Sgosh!

Come d'abitudine, una volta letto e apprezzato un libro di un autore, conoscere gli altri libri per me diventa d'obbligo. Stavolta il colpevole è il CdM: prima di Natale mi ha prestato "Le cinque persone che incontri in cielo", introducendomi nel fantastico mondo di Mitch Albom.
Mitch me lo immagino proprio come il Mitch di Baywatch, un gigantone con il cuore da sofficino. Dopo "I miei martedì con il professore" mi ero decisamente appassionata alla saga spiritual-zuccherosa dell'autore e sono approdata all'ultimo libro, "Un giorno ancora".

Charlie Benetto, dopo una vita trascorsa cercar di compiacere invano suo padre, capisce che il suo vero punto di riferimento era sua madre. Naturalmente lo capisce soltanto dopo che questa muore. Da quel momento inizia per lui il declino totale: perde il lavoro, rovina il matrimonio, viene allontanato dalla figlia. Insomma, una situazione da suicidio. E cosa fa il nostro eroe? Ovviamente tenta di uccidersi, ma è talmente sfigato che non ci riesce neppure e attraverso questo libro prende voce la sua esperienza extracorporea, attraverso la quale, a suo avviso, finalmente ha capito tutto.

Perché leggere questo libro
1) Perché è leggero, nel senso che si legge in un pomeriggio e consta appena 190 paginette.
2) Perché non dice niente di illuminante, ma il lettore più sensibile può cogliere un messaggio.
3) Perché ha la copertina azzurra, e notoriamente l'azzurro è un colore rilassante.

Perché non leggere questo libro
1) Perché è abbastanza stucchevole.
2) Perché non amate le storie paradossali spacciate per veritiere con lo scopo di aprirvi gli occhi a chissà quale verità assoluta.
3) Perché uno che per tutto il libro si fa chiamare "Chick" in onore del verso del gallo già vi irrita.