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GITARELLA IN BARELLA

Post n°438 pubblicato il 08 Aprile 2008 da ausdauer
 

La prossima volta vado a Lourdes, o a immergermi, molle di speranza, nelle taumaturgiche acque del Gange. Ecco.

Alle sei e tre quarti del mattino di ieri, quando ormai mi era impossibile persino arrivare in ginocchio al bagno, gli occhi disperati del CdM e la voce convincente della Mutti mi hanno costretta a trascinarmi in auto, alla volta del pronto soccorso. Certo, dopo che per anni ho sentito racconti raccapriccianti da amiche e telegiornali sull'efficienza dei pronto soccorso, mi sarei volentieri lasciata morire, ma in fondo bisogna provare tutto nella vita, dicono. E siccome io con le prove sono molto indietro, ho pensato che non si può essere sempre così codardi.

All'accettazione tutto mi sembrava già sufficientemente surreale e parossistico.
"La stendiamo?"
"Stendi questa ragazza"
"Certo, finisco qui e la vengo a stendere".
Mi sentivo già un panno slavato e l'idea di essere "stesa" mi aggradava assai poco.

E così è cominciata la mia amena gita in barella su e giù per l'ospedale.
Un giro in barella in ospedale consiste in un viaggio avventuroso che si staglia tra pericolose curve ad angolo retto per corridoi che necessiterebbero di un semaforo e in cui gli scontri frontali sono all'ordine del giorno, entrate brusche in ascensore che colpiscono la flebo e rischiano di strapparti tubo e ago dal braccio e la vena ad essi connessa, scossoni che rimescolano le budella, parcheggi azzardati in mezzo a corridoi dove i passanti ti osservano con compassione mentre tu cerchi di non morire e gli infermieri si passano fogli e consegne senza degnarti quasi di uno sguardo, ascensori bloccati che si rifiutano di farti raggiungere l'ennesimo reparto per il consulto.

In totale ho realizzato un punteggio di: una flebo inserita, un prelievo del sangue, un consulto in ginecologia con due ecografie e un consulto in urologia con visita e altra ecografia. In un tempo record, in cui nessuno poteva sperare, di 4 ore.

Conclusioni? Niente che non sapessi già, al momento. E l'unica visita che mi è stata prescritta è disponibile soltanto alla fine di luglio.

Di buono c'è che nessuno, e dico nessuno, è riuscito ad attribuirmi un'età superiore a 20 anni.
"La ragazzina è maggiorenne?" hanno esordito al triage mentre io mi trascinavo per far valere il peso dei miei anni. Invano. 

 
Rispondi al commento:
stella83dgl
stella83dgl il 08/04/08 alle 10:43 via WEB
OH CAVOLINO CHE BELLA AVVENTURA! MI DISPIACE! :( CERTO CHE NON DEVE ESSERE FACILE CONVIVERE CON QUESTA TUA MALATTIA.. MA SCUSA LA MIA IGNORANZA IN MATERIA, DI COSA SI TRATTA? OOOPSSS OOOPSS SE NON TI VA DI RISPONDERE NON TI PREOCCUPARE!CI MANCHEREBBE!!! HAI VISTO COSA è CAPITATO A ME?MA POSSIBILE CHE ESISTANO UOMINI COSì????? GRRRRRR!!!! MILLE BACIOTTI!
 
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