Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Aprile 2008

ANNIVERSARI

Post n°444 pubblicato il 29 Aprile 2008 da ausdauer
 
Tag: Liebe

Anche se fai fatica a riconoscermi quando sono a distanza di tre metri da te
Anche se mi fai ripetere le cose 20 volte, perché hai la memoria di un pesce rosso
Anche se le ragazze che vedi sono sempre tutte "veramente molto carine"
Anche se mi rubi sempre le coperte la notte
Anche se quando stiamo al telefono faccio fatica a sentirti perché ti dimentichi dov'è il microfono

Grazie

Perché capisci quello che dico
Perché capisci quello che sento
Perché sai fare le metà esatte dei dolci che dividiamo e non mi freghi le parti più buone
Perché hai la spalla più comoda su cui dormire e non ti arrabbi se poi ci sbavo sopra
Perché hai sopportato che io abbia lavorato quattro mesi con il mio ex
Perché mi hai corretto la tesi, anche le virgole
Perché alla mia laurea avevi gli occhi lucidi
Perché dici che sono la più bella
Perché sei stato con me una mattina in pronto soccorso
Perché ogni volta che sto male ti occupi di me giorno e notte
Perché mi hai sopportato 366 giorni, beccandoti per primo pure l'anno bisestile

e per altri mille altri motivi che ora non riuscirei a scrivere, perché tra qualche ora sarò con te e devo preparare la borsa

Auguri Ciccipatacucciolinopuccipucci









Chi dovesse accusare disturbi gastrointestinali

è pregato di servirsi dell'apposito sacchetto

 
 
 

SENZA SANGUE

Post n°443 pubblicato il 28 Aprile 2008 da ausdauer
 

Ero certa che i miei dieci giorni da promoter avrebbero avuto delle conseguenze, anche se non sospettavo ancora quali fossero.

Stamattina mi reco di buon'ora in ospedale per il mio periodico prelievo del sangue. Non so bene quale arcano meccanismo sottenda tutto ciò, ma posso dire di non temere particolarmente i prelievi. Vado in panico per un'ecografia addominale esterna, o per misurare la pressione degli occhi, eppure l'ago nel braccio non mi sconvolge più di tanto. Misteri dell'umana psiche.

Arrivo con il mio libro, pronta a sfidare l'attesa a suon di fiabe, mi siedo e non tardo ad accorgermi che qualcosa non quadra. Le persone che entrano nell'ambulatorio ne escono soltanto dopo un tempo piuttosto discutibile, e con entrambe le braccia incerottate e doloranti. Un terribile presentimento si fa largo nella mia mente.

Dopo quasi un'ora giunge il mio turno. Entro. Porgo il braccio all'infermiera. Lei comincia a trapanarmi un braccio.
"Ahia" le dico.
"Strano, non viene su niente." e spinge ancora di più, girando l'ago come se dovesse scavare il traforo del Monte Bianco.
"Ahia" ripeto piuttosto infastidita.
"Ah, mi scusi, la vena è proprio bella, ma non c'è sangue."
Scusi?? Oh, beh, me lo sarò dimenticato a casa.
L'infermiera toglie l'ago e lo infila poco distante, con la stessa grazia che ha contraddistinto l'altro buco.
Dolore dolore dolore. Cristo.

"Ma ti senti bene?"
Mi sentivo benissimo, prima di venire qui a farmi trivellare le braccia da lei.
"Vuoi stenderti?"
"No, grazie. Sto bene". Stoica fino alla fine.

Nel frattempo, l'infermiere di fianco prende a cuore la situazione. "Le belle ragazze dovrebbero essere mandate direttamente da me, passala a me che ci penso io". Ma l'infermiera Hannibal non demorde.
"Fammi vedere l'altro braccio."
"Guardi, lì le vene non si vedono, lo so già." protesto io. Dopo una rapida occhiata conviene con me che lì non si può cercare nulla.
"E' strano, ma non c'è sangue."
Interessante caso, il mio. Ho le vene piene di aria, insomma. Che facciamo dunque, proviamo a gonfiare i palloncini?
"Mi spiace, ma devo ritentare in questo braccio. Mi faccia vedere."
Una vena grande come una casa stava lì, a salutare e a cambiare colore ad intermittenza per segnalare la sua presenza.
"Uh, qui ce n'è una."
Ma dai. E quella è pure piena di sangue, guarda un po'.

"Ce l'abbiamo fatta, mi scusi tanto".

La prossima volta che vado a fare le analisi del sangue prima faccio fare le prove su una controfigura, che qua m'hanno ridotta ad un colabrodo. Eccheccribbio.

