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Mentre la sinistra continua, a tutto vantaggio di Berlusconi, nel suo faticoso ma inesorabile cammino verso l’autodistruzione, sbandierando, come ormai avviene ogni due anni la nascita di una “nuova” sinistra e proponendo invece sempre la solita “minestra riscaldata”, non mi viene niente di meglio che proporre una vera “minestra riscaldata”, la “ribollita”, che rappresenta invece un successo nella gastronomia regionale. Questo piatto, pur traendo, come il PD, le sue origini, negli strati più umili della popolazione, con il tempo è stata fatto proprio anche dalle classi più aristocratiche e borghesi (proprio come il PD) che ne hanno fatto, erroneamente, quasi un piatto da “nouvelle cuisine”, da consumarsi sotto forma di assaggio, in una presentazione ricca di abbellimenti e decorazioni artistiche. E mi fermo qui con le similitudini. Come promesso ad un’amica, propongo una delle tante possibili ricette della “ribollita toscana”, così come di solito la faccio io. Le varianti possono essere molteplici e tutte ugualmente valide, ma l’importante è che essa venga gustata, in quantità adeguata, magari come piatto unico (come lo era in origine) e non come piccolo assaggio in un pranzo di dieci portate. Ingredienti: 500 g. di fagioli cannellini secchi 2 cipolle rosse grandi 3-4 costole di sedano 3-4 carote Mezzo cavolo cappuccio (o verzotto) Un mazzo di cavolo nero (utilizzare solo in inverno inoltrato, dopo le gelate) Un mazzetto di bietole 4-5 zucchine 1 patata (o due se piccole) Sale Pepe 300 gr. di passata di pomodoro Olio d’oliva 1 Kg. di pane toscano casalingo “raffermo” di 2-3 giorni (è forse, con i fagioli, l’ingrediente essenziale) Preparazione: Dopo aver tenuto in bagno per una notte i fagioli, metterli a cuocere in abbondante acqua fredda, con l’aggiunta di due o tre spicchi d’aglio e 5-6 foglie di salvia. Poco prima delle fine della cottura, salare. Togliere aglio e salvia. Mettere da parte due o tre romaioli di fagioli e passare gli altri al passino usando un filtro intermedio, utilizzando anche l’acqua di cottura, ottenendo un brodo non troppo denso. Conservare l'eventuale acqua di cottura in eccesso che potrebbe servire per ottenere la giusta densità della minestra di pane. Tagliare a piccoli pezzetti, con il coltello, la cipolla il sedano e le carote e far soffriggere in abbondante olio d’oliva per 15 minuti. Tagliare grossolanamente i due tipi di cavolo e aggiungere al soffritto, portando avanti la cottura ancora per una decina di minuti. Aggiungere le patate tagliate a dadini. Cuocere ancora per dieci minuti, poi aggiungere il brodo di fagioli e la passata di pomodoro. Dopo dieci minuti aggiungere la bietola tagliata grossolanamente e le zucchine tagliate a quadretti o rondelle. Aggiustare di sale, pepare e, se necessario, aggiungere un po’ di brodo di cottura dei fagioli. Continuare ancora la cottura per venti minuti circa. A cottura ultimata aggiungere i fagioli interi. Il pane deve essere preventivamente tagliato a fettine molto sottili. In un tegame di terracotta si fa una strato di pane tagliato e si versa, fino a ricoprirlo, qualche romaiolo delle verdure cotte, poi un altro strato di pane, ancora ricoperto con le verdure e così via, fino al riempimento del tegame. La Minestra di pane è pronta e può essere consumata anche subito. La vera Ribollita è quella che si serve il giorno dopo o il secondo giorno, dopo essere stata riscaldata e questo contribuisce a dare al piatto un valore aggiunto. La ribollita si serve preferibilmente in terrine di coccio, con un filo d’olio d’oliva e una macinata di pepe nero. |
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A Roma si trova facilmente il cavolo nero e mi piace parecchio (Quoti)
Meglio in quantità limitate però, sai com'è gli effetti secondari dei fagioli :-)))
non si tratti mai di torte
che mi escon tutte storte...
ho già pronto il banchetto
ribollita ritorta e ritmata
si dia inizio ché son affamata
:-D
(se non la smetti tu io vado avanti all'infinito...:)