Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Luglio 2008

NEWS SPARSE

Post n°470 pubblicato il 31 Luglio 2008 da ausdauer
 

1) Dopo più di un decennio, mi sono riconciliata con il ghiacciolo all'amarena. Fuggivo da quel sapore da un lontano pomeriggio estivo in cui, complice il Bruderone, saccheggiai il freezer dove la Mutti aveva lasciato incustoditi numerosi piccoli ghiacciolini di sciroppo di amarena, di produzione casalinga. L'averne ingurgitata una quantità inappropriata in un lasso di tempo tanto breve mi provocò una nausea tale da farmi rivoltare lo stomaco ogni volta che il solo pensiero di quel ghiaccio rosato mi ritornava alla mente. Qualche giorno fa, finalmente, ho trovato il coraggio per riavvicinarmici, riscoprendo con gaia letizia quell'antico sapore dimenticato. Alleluia.

2) Consapevole del fatto che il progresso è inevitabile come l'herpes, mi sono decisa a provare l'ebrezza del mio primo acquisto online, vincendo le mie ataviche reticenze che non vedono di buon occhio tutto ciò che non è tangibile al mio sguardo scrutatore. A causa dell'indissolubile sfiducia nei confronti dell'effimero processo di ordinazione su Internet, ho vissuto la settimana di attesa con angosciosa fibrillazione, a partire dal giorno in cui ho effettutato l'ordine su Ibs. Ad un certo punto era tale il pessimismo che mi sono auto-convinta che, nonostante tutto rientrasse nei termini pattuiti, il mio pacco fosse stato disperso e spedito ormai in Uganda, dove bambini poveri si sarebbero potuto nutrire del pietoso sostentamento delle mie pagine. Una certa deformazione professionale mi spinge a credere, mio malgrado, che il mio scetticismo si traduca più in una sorta di tendenza al "rito magico", consistente nel darsi per spacciati prima del previsto per poi poter godere appieno della sensazione di rivalutazione della sorte che, fortunatamente, infine sopraggiunge. Ciononostante, non sono stata convinta fino a quando non mi sono recata personalmente in libreria per testare un'eventuale fallacità dei testi, scongiurata da un controllo ossessivo delle pagine sospette. Tutto bene quel che finisce bene.

3) Non credo che sopravviverò alla mia intensa estate da cassiera. L'odio per colleghi e clienti è tale da farmi desiderare, ogni giorno di più, di sparare a tutti quanti con un fucile caricato a monete, le stesse che ogni giorno debbo contare e ricontare senza che esse siano mai corrispondenti a quanto in realtà dovrei possedere nel mio detestato cassettino. Senza contare che trascorrere cinque-sei-sette e anche otto ore al giorno a passare prodotti su quel maledetto sensore che fa "bip" non mi fa godere di ottima salute mentale. Qualche notte fa mi sono persino svegliata mentre, nel pieno di un sogno fin troppo realitisco, riproducevo letteralmente il fatidico movimento di "passare" il prodotto scagliando il cuscino giù dal letto. E' stato oltremodo inquietante.

4) Se non dormo un numero imbarazzante di ore per notte, defungo.

 
 
 

CI VORREBBE UN AMICO

Post n°469 pubblicato il 26 Luglio 2008 da ausdauer

Riflessione

Stavo pensando di cambiare il titolo di questo blog in "Ginetto & Ausdauer: un'unione indissolubile" oppure "Un herpes per amico". Anche perché le sue visite sono ormai più frequenti di quelle di mio padre, il che un po' m'inquieta a dirla tutta.

Post-riflessione

Ma porca vacca, cosa ho fatto di male nella mia vita?

Consiglio del CdM

"Buttati un po' a letto, e non pensarci".

Messaggio promozionale

Se vi dovesse capitare, usate Compeed Herpes Patch.


COMPEED HERPES PATCH


Che cos’è?
Un pratico cerottino contenente idrocolloide-075, un’innovativa sostanza utilizzata nella cura dell’herpes labialis.

Come può essere utile se non contiene alcuna sostanza antivirale?
Non contiene sostanze antivirali, poiché il virus rappresenta soltanto una piccola parte del problema e in realtà non è mai completamente eliminabile. Il problema risiede principalmente negli effetti che esso provoca sulla cute lesionata.

Quali effetti scusa?
Dolore, fastidio, dolore, bruciore. Se rimane tempo, ancora dolore.

E questo benedetto cerotto diminuisce il dolore?
Certamente. E non solo, l’idrocolloide-075 aiuta a diminuire i tempi di guarigione.

Non mi fido. Posso sentire il parere di un esperto?
Scusa, ma io non sono un'esperta forse? Per chi mi hai preso?
Francamente non ho trovato mezzo antivirale in grado di aiutarmi nella sopportazione del fastidiosissimo amico. La mia vera salvezza sono i cerottini. Non possono certo nascondere la magnificenza di Ginetto, ma perlomeno ne attenuano le conseguenze devastanti: una crosta gialla enorme che si spacca ad ogni movimento labiale, sanguinando copiosamente senza ritegno. Se sono soddisfatta? Considerata l’impossibilità di estirpare il problema, direi di sì. E pensate che Ginetto mi ha seguito persino nella mia gita ad un parco acquatico della riviera. Ebbene, dopo la discesa da una scivolo e il mio incauto atterraggio in acqua, il benedetto cerottino, è rimasto dov’era. Impassibile. Saldissimo. Irremovibile. Al contrario della parte superiore del mio costume, ma vabbè.




