quello che di didattico s'è visto in campo. Quel che più conta è che alla fine del ciclo terribile, la Roma si ritrova seconda in classifica da sola a tre punti dall'Inter: stavolta davvero si può puntare al titolo, adesso che tornano anche Totti e Taddei perfettamente riposati!

 
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Post N° 814

Post n°814 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Urbe_immortale

 
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