 
 
 

VITA DA PROMOTER - II PUNTATA

Post n°442 pubblicato il 21 Aprile 2008 da ausdauer
 

Della simpatica gente che si incontra

Come promoter ho una credibilità imbarazzante: mi basta aprire appena la bocca e accennare un "buongiorno" per far girare immediatamente dall'altra parte la persona a cui mi rivolgo. Se poi azzardo un "mi scusi" la gente diventa improvvisamente centometrista e attraversa ad ampie falcate tutta l'area verdura, sebbene l'acquisto dei cipollotti fosse in cima alla lista. La cosa divertente è che sono circondata da manifesti che testimoniano la mia completa estraneità a fini di lucro, tuttavia il 50% delle persone crede che io sia lì per prosciugare il loro conto  corrente e inveisce ancora prima che io possa proferire parola riguardo la mia aberrante attività.
Talvolta riesco a fermare qualcuno, che poi prontamente scappa o si divincola adducendo le motivazioni più fantasiose non appena si accorge che ciò che richiedo sono un paio di croci su una scheda. Altre volte invece mi faccio degli amici, che poi tornano a fare la spesa 14 volte a settimana e mi raccontano la storia intera della loro vita, a partire dalla prima generazione.
In tutto questo, il mio flop lavorativo non poteva non portare a conseguenze: difatti mi sono già scontrata con due controlli, che hanno reso ancora più scandalose le condizioni in cui sto lavorando.

Dell'immenso gaudio che mi pervade

Trascorre otto ore in piedi, di fianco ad un ingresso pieno di spifferi, e farsi pigliare per i fondelli da tutti quelli che passano è indubbiamente fonte di frustrazione infinita. Nei momenti più duri, quando sento che ormai l'ultimo briciolo di dignità mi sta abbandonando, i pensieri più vari pervadono la mia mente:
- Non farò mai più un lavoro simile
- Non farò mai più un lavoro simile
- Non farò mai più un lavoro simile
- Non farò mai più un lavoro simile
- Etc.

Mancano 24 ore. Non ce la posso fare.

 
 
 

VITA DA PROMOTER  - I PUNTATA

Post n°441 pubblicato il 15 Aprile 2008 da ausdauer
 

Della location

Accidenti, è arrivata la promoter... che seccatura, ahitutti! Dove la piazziamo? Oh, proprio qui di fianco all'ingresso. Ti piace?

Ma certo che sì, grazie, mi aggrada assai. E' proprio un bel posticino, con una bella vista. Se spingo lo sguardo al di là del vetro dell'ufficio ho il privilegio di assistere alle entrate più esilaranti. Con quanta disinvoltura gli avventori si spatasciano sul cancelletto automatico! Lo spettacolo è imperdibile.Talvolta debbo intervenire con discrezione, mostrando loro che l'apertura dello sportello è a tempo, e che non serve scagliarcisi contro con veemenza nel tentativo di sfondarlo.
Inoltre, non solo sono esposta alle correnti glaciali provenienti dalla porta automatica, le quali contribuiscono a mantenere giovane e rosea la mia pelle, posso addirittura godere dei deliziosi effluvi che esondano dai banchi strapieni di cipolla situati proprio dinnanzi al mio rudimentale banchetto elettorale. Ah giusto, il banchetto. Su 60 cm quadrati posso tranquillamente appoggiare l'enorme urna in cui imbucare le schede, l'enorme elenco contenenti i soci coop di tutta la provincia, viventi e non (il Signor Quinto, nato nel gennaio del 1900, è stato invitato a esercitare il suo diritto di voto, se si presenta mi faccio fare un autografo), la capiente busta dentro cui infilare i tagliandi delle schede consegnate, qualche penna, un paio di forbici e il mio gomito. I votanti posso tranquillamente usufruire della cassetta contenente le melanzane e della mia schiena per appoggiarsi, in pieno rispetto della privacy, durante l'operazione di voto.

Ah, infinito gaudio e infinito tripudio costellano le mie ore spensierate! Quante ne mancano? Ancora 68, prego. Ah, non ce la farò mai.

 
 
 

PROMEMORIA N. 24 PER LA SOTTOSCRITTA

Post n°440 pubblicato il 14 Aprile 2008 da ausdauer
 

Cara la mia sottoscritta,

la prossima volta che risponderai ad un annuncio e firmerai con disperazione da disoccupata un effimero contratto di lavoro, assicurati che esso corrisponda a ciò che ti aspetti.

Se non lo farai, potresti malauguratamente accettare un lavoro generico definito come "addetto ai seggi" ed essere altresì piazzata all'ingresso del supermercato nel centro della Ridente Cittadina, dotata di un artigianale baracchino pubblicitario, a fungere da promoter (e mai parola ti aveva mai incusso maggiore timore) per incentivare gli ignari passanti ad esprimere il loro voto alle elezioni dei rappresentati dei soci della cooperativa. In altre parole, ti ritroverai con salivazione azzerata alla mercé di tutti Ridenti Cittadini, che si dimostreranno sorprendentemente poco ridenti di fronte alle tue imbarazzanti performance per attirare la loro attenzione e costringerli a votare.

Se solo due settimane fa ti avessero detto che saresti finita a fare la promoter avresti riso a crepapelle della tua assoluta mancanza di predisposizione all'attività. Ora ridi decisamente meno.

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 02/03/2005
 

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