 
 
 

I VECCHI TEMPI

Post n°468 pubblicato il 17 Luglio 2008 da ausdauer
 

Per natura sono una nostalgica. Una di quelle persone per cui i vecchi tempi andati, si riferiscano essi soltanto ad un paio di mesi fa, sono i più belli e memorabili della sua esistenza. Non c'è niente da fare: l'erba un tempo era più verde, la frutta era più buona e i miei acciacchi erano meno severi.

Un paio di settimane fa la mia migliore amica mi ha invitata ad una serata revival: partenza in bici da casa mia, destinazione mercatino del venerdì sera, giretto a piedi tra le bancarelle e per il centro, sosta con degustazione di granita al cocco (un sapore ormai dimenticato), a casa non più tardi delle dieci e mezza. E tutta una profusione di "ti ricordi, 10 anni fa c'erano ancora le lire!" e "ti ricordi, andavamo ancora a scuola!" oppure "ti ricordi, tu stavi con CuocoProvetto che a settembre si sposa". Dopo mezz'ora di cammino alla mia amica sono venuti i crampi ai piedi. Io ho fatto fatica a bere la granita al cocco, la quale non ne voleva sapere di prosciugarsi nel mio stomaco. Arrivate a casa sembrava avessimo percorso km. Mioddio.

E allora ecco che si tira fuori l'album delle foto. Un tuffo nel passato...

AUSDAUER DA 1 A 18 ANNI


LE EVOLUZIONI


CON LE COSTANTI DOVUTE


E I GRANDI CAMBIAMENTI


A volte quasi non ci credo che siano davvero loro.

 
 
 

PERSECUZIONI

Post n°467 pubblicato il 14 Luglio 2008 da ausdauer
 

Il famoso detto di Lupo Alberto "Il lavoro mi perseguita, ma io sono più veloce" mi si addice ogni giorno meno. E tutto questo, preciso, esula dalla mia volontà.

A suo tempo (per non dire, quando avrò tempo, che mi sembra brutto), sarà scritto un post specifico che approfondirà la situazione, che attualmente mi vede vessata in una condizione degenerante di sottomissione e umiliazione progressiva. Questo vi basti, per ora, a stimolare la vostra immaginazione.

Figuratevi una Ausdauer qualunque, alle sette e tre quarti del mattino, che sta per recarsi al lavoro dopo una domenica di straordinari nemmeno completamente retribuiti. Il bisogno di compensazione la spinge verso un forno di un piccolo centro commerciale della Ridente Cittadina. dentro al quale acquista una succulenta pasta per la colazione. Verificando un lauto anticipo sull'orario di inizio del suo turno, la suddetta Ausdauer posa le sue pesanti carni sulla panchina antistante il negozio, sbrana la sua pasta con manifesta soddisfazione e usufruisce dei minuti restanti per attardarsi leggendo qualche pagina di un libro. Il Terribile Supermercato è ancora lontano, la pace regna sovrana, Ausdauer si tranquillizza.

"Scusa??"
Una voce femminile interrompe il nirvana faticosamente stabilito. Ausdauer si volta con l'aria sofferente.
"Scusami, ma tu per caso lavori nel supermercato dell'Adiacente Cittadina?".
La testa di Ausdauer sta per rotolare in terra, quando un inaspettata tonicità muscolare produce un assenso involontario mentre la postura si ristabilisce.
"Ti ho riconosciuta dal viso... vabbè, ciao!"

La Aus trattiene un conato di vomito, ma solo perché la pasta di cui si è cibata era troppo buona per essere così sprecata. Tuttavia, è in corso un progretto di travestimento che include la possibilità di presentarsi al pubblico, al di fuori dall'orario di lavoro, munita di una pratica mascherina raffigurante uno qualsiasi dei Muppet.

 
 
 

CHE PAESE L'AMERICA

Post n°466 pubblicato il 12 Luglio 2008 da ausdauer
 



Frank McCourt, semplicemente, mi ispirava. Ho divorato "Le ceneri di Angela" e non ho saputo resistere al suo seguito "Che paese, l'America", che l'Adelphi proponeva in edizione da 18 euri, rassegnandomi al prestito bibliotecario. Naturalmente, il giorno in cui l'ho preso in prestito, girovagando per una libreria riminese ho scoperto che è uscito in edizione più economica. Sgrunt.

Dopo aver raccontato della sua infelicissima infanzia irlandese, McCourt passa a narrare le sue vicende a partire dal suo sbarco negli Stati Uniti, nazione che di certo non lo accoglie a braccia aperte. Dopo innumerevoli disavventure lavorative e sociali (quella del prete che dorme accanto a lui ignudo è memorabile), Frank riesce a farsi ammettere all'università e per lui si apre una nuova strada verso l'insegnamento.

Perché leggere questo libro
1. McCourt è in grado di raccontare anche l'esperienza più sconvolgente attraverso un'ironia che, normalmente,  non si sarebbe capace di utilizzare neppure per comunicare che ci si è bruciato l'arrosto.
2. Si finisce per affezionarsi al giovane Frank, al suo linguaggio diretto e al suo stile libero.
3. Dopo aver letto tutta quell'infinità di sfighe in una sola vita, si comincia a sentirsi leggermente più fortunati.

Perché non leggere questo libro
1. Se si ha un'avversione per i libri a narrazione sciolta e svincolata dalle forme usuali, è bene evitare lo stile di McCourt, che tradotto in certi punti acquista un che di Vasco Rossi nelle sue migliori performance grammaticali.
2. Perché dopo anni trascorsi a studiare e a sgobbare, scoprire che questo simpatico omino si è laureato senza mai aver ottenuto il diploma di maturità è avvilente.
3. Perché non avete ancora letto "Le ceneri di Angela", e, di conseguenza, i riferimenti al primo libro vi rimarrebbero discretamente oscuri.

 
 
 
 
 

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Un blog di: ausdauer
Data di creazione: 02/03/2005
 

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