Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Settembre 2008

10 COSE CHE MI RENDONO FELICE

Post n°478 pubblicato il 29 Settembre 2008 da ausdauer

(in ordine sparso)

1) Vagolare per la mia adorata Ridente Cittadina, percorrere le stesse vie da più di 20 anni senza mai stancarmene, ma soprattutto passeggiare sulla nostra ridente spiaggia in inverno, senza dover calpestare turisti roventi e poco simpatici che ostruiscono il passaggio verso il mare. Santa liberata.

2) Le sessioni di lettura al Parco Naturale della suddetta Ridenta Cittadina, attorniata dal verde dei pini e da numerosi coniglietti saltellanti. In particolare, mi sono ormai appropriata di una panchina infrattata tra alberi e cespugli, lontana abbastanza dal sentiero di passaggio e allo stesso tempo in grado di offrire una vasta panoramica sul parco e sui coniglietti in arrivo.

3) Le serate tra le coperte, con una tisana fumante accanto e un buon libro da leggere. Ormai ho affinato la tecnica che mi vede impegnata in un intenso esercizio circense: una mano regge il libro, l'altra la tisana bollente, e un dito posizionato sotto le pagine le volta con disinvoltura. Un piccolo inceppo nel procedimento e la Aus è bollita.

4) Dormire sulla spalla comoda del mio CdM, svegliarmi di notte dall'altra parte del letto e ritornare a prendere possesso del mio posto per la nanna, mentre lui mi abbraccia e mi riempie di bacini a caso a nel buio, rischiando di rompermi il naso a testate.

5) Cenare alla "Casa delle Aie" con un piatto ricolmo di cappelletti romagnoli da un etto l'uno. Degustarli metà per volta (a causa delle dimensioni, talvolta è impossibile agire diversamente), soffrire mentre la quantità diminuisce sempre di più nel piatto e cominciare a puntare i piatti di coloro che si attardano a finirli. Sbavo solo all'idea.

6) Passeggiare per mercatini con il CdM, perché si finisce sempre per comprare qualcosa di buono da mangiare per merenda. L'ultimo mercatino ci ha visti avventarci su due pezzi di strudel alle ciligie e ai frutti di bosco con una efferatezza quasi diabolica. Erano sublimi.

7) La mia betta splendens Celeste, che ha un temperamente tanto aggressivo quanto adorabile. E' un piacere contemplarla mentre sbrana le sue scagliette di cibo o mentre tenta di sfrattare dal suo territorio le due nuove ampullarie che le fanno compagnia. Mi dà così tante soddisfazioni.

8) Svernare in libreria o in biblioteca, tra centinaia di titoli allettanti che vorrei possedere prima possibile e che invece devono fare i conti con le mie finanze. Smettere di studiare per me è stata una vera e propria benedizione, forse ora finalmente potrò acculturarmi.

9) Perdermi tra gli scaffali ricolmi di prodotti per la casa: detersivi, ammorbidenti, detergenti, anticalcare, gel per disinfettare il water, emulsionanti, spugne, scope e stracci. Poiché a casa mia l'ordine è puramente utopico (poiché la Mutti lotta strenuamente contro tutto ciò che mira alla rettitudine casalinga, sostenendo che la disorienta e i Bruder contribuiscono non poco lasciando in giro qualsiasi cosa), mi perdo a sognare i tempi in cui finalmente sarò padrona di casa e minaccerò tutti a suon di spruzzini e scope rullanti. Non sarò mai una brava casalinga, ma provarci sarà bellissimo, lo sento.

10) Le passeggiate con la mia amica d'infanzia, unica amicizia superstite a questi anni di rivoluzione: percorriamo le stesse vie del centro, quasi nello stesso ordine, da ormai 13 anni, eppure non abbiamo mai un momento di noia e sappiamo sempre cosa raccontarci. Considerato che con la maggior parte delle persone, se vai due volte nello stesso posto già questa comincia a sbuffare e ad annoiarsi, direi che posso ritenermi miracolata.

Qualche immagine esplicativa







La Celeste















Uno scorcio della Ridente Cittadina


















La Aus che legge al parco, attorniata da coniglietti

















Il venerabile piatto di cappelletti















La Aus che cerca di raggiungere, sempre e comunque, la comoda spalla per dormire

 
 
 

REDIVIVA

Post n°477 pubblicato il 26 Settembre 2008 da ausdauer
 

Ausdauer esiste ancora. E soprattutto, resiste ancora nonostante le avversità.

Esco da una decina di giorni piuttosto intensi.

Tanto per cominciare mi sono presentata ad un colloquio per il tirocinio. Premetto che l'ordine degli psicologi ha bloccato quasi tutte le convenzioni preesistenti alla mia laurea, e che convenzionare una struttura con l'università equivale all'attesa nella nuova discesa di Cristo in Terra, ergo per ora mi rimaneva solo quella possibilità. Ma si sa, nella competizione sono ben scarsa, quindi avendo partecipato ad una specie di selezione per l'ultimo posto disponibile, esso non è stato certo attribuito alla sottoscritta. O almeno, non per i prossimi sei mesi, in cui sarò costretta a nutrirmi di bacche e muffa per sopperire alla mancanza di contante.

