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DEL PERCHE' NON BEVO (QUASI)

Post n°483 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da ausdauer
 

Ormai credo che tutti sappiano che sono affetta dal Morbo del Bastiancontrario. Mi giustifico un poco asserendo con convinzione che negli anni la situazione è notevolmente migliorata: se da bambina/adolescente rifiutavo categoricamente di amalgamarmi alle convenzioni infantili/adolescenziali, lo facevo un po' per partito preso. Oggi non è più così e posso dire di aver raggiunto una discreta consapevolezza.

A 15 anni cominciai a frequentare le discoteche e mia madre mi aveva terrorizzata come si conviene sulle insidie dell'alcool. Pareva che nel mio bicchiere dovesse materializzarsi qualsiasi tipo di sostanza stupefacente e quasi non mi arrischiavo a sbattere le palpebre per paura che quella frazione di secondo mi costasse lo sballo. Per anni ho regalato le mie consumazioni e bevuto solo alcuni sorsi da bicchieri altrui, e nonostante la privazione a cui mi sono sottoposta dopo alcuni anni di assaggi e bicchierini faticosamente finiti ho scoperto una cosa stupefacente: bere non mi attira per nulla. I motivi sono presto detti:

1) Tanto per cominciare, abito sulla Riviera Romagnola, dove un drink in un locale costa minimo 5 euro. Con 5 euro mi posso comprare:
- cinque caffè
- due succhi di frutta al pub, oppure sei al supermercato
- un libro sfruttando i saldi e le edizioni economiche oppure mezzo libro
- una pizza non troppo farcita, ma buona
- due pacchetti di Air Action Vigorsol
- una pashmina
- tre-cinque paia di mutande al mercato
- una cintura semplice
- un biglietto sola andata per andare dal CdM
- un piatto di cappelletti della Casa delle Aie.
Penso siano abbastanza ovvie le mie priorità.

2) Alcuni liquori mi piacciono assai, ma così come, pur essendo ben ingorda, non ordinerei mai due piatti di pasta in un locale, non concepisco l'ìdea di bissare un bicchiere che già al primo giro comincia a farmi girare la testa.

3) Non sono mai riuscita a capire una cosa fondamentale.
Si può stimare che un piatto di cappelletti in brodo arrivi a circa 600 calorie.
La maggior parte dei cocktails contiene circa 300 calorie a bicchiere.
Perché chi si beve sei Mojito in una sera è un figo e chi si mangia due piatti di cappelletti è un porco?
Ma soprattutto: perché c'è gente che spende tutta la settimana in palestra e a pesare i propri piatti di pasta, se poi ogni volta che esce si dilapida un patrimonio in drinks e si distrugge lo stomaco? E ancora: perché questa gente poi sta a guardare quello che tu, senza disturbare nessuno, ti metti nel piatto?

Detto ciò, per tutto il mondo questa mia idiosincrasia personale rappresenta senza dubbio un vantaggio. Se già da sobria non sono tanto a posto, figuriamoci da ubriaca.

 
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ausdauer
ausdauer il 23/10/08 alle 17:11 via WEB
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