Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

 

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VITA DA CASSIERA

Post n°462 pubblicato il 30 Giugno 2008 da ausdauer
 

Qualcuno si sarà chiesto come sta andando il nuovo lavoro. Vorrei ricordare che ho iniziato di martedì, e che indosso un camicione giallo. Quindi, male. Malissimo.

Li detesto tutti. Dai colleghi ai clienti, tutti quanti, e più di una volta mi sono accorta, con sommo rammarico, di rimpiangere il mio decennale lavoro in albergo.

Certo, in tutti i lavori ci sono i pro e i contro. Un pro di questo lavoro stagionale, è che, a parte i turni che sembrano interminabili e che ti lasciano stremata per mezza giornata, ho molto più tempo libero. Non vedevo un pomeriggio estivo dal '98, e ancora mi stupisco di un sacco di cose.
Ecco, ho detto bene: un pro. Basta.

Tra i contro bisogna innanzitutto considerare che sono entrata a far parte di un ambiente quasi esclusivamente femminile. Che disgrazia. Le donne hanno il senso dell'umorismo di un pidocchio, e sono altrettanto moleste. Se da una parte ti accolgono spalancando sorrisi, dall'altra ti maledicono intimamente per essere arrivate a calpestare il loro suolo. E te la faranno pagare.
Se un uomo ha le balle girate, ti risponde male, ti fanculizza e dopo cinque minuti tutto è come prima. Un donna no. La donna usa un tono acido, sempre mascherato da un sorriso beffardo, che ti entra nel sangue e ti brucia ogni organo ad ogni singola parola.
I pochi colleghi uomini non si risparmiano in spiegazioni e consigli: le donne invece custodiscono i segreti atavici più reconditi. Imbecille io a non conoscerli. Poco importa se loro sono lì da almeno tre lustri e io da appena quattro settimane. Io devo sapere, e se non so, nutrirmi del sapere altrui che gelosamente viene tenuto fuori dalla mia portata.
E guai mai se dimentico una cosa che mi hanno spiegato, con malcelato fastidio, sì e no una volta sola, magari il secondo giorno.
Il bello della mia posizione, è che sono arrivata per ultima. L'ultima delle assunzioni stagionali. Non potevo essere in una posizione migliore per il titolo di "capro espiatorio". Da diversi giorni mi assegnano una cassa difettosa, asserendo con convinzione che soltanto con me dà problemi e facendomi costantemente sentire una decerebrata. Io faccio per passare la carta nel POS e la cassa si blocca. Nessun tasto funziona, nessun rimedio è efficace. I clienti, se possono, mi evitano come la peste, perché sanno che la mia cassa è dannata. Le colleghe cominciano a dire che io sono quella che "ipnotizza i POS".
Un paio di settimane fa sono stata ad un corso di formazione con altri neoassunti. A pranzo, mentre si parlava dell'ambiente di lavoro, è venuta fuori la storia di una fantomatica psicologa lenta, un po' tonta, etc. "Ecco di chi sparlavano allora! Non avevo capito che eri tu" mi dice una mia collega. Se proprio vogliamo riderci su, io ho raccontato di essere laureata soltanto ad una persona. E nel giro di una settimana la cosa aveva già fatto il giro del reparto. E poi alle donne dà fastidio essere chiamate pettegole.

Per contrastare la maldicenza e la cattiva opinione che si sono fatti di me, mi dicono, dovrei cercare di farmi conoscere meglio. Una cena di lavoro, quale occasione migliore?
Con riluttanza, ma armata di buoni propositi, mi presento a questa cena. A stento la mia presenza viene considerata. La cena si trasforma rapidamente in un incubo quando scopro che si tratta di una cena a base di pesce, quindi ETERNA. Vorrei mettermi a piangere e soffiarmi il naso sulla tovaglia. Sarei senz'altro più fine della mia vicina. Una collega piccolina, piuttosto carina, che avrà una quarantina di anni. La sua compare non fa che raccontare storielle esilaranti sulla sua vita sessuale da neosposina e questa si apre in due dalle risate. Letteralmente. Con le gambe aperte e la bocca spalancata, emette suoni gutturali mentre si batte tra le gambe, si dondola e colpisce le persone accanto con vigorose pacche sulle spalle. A fine risata si pulisce gli occhi, da cui cola il mascara, sul tovagliolo del ristorante. A quel punto io sono inesorabilmente senza parole e cerco conforto in altre discussioni. La più interessante parla delle volte in cui le mie colleghe fanno sesso con il marito. O con altri. A fine cena mi dileguo tanto in fretta da far dubitare che la mia presenza fosse stata reale e non fantomatica.

Non mi resta che sperare che arrivi in fretta il 13 settembre.

 
Rispondi al commento:
lorelei_lorelei
lorelei_lorelei il 02/07/08 alle 23:16 via WEB
A proposito, Aus, oggi è andata un po' meglio al lavoro? Non tenerci sulle spine: sai che facciamo il tifo per te!! Io sarei contentissima se alla cassa mi aspettasse un sorriso simpatico come il tuo e sinceramente poco me ne importerebbe se ci fosse qualche piccolo contrattempo. W Aus!!
 
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