Ovviamente ci sono anche i lati positivi. Ad esempio, potrò sottopormi a tutta una allegrissima serie di esami più o meno invasivi che mi sono stati prescritti in seguito ad una delle visite ginecologiche più truculente della storia.
Tanto per cominciare, la specializzanda di turno aveva qualche evidente difficoltà a trovare il Santo Buco. Lo so, è brutto da dire, ma posso assicurare che è molto più brutto trovarsi a gambe larghe in un ambulatorio con tre persone, una delle quali cerca angosciosamente di creare un traforo che le permetta di ecografarmi senza l'uso di un coltello a serramanico, ignorando l'esistenza di una via principale sufficientemente esposta per essere individuata. Chiaramente, se avessi anche solo immaginato che una volta localizzato il percorso naturale avrebbe cercato di sbudellarmi, non l'avrei di certo aiutata. Eppure, dopo trenta minuti di scovolamento budella, sembrava che il peggio fosse passato. Illusa.
Ora mi aspettano un'ecografia renale (e ormai è arcinota la mia avversione per tutti gli esami che prevedono l'ingurgitamento coatto di litri e litri di acqua, senza la possibilità di evacuare), un prelievo del sangue assai costoso e, gioia e felicità, un clisma opaco. Un'indagine rettale era proprio quello che desideravo in questo momento.

Detto ciò, credo possa risultare comprensibile che io, da una settimana a questa parte, non abbia fatto altro che dormire tra le braccia del mio adorato CdM, che pazientemente ha raccolto ogni mio isterismo con inalterabile sopportazione, appisolandosi a sua volta per dimostrarmi la sua solidarietà.

 
 
 

SMENTITE

Post n°476 pubblicato il 15 Settembre 2008 da ausdauer
 

Eccomi lì, con il mio ego trasudante orgoglio. "Ce l'ho fatta ancora", mi dico annuendo con convinzione. Anche questa stagione se ne è andata e nonostante tutte le difficoltà io sono una sopravvissuta, una di quelle che non mollano e che alla fine si dimostrano più astute di quello che sembrano. Astuta, sì, io: quando me la sono vista brutta ho represso i miei istinti omicidi, per poi convertirli in un atteggiamento falso quanto vantaggioso per me stessa. Eh, che furbizia. Che scaltrezza. Io sì che sono una che sa stare al mondo.

Poi apro l'armadio, con l'intento di riordinare e scopro di avere un piccolo forziere pieno di soldi. Lo scrollo, immemore di averlo riempito. Faccio per aprirlo e, guarda un po', sono stata talmente avveduta da chiuderlo con un lucchetto. Ah che furbizia, ah che sagacia!! Ma la chiave? Dove l'avrò nascosta?

Sono talmente astuta che non me lo ricordo. Sgosh.

 
 
 

ULTIME FATICHE

Post n°475 pubblicato il 12 Settembre 2008 da ausdauer
 

Se domani sera, alle ore otto (sì, perché, giustamente, visto che è l'ultimo giorno di contratto, non potevo che andarmene dopo la chiusura e fare addirittura un turno ad orario spezzato, dalla mattina alla sera), qualcuno di voi dovesse udire un suono simile al ruggito di un feroce bovino affamato, o al ruomore che fa lo scarico del lavandino quando viene sturato e liberato dalla zozzeria che lo intasa, ecco, non spaventatevi. Qualunque suono si andrà diffondendo per il mondo, sarà di mia provenienza.

Basta camici gialli da stirare.
Basta camici gialli da indossare (che è peggio).
Basta bip bip bip.
Basta contare monete.
Basta vedersi passare tra le mani i cibi più succulenti mentre tu muori di fame.
Basta stipendio, ma dettagli.

Da domenica ritorno ad essere la solito aspirante psicologa disoccupata, squattrinata e frequentatrice di supermercarti solo a scopo di rifornimento. Questi due giorni saranno i più lunghi della mia vita, ma l'incubo sta finendo. Alleluia.

 
 
 

IL MISTERO DELLE MUTANDE BUCATE

Premesso che:

1) non ho l'abitudine di trafiggere la mia biancheria con cacciaviti appuntiti per ammazzare la noia

2) ho l'assoluta certezza che nessuno mi spari periodicamente alla chiappa destra con un microfucile 

3) i miei pantaloni non sono dotati di piccole lame che perforano le mie mutande in un punto prestabilito

4) non mi cresce niente di anomalo e pungente all'altezza della suddetta chiappa destra

mi chiedo:

perché da alcune settimane sono costretta a constatare con dolore la presenza di un piccolo foro su tutte le mie mutande, sempre nel medesimo punto?

Io davvero non mi capacito della strage che si compiendo sulla mia povera incolpevole biancheria e soffro.

 
 
 
 
 

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